Per le gare di bob delle Olimpiadi 2026 si è aperto un nuovo fronte all’interno del Governo. Dopo l’annuncio del presidente del Coni Giovanni Malagò di sondare opzioni all’estero, il vicepremier Antonio Tajani chiede di rivalutare il Piemonte.
Gare bob Olimpiadi 2026, Tajani contro l’opzione estero: “Meglio il Piemonte”
Dopo la notizia che le gare di bob per le Olimpiadi 2026 traslocheranno con grande probabilità all’estero, forse in Svizzera, il vicepremier Antonio Tajani è tornato a candidare il Piemonte. “Perché non organizzare le gare di bob in Piemonte dove c’è la pista delle Olimpiadi invernali di Torino? – ha infatti domandato – Sarebbe un peccato non gareggiare in Italia. Non perdiamo questa occasione. Io sto dalla parte del Piemonte”. Una posizione, questa, che è stata rilanciata anche da un altro componente azzurro del governo, il ministero della PA Paolo Zangrillo. “Sono pienamente d’accordo con Antonio Tajani. Non possiamo assolutamente perdere questa importante opportunità per il Piemonte e per l’intero Paese. La nostra Regione può dare un contributo essenziale al successo delle Olimpiadi” .
Gare bob, le parole di Malagò
Quel che pare ormai certo in merito alle gare da bob, è che non si svolgeranno a Cortina. La pista da bob che si preventivava di costruire nella cittadina veneta, infatti, non si farà perchè giudicata dal Governo “troppo costosa”. Si è scelto, dunque, di perseguire altre strade. Per le gare di bob, slittino e skeleton delle Olimpiadi invernali, la soluzione più a portata di mano sembrerebbe una migrazione all’estero delle gare.
L’ipotesi del Piemonte
Se davvero le gare rimanessero invece in Italia, a quel punto bisognerebbe ristrutturare l’impianto di Cesana Torinese, realizzato per i Giochi del 2006 e fermo da circa dieci anni. Una ipotesi che era già, per la verità, stata bocciata molti mesi fa perchè la Regione Veneto ottenne la possibilità di costruire una nuova pista di bob a Cortina. Tale opzione però, contestata anche dagli ambientalisti, è ormai sfumata. È comunque noto che il riadattamento della pista piemontese rimane, almeno in Italia, il progetto più economico e dovrebbe impegnare una cifra attorno ai 15 milioni di euro (con un risparmio di otto-dieci volte rispetto ad un impianto ex novo).