Vannacci, il generale più pazzo d’Italia, oggi compie 55 anni. Il 2023 è stato un anno portentoso per lui: del suo libro autopubblicato “Il Mondo al Contrario” è giunta polemica voce fino in Francia, Inghilterra, Germania e Austria. Il nostro è riuscito perfino a far perdere le staffe alla Svizzera. Oramai figura di spicco internazionale, il militare deve dire grazie solo a se stesso: come il più scaltro degli influencer, tutta questa fama gli è piombata sulla collottola in virtù delle sue personalissime farneticazioni a proposito di omosessuali, donne e politicamente corretto. Nonostante critiche e animosità da parte dell’intero territorio nazionale, Vannacci ha profilerato, surfando tutto il malcontento che le sue parole avevano generato e tuttora generano. Perché, come sempre, siamo un popolo di boccaloni dall’indignazione facilissima. C’è chi si sarebbe vergognato a metter piedi fuori casa di fronte a così tanta, meritata, acredine. Ma lui no. È andato in tv a rivendicare le proprie idee, si è pure guadagnato la copertina di Chi per un’intervista. Intervista corredata da ritratto di famiglia e orrendo shooting con piedoni in primissimo piano. Vannacci se ne batte di ciò che la gente pensa di lui, come anche degli ammonimenti che lo stesso Esercito Italiano gli rifila. Letteralmente, un eroe al contrario.
Vannacci, il compleanno di un eroe al contrario
Vannacci, se fosse un tatuaggio, sarebbe la gigantesca scritta sull’avambraccio. Destro, s’intende. Vannacci ha preso alla lettera il mantra di ogni influencer (e brand) su Instagram: “non aver paura di essere te stesso”. Strano nessuno lo abbia ancora chiamato come testimonial per un’acqua micellare o qualche beverone detox. Per Vannacci i gay non sono normali, le donne (definite “fattucchiere”) non sono uguali agli uomini, ma in buona sostanza inferiori. E tutte le redazioni d’attualità unite sono (state) così fesse da chiamarlo ospite in qualunque talk televisivo. Ha vinto lui. “Il mondo al contrario” è una summa di tutto ciò che un’allegra combriccola di anziani col bianchino potrebbe dire al bar del paesello prima, durante e dopo un torneo di scopone scientifico. Ma Vannacci è riuscito a ergerlo a teorema. Si è pensato maître à penser e ha trovato pure chi gli ha dato corda. Una notorietà basata sul rancore nazionale, ma pur sempre una notorietà. Se in pochissimi lo vedono come l’alfiere della libertà di pensiero, tutti gli altri lo etichettano alla stregua di simbolo della più totale assenza di pensiero. Comunque, nessuno riesce a non parlarne. Alimentando, dunque, il mito dell’eroe al contrario. Tanto vituperato quanto imprescindibile nel dibattito che conta. Un, due, tre: è nata una stella!
Vannacci: tanti auguri, una torta in faccia e altri 100 di questi deliri
Alla fine, la parabola di Vannacci è la storia di un successo. Più per l’imbecillità altrui che per suoi meriti in campo letterario o intellettuale. Ma tant’è. Il successo è innegabile. Lo immaginiamo festeggiare con una torta al contrario (magari pure in faccia), insieme alla famiglia che gli augura altri cento di questi deliri perché dopotutto una seconda casa al mare non sarebbe male. Riuscirà il nostro eroe a spararle ancora più grosse? Possiamo solo ipotizzare l’ansia da prestazione, financo il blocco dello scrittore di fronte alla pagina bianca. Ha già sparato a zero contro gay, donne, ebrei… chi manca all’appello? Magari le persone sovrappeso, i disabili, Disney che stravolge i suoi storici cartoni animati per renderli meno “offensivi”. Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Ma qualcosa si inventerà. Anche perché l’ascesa di Vannacci porta con sé, implicitamente, un messaggio di grande speranza: non è mai troppo tardi per svoltare. Il Generale, a 54 anni, è riuscito a divenire icona imprescindibile del panorama intellettuale nostrano. È improvvisamente nata una stella, nerissima, quando oramai si trovava anagraficamente più vicino alla pensione che agli anni ruggenti della gioventù. Non importa quanto tu sia ottuso o platealmente stupido. Pensati Vannacci, potresti farcela. Buon compleanno all’uomo che ha fatto incazzare tutti, cariche di Stato comprese, armato solo di boiate e controsensi da far impallidire Pillon. Una disfunzione, un errore del Matrix, uno squarcio al velo di Maya dell’imbecillità dei nostri tempi. Sii te stesso sempre, perfino se sei Vannacci. Oggi una chance per far caciara non si nega a nessuno. Auguri, eh.