Cerchiamo di essere conseguenti. Qualche tempo fa avevamo detto che era una assurdità mettere Giuliano Amato, uno che era già in Parlamento prima che un 40enne come me fosse nato, a presiedere una commissione che dovrebbe regolamentare il tema dell’Intelligenza artificiale. Non per altro che per l’età. Che ci mettano un giovane, aggiornato, veloce, smart, eccetera. Neppure un 40enne. Questa è roba per 20 o 30enni. No. Lui, Giuliano Amato. Che era già vecchio negli anni 90. Ma roba da pazzi. Ma il peggio deve ancora venire. Perché secondo quanto scrivono i giornali, Giorgia Meloni non si sarebbe arrabbiata perché ci stanno mettendo Amato, ma perché non glielo hanno detto. Il sottosegretario competente ha rassicurato tutti: problema risolto, ho chiesto scusa per non averglielo detto. Sì, buonanotte. Il problema non è non averglielo chiesto. Ma aver scelto lui. Vien da chiedersi: perché? E vien da chiedersi: perché uno come Amato ancora brama, cerca, si rende disponibile a sedersi su questa o quella poltrona? Una rispostina veloce veloce. Perché certa gente pensa di non passare mai di moda e invece sì. Tutti passiamo di moda. A me piacerebbe tanto stare al campetto a giocare al basket tutti i pomeriggi, ma non posso. Perché lui invece può continuare ad esercitare il suo sport preferito, ovvero l’occupazione di posti che potrebbero andare ad altri?