L’eterno ritorno della Dc. Che torna alla sua originaria dicitura. E benedice l’arrivo “della Terza Repubblica”.
Dall’annuale convention della formazione centrista, chiusasi a Saint Vincent, Gianfranco Rotondi, già eletto nelle file di FdI e alla guida del movimento politico “Verde è popolare”, ha annunciato che il suo nome comparirà accanto al simbolo del partito che riprenderà il nome originale dell’associazione, nata nel 2004. Rotondi, intervistato da True-News.it, è soddisfatto per la sentenza che gli riconosce l’uso del nome Dc e si tiene stretta l’alleanza con Giorgia Meloni. Apre le porte a tutti ma non mostra simpatia verso i colleghi centristi, Renzi e Calenda. “Calenda non è mai stato Dc, Matteo Renzi forse sì ma temo che pure in un partito tollerante come la Dc sarebbe stato espulso per indisciplina”.
Gianfranco Rotondi, l’intervista per True-News.it
Rotondi, come si posiziona la Dc nello scacchiere politico attuale?
La Dc rinasce nel 2004 per iniziativa mia e per volontà di Silvio Berlusconi, che si sentiva democristiano e desiderava nella sua coalizione un partito ispirato a quella storia. Siamo dunque parte del centrodestra ,anzi mi permetto di dire: siamo un pezzo di storia del centrodestra.
Come è stato recuperato il nome per sentenza? Ci racconta i passaggi?
Le sentenze hanno semplicemente riconosciuto la validità di tutti i passaggi giuridici attraverso i quali la Dc é divenuta Partito Popolare, e poi- con la dolorosa scissione del 1995- Ppi e Cdu. Il nome della Dc rimase nella disponibilità del Ppi, che per accordi intervenuti autorizzò me ad utilizzarlo nel 2004. I successivi diritti scaturiscono delle leggi vigenti in materia di preuso dei simboli dei partiti presenti in parlamento
C’è anche la sua firma nella dicitura del partito: sarà un movimento personalizzato?
A me non piace la personalizzazione della politica ma le partite si giocano con le regole del tempo: oggi è così, e i sondaggisti ci raccontavano da tempo l’impossibilità di testarci per la presenza di innumerevoli partiti post democristiani.
Cosa ne pensa del Terzo Polo in frantumi? Poteva rappresentare un degno erede della Dc?
La Dc non è mai stata il Terzo Polo ma il primo, quindi in termini elettorali e di ruolo non vi è dubbio sul fatto che il successore é Giorgia Meloni.
E di Renzi e Calenda?
Stimo sia Renzi che Calenda, e mi sono pure simpatici ma – direbbe Di Pietro – non ci azzeccano niente con la Dc: Calenda non è mai stato Dc, Matteo Renzi forse sì ma temo che pure in un partito tollerante come la Dc sarebbe stato espulso per indisciplina.
Con quali politici e partiti è in dialogo?
Si dialoga con tutti, naturalmente, ma il rapporto politico più coordinato é con Giorgia Meloni e gli amici di ‘Fratelli d’Italia’.
Come avvicinerà i giovani alla Dc?
I giovani sono interessatissimi alla Dc, mi scrivono ogni giorno in tanti sui social. Si tratta di vedere quanti saranno disposti a passare da un interesse storico a una nuova stagione di impegno politico. E’la scommessa di questo partito.
Moriremo democristiani?
Noi si, lei é giovane , vorrei rassicurarla ma temo di doverle dire che anche la sua generazione morirà democristiana.