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Benedizione alle coppie queer: lo strappo di un vescovo tedesco col Vaticano

Ici Chiesa

Perché questo articolo ti dovrebbe interessare? La discussione sulla possibilità di benedire le coppie di persone dello stesso genere è in corso da diverso tempo nel mondo cattolico. Il vescovo tedesco di Spira decide di contribuire alla svolta dando il via libera alle benedizioni nella sua diocesi. Il tutto a pochi giorni dalla conclusione del Sinodo sulla sinodalità, nella cui Relazione di sintesi la comunità LGBT – oggetto di discussione – non compare nemmeno una volta.

Il vescovo Karl-Heinz Wieserman ha comunicato la decisione con una lettera pastorale rivolta a tutti i sacerdoti della diocesi di Spira. Il testo ricorda la direzione intrapresa dal Sinodo tedesco, in forte contrasto con il Vaticano, di introdurre una benedizione apposita “per le persone che si amano“.

La lettera del vescovo di Spira

Si legge nella lettera: “Sia per quanto riguarda i credenti il cui matrimonio è fallito e che si sono risposati, sia soprattutto per quanto riguarda le persone delle stesso sesso, è urgente, soprattutto sullo sfondo di una lunga storia di profondo dolore, trovare un diverso atteggiamento pastorale ispirato al Vangelo”.

La benedizione a cui il vescovo 63enne dà il via si estende quindi alle coppie queer e a quelle composte da persone divorziate o separate, due ambiti che sono stati al centro di lunghi dibattiti all’interno del Sinodo sulla sinodalità.

L’eredità del Sinodo

Se però quest’ultimo percorso sinodale durato per tutto il mese di ottobre 2023 ha portato all’eliminazione del tema del rapporto tra fede e comunità LGBTQ+ nel Rapporto di sintesi, il Sinodo tedesco ha avuto un esito molto diverso. Il 93% dei votanti si è espresso a favore della benedizione delle coppie di “persone che si amano”. Introdurre questa pratica è anche un chiaro segno di accoglienza. Nella lettera pastorale, infatti, si legge: “La benedizione nel nome della Chiesa testimonia a questi credenti che non sono lasciati soli da Dio nella loro situazione e vuole incoraggiarli a trovare la loro strada con Dio nella comunità della Chiesa”.

Non si tratta della celebrazione di un matrimonio. Sarà differente nella forma e nei segni e avrà l’obiettivo di “rafforzare espressamente, come atto di benedizione, l’amore, l’impegno e la responsabilità reciproca che esiste nella relazione di coppia”.

Perché tutto ciò si realizzi ed entri nella quotidianità di molte e molti credenti, verrà costituito un apposito ufficio, dentro la diocesi, a cui le coppie possono rivolgersi. Il via libera alle benedizioni per le coppie di “persone che si amano” non si tramuta in un obbligo per i sacerdoti. Il vescovo infatti afferma che “nessuno è obbligato a partecipare a tali benedizioni […] d’altra parte è anche importante che nessuno che celebra tali benedizioni tema delle sanzioni“. Questi momenti così a lungo richiesti dalle coppie LGBTQ+ si potranno tenere nelle chiese, nelle abitazioni private o in altri luoghi ritenuti idonei. La Conferenza episcopale tedesca sta lavorando a un formulario apposito.

La scelta del vescovo e le posizioni della Chiesa

Questa strada intrapresa dalla Chiesa tedesca è in contrasto con il silenzio e l’eccessiva cautela del Sinodo sulla sinodalità e con le risposte di papa Francesco ai dubia sollevati da alcuni cardinali. Le dichiarazioni ufficiali del pontefice da un lato sorprendono per la loro apertura, soprattutto in termini formali legati a una messa in dubbio del Magistero. Dall’altro, però, mantengono il carattere circolare nelle premesse e nelle conclusioni, strizzando l’occhio sia alla parte conservatrice che a quella progressista, non garantendo un’effettiva apertura verso le componenti marginalizzate nella Chiesa e rimandando la discussione sulla benedizione delle coppie queer.