Farmacie dei servizi, alleanza tra settore pubblico e privato, nuovi modelli di gestione delle questioni sanitarie. Di questo, e molto altro, si è parlato nella prima tappa del roadshow La Lombardia che vorrei, tenutasi alla Camera di Commercio di Brescia nella giornata di lunedì 6 novembre. L’evento, un progetto di Federfarma Lombardia coordinato da Inrete, ha visto il confronto tra diversi esponenti del mondo sanitario da un lato e primari decisori politici del sistema lombardo dall’altro.
Fedriga e Monti: “Alleanza pubblico-privato decisiva”
Ad aprire i lavori i saluti di Emanuele Monti, presidente IX Commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia di Regione Lombardia, e Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia-Giulia e della Conferenza Stato-Regioni. Per Monti e Fedriga il sunto delle politiche su farmacie e sanità si riassume in un concetto-chiave: “l’alleanza pubblico-privata è decisiva”.
“Le farmacie sono fondamentali come prima linea del sistema sanitario”, nota Monti, “e dunque investire sul loro sviluppo è decisivo. Del resto, ogni euro investito in prevenzione sanitaria significa tre euro risparmiati in spesa sanitaria. L’investimento in prevenzione è strategico”, aggiunge Monti. Secondo il consigliere regionale, questo è stato colto anche in fase di costruzione della Legge di Bilancio: “sulla Sanità si sono messi tre miliardi di euro, che beneficeranno anche il nostro sistema regionale pro quota. Dobbiamo puntare su eccellenze e investimenti che possano facilitare la sfida strategica della prevenzione. In quest’ottica, le farmacie hanno un ruolo di sentinella fondamentale”.
Fedriga ha invece ricordato che “la Conferenza delle Regioni sta lavorando per ridisegnare il servizio sanitario in ogni direzione, principalmente per andare incontro ai bisogni dei cittadini con un’alleanza di lungo periodo. L’alleanza pubblico-privato è vitale per mettere a sistema le forze di ogni componente e andare incontro alla necessità di ridurre liste d’attesa, rafforzare la medicina del territorio, potenziare i presidi”.
Farmacie dei servizi e medicina del territorio, la svolta in atto
Gli interventi degli specialisti, da Annarosa Racca, presidente Federfarma Lombardia, a Massimo Lombardo, direttore generale Asst Spedali Civili di Brescia, hanno confermato le parole degli esponenti istituzionali. Puntando a ricordare il ruolo delle farmacie come avamposto più strategico per iniziare la lotta alle malattie. E, dunque, avviare la costruzione di un’ampia galassia di servizi ai cittadini capaci di avvicinare la sanità al territorio.
In quest’ottica, tutti gli interventi hanno sottolineato che la pandemia è stata una sfida sistemica per il settore sanitario. Di fronte a un forte stress test, il sistema è stato premiato dalla cittadinanza lombarda. E si nota che in un contesto che punta fortemente sull’assistenza territoriale si è sempre più valorizzato il ruolo delle farmacie. Negli ultimi anni, ha ricordato Racca “abbiamo fatto milioni di tamponi e vaccinato centinaia di migliaia di persone: si è notato quel che era palese da tempo”, ovvero che “non c’è sanita senza il ruolo dei presidi territoriali”.
All’Articolo 43 e 44 della Manovra si dà un ampio riconoscimento al valore sanitario del sistema delle farmacie. Questo è stato ritenuto un fattore decisivo per la gestione dei rapporti professionali e le sfide della messa a terra del prossimo piano socio-sanitario di Regione Lombardia.
Digitale per le farmacie…e non solo
Al centro delle discussioni anche il tema dell’innovazione. “La transizione digitale è esponenziale, 100 milioni di utenti su ChatGpt lo testimoniano”, ha ricordato Alessandro Padovani, presidente della Società Italiana di Neurologia. “Anche la sanità deve cavalcare questa sfida. Aspettiamo con molta ansia il progetto per una piattaforma unica sanitario-tecnologica che potrà cambiare l’approccio dei sistemi di gestione della complessità del rapporto sistema-cittadino”, ha aggiunto, sottolineando la “necessità di certificare la figura del neurologo digitale, capace di gestire il rapporto coi pazienti come esperto di tecnologia digitale capace di padroneggiare le sfide sanitarie in maniera innovativa”.
L’integrazione digitale-materiale ci può aiutare a rispondere ai crescenti bisogni di risposta alla fragilità neurologica e psicologica dei cittadini, e non solo. “Dobbiamo prevedere il futuro e lavorare nel futuro, sia sul fronte della sanità che potenziando il ruolo delle farmacie. In entrambi i settori l’innovazione tecnologica può aiutare il rapporto tra sistema e cittadini”, ha dichiarato il direttore generale di ATS Brescia, Claudio Vito Sileo. Anche la sanità e le farmacie evolvono nel tempo, in risposta a nuovi bisogni e nuove opportunità tecnologiche. E i decisori possono e devono fare tesoro delle proposte e delle esperienze degli operatori in prima linea. Che con la loro attività costruiscono, sul campo, i nuovi modelli anticipando i tempi con la migliore delle pratiche: la risposta ai bisogni dei cittadini.