“Con la pandemia abbiamo dimostrato di saper mettere a sistema tutti gli attori della sanita lombarda”: lo ha detto ai margini del primo evento del roadshow “La Lombardia che vorrei” Massimo Lombardo, Direttore generale ASST Spedali Civili di Brescia.
L’alleanza sanitaria in Lombardia
Parlando ai margini della convention promossa da Federfarma Lombardia e organizzata da Inrete presso la Camera di Commercio di Brescia, Lombardo ha sottolineato l’ampiezza dell’alleanza che Regione Lombardia, le strutture territoriali e gli operatori sanitari hanno saputo creare. Negli anni della risposta al Covid-19 essi hanno coordinato il lavoro di “ospedali, medici di medicina generale, farmacie dei servizi, associazioni di malati e professionisti della sanità”. Tutti chiamati a giocare la propria partita nel quadro di una squadra avente come obiettivo comune la risposta ai bisogni dei cittadini e il rafforzamento delle capacità di cura e prevenzione.
Lombardo: “L’integrazione va difesa e consolidata”
“La forza di questa integrazione va difesa e consolidata nel tempo”. Dove deve indirizzarsi il sistema? L’obiettivo, per il dirigente, deve essere chiaro. Ovvero quello di trovare un “modello specifico lombardo di integrazione tra componenti del sistema sanitario”. Tutto questo per risolvere “temi importanti legati alla salute dei pazienti, abbiamo dimostrato che molte cose si possono fare”.
L’alleanza tra territorio e operatori di varia estrazione, tra istituzioni e mondo della sanità nel suo complesso è stato il filo rosso del primo evento del roadshow. Per il dg degli Spedali Civili l’esperienza della pandemia di Covid-19 va messa a frutto per “immaginare un modello lombardo” di eccellenza. Ci sarà da lavorare per permettere alla sanità lombarda di evolvere nel tempo e muoversi nella direzione di una crescente capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini.
La strada su cui enti e operatori devono procedere con decisione, per il dg di ASST Spedali Civili è l’integrazione con le nuove tecnologie. E va sottolineata l’attenzione da dare all’investimento in “professioni la cui domanda sarà più alta nel prossimo futuro”, come “infermieri e operatori del pronto soccorso”.