Nessuno si aspetta la banda dei settantenni. Così abituati a sentir parlare dell’allarme baby gang, corroborato da video social in cui ragazzini sbarbati terrorizzano insegnanti in classe, suona ancor più surreale la notizia di un gruppo di “nonni” criminali. Eppure, è proprio così. In settimana, un manipolo di delinquenti allergici alla pensione, ha tentato il colpaccio all’ufficio postale Don Bosco, Roma. Tre le menti criminali: 65, 70 e 75 anni a cranio. A capo della gang, un nome assai conosciuto al casellario giudiziale, quello di Italo De Witt. Soprannominato “il tedesco”, si tratta di una sorta di Arsenio Lupin all’amatriciana, già autore di diversi furti milionari negli anni Novanta. In attesa che Netflix ne riproponga le gesta ne La Casa (di Riposo) di Carta, andiamo a riportare questo reato dal retrogusto vintage. Con un piccolo spoiler: sono già tutti quasi al gabbio.
Italo De Witt, le memorabili rapine del 1995
Italo De Witt, chi è costui? Se oggi, con l’ufficio postale, sono è riuscito ad avere la meglio, nel 1995 ha pur messo a segno rapine milionarie. Il 3 novembre di quell’anno, infatti, prese d’assalto l’Agenzia del Credito di Italiano di Piazza di Spagna. Entrato in filiale in pausa pranzo con un doppione delle chiavi farlocche, tenne in ostaggio ben quindici persone, portandosi a casa un sostanzioso malloppo. Mai sostanzioso, però, come quello defraudato sempre anno, questa volta a un furgone portavalori: mise in saccoccia ben tre miliardi e 265milioni di lire.
Mai arrestato, a essergli fatale proprio l’ufficio postale Don Bosco, qualche giorno fa. Le forze dell’ordine si sono insospettite vedendo gironzolare intorno alla sede tre anziani con guanti, caschi da motociclista – erano in scooter, e taglierini. Nelle prossime settimane, Italo De Witt e i suoi complici dovranno rispondere di tentata rapina. La dinamica del furto, a quanto si apprende dagli inquirenti, era già più che congegnata.
Italo De Witt, la tentata rapina alle Poste
Italo De Witt, 70 anni, non ha saputo resistere al fascino del crimine. E allora eccolo oggi, anno del Signore 2023, ritentare il colpaccio insieme a due amici, anche loro delinquenti di fama, all’ufficio postale Don Bosco di Via Calpurnio Pisone, Roma. C’era ben più della sola intenzione criminale: nella parete della filiale, infatti, gli inquirenti hanno scovato un foro che la collegava a un magazzino in disuso.
In pratica, la banda dei settantenni sarebbe passata proprio da lì, in pausa pranzo, per accedere al malloppo e poi scappare via, verso una più ricca libertà. Il sospetto è che Italo De Witt sia ancor più recidivo di quanto già no appaia: solo la scorsa settimana, un’agenzia postale di Grottarossa è stata derubata di 200mila euro, mentre nel corso dell’anno si sono verificate diverse rapine sempre a filiali di Poste capitoline: precisamente, si parla di quattro furti, avvenuti a gennaio, maggio, agosto e ottobre. Che ci sia dietro la mano lesta di Italo De Witt anche lì? Potrebbe darsi. Di sicuro, il nostro non si arrende a un presente da umarell. Ma, con ogni probabilità, dovrà piegarsi a un futuro da galeotto.