Continuano i grandi movimenti nel campo delle automobili elettriche. L’elettrificazione di un settore enorme – e da sempre alimentato a benzina – come questo è un affare delicato. Complicato. E miliardario. Da ciò dipende un business essenziale per l’economia mondiale – e soprattutto l’ambiente. Nonostante tutto, i giganti si muovono, e da tempo. Come abbiamo raccontato tempo fa, Volkswagen sta investendo miliardi per la conversione all’elettrico, annunciando un piano a tappe forzate. Ma non è l’unica, perché Porsche collaborerà con il gigante della chimica BASF per sviluppare batterie agli ioni di litio ad alte prestazioni per veicoli elettrici. Al centro dell’accordo c’è Cellforce Group, una joint venture tra il produttore di bolidi tedesco e la Customcells, che si occupa proprio di batterie.
Porsche e BASF, accordo tutto tedesco per le batterie
La notizia è importante per lo sviluppo del mercato elettrico per almeno due motivi. Innanzitutto perché significa la creazione di un nuovo player – tutto tedesco – nelle batterie ultra-performanti. Ma anche perché, secondo l’accordo, BASF prevederà alla fornitura di materiali e anche al riciclo delle batterie usate e degli scarti di produzione. Si tratta di un elemento chiave per garantire reale sostenibilità al mercato dell’elettrico lungo tutto il ciclo di produzione.
Un ulteriore passo per l’industria automobilistica verso la transizione verso la mobilità elettrica, essenziale nel quadro degli obiettivi europei per la riduzione delle emissioni di CO2 (l’obiettivo è -55% entro il 2030).
Il ruolo di BASF nell’accordo
Ma come vengono create batterie di questo tipo? Nella foto che correda l’articolo si vedono proprio i materiali di partenza: catodo precursore (polvere verde e marrone), carbonato di litio (polvere bianca) e materiali catodici attivi (polvere nera). Gli stessi materiali vengono poi riciclati con una tecnologia elaborata dai tecnici BASF.
Come dicevamo, l’accordo è frutto di innovazione e investimenti d’origine tedesca. Queste batterie verranno infatti prodotte a Tubinga, in Germania, dove ha sede Cellforce Group. Secondo le previsioni, lo stabilimento avvierà la produzione nel 2024 con un’iniziale capacità annuale di 100 MWh, con cui sarà in grado di alimentare mille veicoli per sport motoristici ad alte prestazioni.
Un elettrico pulito ed etico, finalmente
Come ha poi spiegato Michael Steiner, del Comitato Esecutivo Ricerca & Sviluppo di Porsche, l’azienda ha scelto BASF anche per elementi come la provenienza europea di nichel e cobalto e la relativa sicurezza della fornitura. Un particolare essenziale, visto che una delle più frequenti critiche all’elettrico è proprio quella etico-ambientale, riguardante le famigerate miniere di cobalto in alcuni paesi africani.
I motori elettrici puliti, anche dal punto di vista umano, non sembrano più un’utopia. Forse ci siamo.