(Adnkronos) –
Il governo di Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo che prevede il rilascio di 50 ostaggi in cambio di una pausa nelle ostilità e anche l’ultimo ostacolo è stato superato.
La Corte Suprema israeliana ha respinto il ricorso contro la scarcerazione dei detenuti palestinesi prevista dall’intesa. A chi si opponeva all’accordo erano state concesse 24 ore di tempo per presentare le obiezioni.
La Corte Suprema ha respinto l’istanza presentata dall’organizzazione Almagor per bloccare l’accordo, sostenendo che il governo ha l’autorità per stipulare tali intese. La decisione apre la strada allo scambio che prevede il rilascio da parte di Israele di 150 prigionieri palestinesi in cambio di 50 ostaggi israeliani.
Le autorità israeliane hanno ricevuto la lista contenente i nomi dei 50 ostaggi che verranno rilasciati dalla Striscia di Gaza in base all’accordo raggiunto tra Hamas e Israele. Lo riporta Channel 12. Israele non diffonderà i nomi presenti nella lista prima del loro effettivo rilascio per evitare qualsiasi falsa speranza. L’elenco è stato consegnato al capo del Mossad David Barnea e al generale dell’Idf Nitzan Alon, che si trovano attualmente in Qatar.
Il giudice Alex Stein ha respinto le argomentazioni di Almagor secondo cui l’accordo violerebbe il diritto all’uguaglianza degli ostaggi, affermando che è una responsabilità morale riportarli a casa. “Questa difficile questione rientra interamente nell’ambito delle considerazioni su guerra, pace e politica estera che sono nelle mani del governo. Si tratta di una questione politica chiara che la Corte non può affrontare, come abbiamo sottolineato ripetutamente in numerose sentenze”, ha spiegato Stein.
Ora manca un passaggio – puramente formale -: la dichiarazione, da parte delle Forze di difesa israeliane (Idf), di un cessate il fuoco della durata di quattro giorni. E’ improbabile che l’Idf faccia un annuncio ufficiale della tregua, ma la metterà in pratica.
“Noi accogliamo positivamente ogni ostaggio che ritorna di a casa, ma la nostra richiesta rimane invariata: l’immediato rilascio di tutti i 236 ostaggi. Garantire il loro rilascio in sicurezza è una priorità nazionale. Non c’è vittoria fino a quando l’ultimo ostaggio non sarà tornato a casa”, dice intanto il Forum delle famiglie degli ostaggi e degli scomparsi negli attacchi del 7 ottobre, esprimendo apprezzamento per l’intesa.
l Forum inoltre chiede che i termini dell’accordo garantiscano la sicurezza e il benessere degli ostaggi, compresa la possibilità che vengano visitati da rappresentanti della Croce Rossa. “Chiediamo ai leader il massimo degli sforzi per rispettare il loro dovere morale, di fronte al fatto che ci sono vite in gioco”, continua la dichiarazione con cui i familiari degli ostaggi esprimono la loro gratitudine al presidente Joe Biden “per il sostegno all’accordo e la sua inflessibile richiesta che tutti gli ostaggi siano liberati”.