Perché leggere questo articolo? Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università Milano-Bicocca, è la nuova presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane. Prima donna al vertice in 60 anni. Una svolta storica che fa notizia. Il “soffitto di cristallo sta crollando, a colpi di competenza e gentilezza”, verso un sistema universitario migliore e più inclusivo.
Svolta storica per la Crui, Conferenza dei rettori delle università italiane. Giovanna Iannantuoni, economista e rettrice dell’Università Milano-Bicocca, è la prima donna al timone dell’ente in 60 anni di storia. L’elezione di Iannantuoni è avvenuta con un significativo sostegno, ottenendo 56 voti al secondo turno. Un risultato che rappresenta non solo il riconoscimento della sua competenza e visione, ma anche il superamento di un “soffitto di cristallo” che, secondo le sue parole, “sta finalmente crollando giù, a colpi di competenza e gentilezza“.
Svolta Crui verso la parità di genere. Ma una donna ai vertici fa ancora notizia
Si tratta di un importante passo avanti verso la parità di genere nelle istituzioni accademiche del Paese. Anche se è ancora molta la strada da percorrere per abbattere le barriere della disparità e degli stereotipi di genere, profondamente radicate nella società. E quella della Crui – e in generale dei vertici del mondo accademico italiano – è una torre d’avorio da sempre baluardo degli uomini che fatica a crollare. Il fatto che ci sia voluto oltre mezzo secolo per assistere alla nomina di una donna alla presidenza lo dimostra. E il clamore mediatico – positivo – suscitato dalla notizia ne sottolinea ulteriormente l’eccezionalità.
Le donne sul gradino più alto delle università italiane, infatti, sono ancora troppo poche per poter parlare di uguaglianza di genere. Anche la frase di accompagnamento alle congratulazioni alla neo-eletta da parte del Rettore della Federico II, Matteo Lorito, ne è una conferma. “Con l’elezione della rettrice Giovanna Iannantuoni la Crui ha dato un bel segnale al Paese perché la professoressa è riuscita a convincere una platea di così tanti uomini”. Infatti, solo 11 atenei su 85 hanno un vertice femminile. Decisamente più rettori che rettrici, ma la disparità riguarda anche le cariche di professori associati (60% maschi contro 40% femmine) e ordinari. Tra questi ultimi solo il 23% è donna. Un dato che non rispecchia l’affluenza e i rendimenti accademici: ci sono più studentesse e laureate in corso (55,5%), rispetto ai laureati maschi (50,9%). E nonostante le donne ottengano i risultati migliori, i ruoli apicali nelle cattedre universitarie sono per lo più affidati agli uomini. La presidenza alla Crui della già rettrice Giovanna Iannantuoni è dunque un segnale positivo verso un vero cambiamento di rotta del mondo accademico italiano.
Iannantuoni: “Sono per il cambiamento, le università devono essere accessibili a tutti”
E’ proprio cambiamento la parola chiave della visione della neo-presidente. “Io sono per il cambiamento, per la discontinuità. Dobbiamo affermare con forza la grande capacità di innovazione, formazione e ascensore sociale che le università hanno. Gli atenei devono essere accessibili a tutti”. Nel suo discorso programmatico, Iannantuoni ha sottolineato le priorità del suo mandato. Tra queste spiccano il diritto allo studio, la no tax area e la disponibilità di posti letto per i fuorisede. Sostiene l’importanza di garantire la sostenibilità economica delle università e di concentrarsi sull’apprendimento permanente (life long learning), soprattutto in vista dell’inverno demografico che il Paese affronterà nei prossimi 25 anni. Inoltre, ha evidenziato la necessità di un’istruzione innovativa che combini la presenza fisica con il digitale. Guardando al futuro, si è anche espressa sulla rilevanza di un uso efficiente dei fondi europei, attraverso una rimodulazione del Pnrr e l’accesso delle università ai fondi Repower EU. Oltre alle sfide specifiche del mondo universitario, Iannantuoni ha posto l’attenzione su altre questioni cruciali. La fuga di medici e infermieri dal sistema pubblico e dalle professioni sanitarie, ad esempio, o l’internazionalizzazione in quanto chiave per affrontare la sfida della diminuzione demografica.
Una Crui coesa per un’Università come ascensore sociale
Nel suo discorso di insediamento, la nuova presidente ha ribadito la necessità di una CRUI “coesa e propositiva”, capace sin da subito di “rendere le università motore di sviluppo sociale, civile ed economico del Paese”. “La nostra società vive oggi momenti difficili – ha dichiarato Iannantuoni – in cui la coesione è messa a rischio dall’incertezza, dalla precarietà e dall’ampliarsi delle disuguaglianze di reddito e di genere. In questo scenario l’università rimane un presidio da tutelare e da rilanciare. Un presidio dove si formano i cittadini di domani e si costruisce la conoscenza, che è la condizione necessaria per garantire la convivenza civile e il progresso sociale”.
Per la rettrice neo-presidente, infatti, l’università svolge un importante ruolo di ascensore sociale – più della metà dei laureati proviene da famiglie in cui sono i primi a ottenere un titolo -, in grado di offrire opportunità per migliorare la qualità della vita degli italiani. Urge, però, un rilancio che riguardi l’intero sistema universitario italiano nel suo complesso. In questo senso la nuova presidente ha affermato di non essere stata eletta in quanto rettrice milanese, ma come “portatrice di un’idea di grande unità per il sistema accademico, pur nelle sue differenze, con atenei grandi e piccoli, generalisti e specialisti, da Nord a Sud”.
Ma chi è la nuova presidente Crui?
Nata a Lucera, in provincia di Foggia, classe ‘70, Giovanna Iannantuoni si è laureata in Discipline economiche e sociali alla Bocconi nel 1994. Nel 2001 ha conseguito il dottorato in Economia presso l’Université catholique de Louvain. Attualmente è professoressa ordinaria di Economia Politica e Rettrice dell’Università di Milano Bicocca fino al 2025. È stata anche presidente della Scuola di dottorato dello stesso ateneo dal 2015 al 2019. Durante la sua carriera, Iannantuoni ha trascorso diversi anni all’estero, lavorando presso i dipartimenti di economia della Rochester University, della Carlos III de Madrid e della University of Cambridge. E’ stata coordinatrice di diversi progetti di ricerca di respiro nazionale e internazionale. I suoi interessi si concentrano sulla teoria dei giochi, decisioni di political economy, microeconomia e teoria del voto. Durante il suo precedente mandato come Delegata del Presidente CRUI al PNRR, Iannantuoni ha già lavorato sulle politiche di ricerca e innovazione, dimostrando la sua dedizione al progresso accademico e scientifico. Con l’attuale nomina a presidente della Crui, Iannantuoni prende il posto di Salvatore Cuzzocrea, ex rettore dell’Università di Messina, dimesso il 9 ottobre scorso.
Università verso una nuova era: la parità di genere diventa normalità
Con una visione mirata a promuovere l’innovazione e l’accesso all’istruzione superiore per tutti, Iannantuoni prospetta di rendere la Crui un’istituzione coesa e propositiva, pronta a riposizionare l’università al centro del dibattito istituzionale e politico. Prima donna al timone in 60 anni di storia, la presidenza di Giovanna Iannantuoni apre una nuova era verso un sistema universitario italiano più inclusivo e rappresentativo. Non più ambiente costituito da una “platea di soli uomini”. Ma luogo in cui una donna ai vertici non faccia notizia di eccezionalità, e sia invece normalità.