Perché leggere questo articolo? Il 60% degli scuole non ha la palestra ed ha più di 40 anni. Per il Sottosegretario Paola Frassinetti la soluzione può essere il PNRR. Ecco il piano per l’edilizia scolastica del governo.
Il fronte dell’edilizia scolastica resta un cantiere aperto. In settimana, Svimez e Uisp hanno pubblicato il Rapporto sull’offerta di impianti e servizi sportivi nelle regioni italiane. Dal report emerge che sei istituti su dieci non hanno una palestra – in alcune regioni del sud addirittura oltre l’80%. Il Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti, in un’intervista esclusiva a True-news.it ha raccontato le prospettive di intervento del governo sull’edilizia scolastica. Gran parte degli interventi passano dal Pnrr, ma non solo.
In Italia sei scuole su dieci non hanno una palestra e il 60% degli impianti è degli anni Ottanta. Secondo Lei cosa è necessario fare?
La mancanza di strutture sportive adeguate nelle scuole italiane è una questione seria che in Italia è stata parzialmente risolta da sempre con la condivisione degli impianti sportivi con gli enti locali. Sicuramente il PNRR rappresenta un’occasione che consentirà alle istituzioni scolastiche che hanno avuto accesso ai finanziamenti di avere al loro interno impianti sportivi all’avanguardia, necessari all’attività sportiva della scuola.
In merito alla questione il governo ha già messo in atto dei piani?
Con il PNRR quello dell’edilizia scolastica è uno dei grandi ambiti di investimento che riguarda naturalmente anche il potenziamento delle infrastrutture per lo sport a scuola, nuove palestre che saranno dotate di tutte le attrezzature sportive moderne e innovative, inclusa, ove possibile, una componente ad alta tecnologia. Sono finanziati complessivamente 440 interventi sulle palestre tra messa in sicurezza e nuove costruzioni per un importo complessivo di 330 milioni. Inoltre, nell’ambito dell’investimento di messa in sicurezza finanziato a dicembre 2022, vi sono ulteriori 172 interventi sulle palestre delle province e città metropolitane per un importo di 255 milioni.
C’è dell’altro?
Oltre al Pnrr, per rendere lo sport sempre più centrale a scuola, voglio ricordare che saranno assunti 1740 docenti di educazione motoria alla primaria, per ora nelle classi quarte e quinte, che sarà reintrodotta nelle scuole la storica competizione dei “Giochi della Gioventù” a partire dal prossimo anno e, non da ultimo, l’inserimento dello sport in Costituzione con la modifica dell’Articolo 33 che riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme.
Quali sono i territori con gli impianti più “problematici”?
Il 52,6% dei fondi del PNRR per le palestre è destinato alle regioni del Mezzogiorno, questo è significativo di quanto sia necessario compensare il maggiore divario infrastrutturale presente in queste regioni, dove c’è anche la più alta percentuale di dispersione scolastica e povertà educativa. Senza dubbio lo sport rappresenta per i giovani una leva importante di benessere psico-fisico, di aggregazione e motivazione, che deve andare di pari passo con l’aumento della qualità della didattica.
Quanto è importante secondo lei l’educazione allo sport e alla salute nelle scuole?
L’educazione allo sport e alla salute nelle scuole è fondamentale. Non solo contribuisce alla salute fisica degli studenti, ma insegna anche importanti valori come il lavoro di squadra, la disciplina e il rispetto per gli altri. I tanti episodi di bullismo nelle classi ci devono far ulteriormente riflettere su tutti gli elementi che sono al centro della crisi educativa che stiamo evidentemente attraversando e su cui bisogna lavorare per ridurre l’aggressività che si ripercuote anche negli ambienti scolastici. Lo sport è uno di questi, sia per i valori che trasmette, sia perché aiuta i giovani a conoscere i propri limiti, fisici e mentali, a superarli ed accettarli, incanalando le energie di ragazzi e ragazze in maniera positiva.
Quale consiglio vuole lasciare agli studenti che ci stanno leggendo?
Di trovare il proprio talento e di perseguire la propria passione, di valorizzare sia lo studio che le attività fisiche e di ricordare che l’istruzione non è solo un percorso di apprendimento didattico, ma anche un viaggio di crescita personale e sociale.