Perché leggere questo articolo? Rincari su tutto, ma i consumi non sono in calo. Per le festività la spesa non è prevista in calo: dimostrazione che l’economia italiana non sta andando male. Tra voli, regali e cibo: un Paese tutt’altro che ginocchio.
Natale certamente non al verde. Caro, carissimo a giudicare l’impennata di rialzi in alcuni settori come quello dei trasporti. Ma i consumi non calano. Dimostrazione che l’economia italiana è tutt’altro che in ginocchio. Certamente, inflazioni e carovita si fanno sentire, ma la spesa degli italiani per le feste è in crescita. Scomodiamo pure il “miracolo di Natale”. E’ l’economia italiana che, malgrado i piagnistei, non è in ginocchio. Ecco i dati che lo confermano.
Natale più ricco sotto l’albero
La spesa media degli italiani per il Natale 2023 sarà in crescita. Secondo una ricerca di Confesercenti e Ipsos, gli italiani progettano di pagare 223 euro per i regali sotto l’albero. Un dato in aumento del 13% rispetto allo scorso anno. A dare la spinta è anche l’aumento dei prezzi e, al netto dell’inflazione, l’incremento di spesa si riduce, ma comunque in percentuale minore. Dicembre è atteso chiudersi con il segno più per i consumi dopo un anno di alti e bassi: complessivamente l’associazione prevede un aumento del +1,2% nel 2023 a cui seguirà una frenata allo 0,8% nel 2024.
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie anche l’Osservatorio di Federconsumatori ha aggiornato il monitoraggio dei costi dei prodotti tipici di queste feste. Regali, addobbi e pietanze tradizionali costano mediamente di più. Questo però non sembra aver scoraggiato gli italiani dal mettere mano al portafogli per Natale. “Nonostante tali rincari e malgrado molte famiglie si trovino ancora in situazioni di difficoltà economica, gli italiani non rinunceranno del tutto ai regali di Natale, specialmente quelli per i più piccoli” rileva lo studio.
Aumentano consumi (e costi) delle Feste
Il report Federconsumatori mostra un aumento medio dei prezzi del 10,2% rispetto a Natale 2022. A registrare i rincari più elevati sono gli addobbi natalizi (+19%), i regali di ultima generazione (+14%) e i prodotti alimentari (+12%). Ecco che un monopattino quest’anno bisognerà spendere 76 euro (+17% rispetto al 2022), 199 euro (+2%) per una bicicletta, per una bambola servono 45 euro (+9%) e 65 per un bambolotto (+10%). La pista di automobiline costa in media 70 euro (+8%), mentre per le costruzioni ne servono 53 (+6%).
Tra i regali di Natale per i più grandi gli aumenti a doppia cifra peri libri (+4%, da 20 a 22 euro) e le borse di marca (+15% da 435 a 500 euro). Raddoppia il prezzo di smartwatch e cuffie wireless. Il tablet del 25%. Anche la carta da regali aumenta e non di poco: dai 5 euro e 60 che si pagavano l’anno passato per due rotoli si sale a 7,49 (+44%). I cesti di Natale in media sono più cari del 13%, come un po’ tutti i generi alimentari nell’ultimo anno. Un kilo di lenticchie costa in media il 25% in più (10 euro), come il torrone e la frutta secca. Dallo zampone, allo spumante, fino a pandoro e panettone: questo Natale è tutto più caro. Ma che c’importa: è Natale.
Un Natale carissimo per viaggiare
L’indagine di Confesercenti-Ipsos mostra come siano in calo gli italiani che dichiarano di voler stringere la cinghia a Natale. Solamente il 43% annuncia di voler contenere la spesa per i regali. Erano il 47% lo scorso anno. Mentre, secondo Federconsumatori rispetto al 2022 la percentuale di cittadini che non farà alcun regalo cresce al 7,2%. La forbice dei consumi a Natale si allarga, colpendo soprattutto chi si dovrà spostare per passare le feste in famiglia. La storia si ripete: si avvicina la fine dell’anno e innanzitutto il costo dei voli (come in estate) letteralmente decolla. Altroconsumo ha mostrato il caso limite di un volo Milano a Catania che può toccare quota 408 euro andata e ritorno contro i 33 euro del gennaio 2024. I prezzi in media vanno dal +20% dei treno ed il +33% di bus e aereo. Eppure il Paese si muove.