Perché leggere questo articolo? Elon Musk e Rishi Sunak. Mercatini e planisferi. La prima Atreju di governo segna un cambio di passo rispetto agli anni scorsi. L’evento di Fratelli d’Italia è in grande stile ma ancora non si sanno costi e ricavi della manifestazione.
Sicuramente è stata una Atreju diversa da tutte le altre. La prima di governo. Contraddistinta dall’opulenza, tra casette tricolori, installazioni con tutti i provvedimenti del governo, planisferi, mercatini e gadget. Anche la location di questa edizione non ha paragoni con le altre scelte negli anni precedenti. Castel Sant’Angelo. Con uno spazio più grande rispetto al passato. E ancora gli attesi ospiti politici, internazionali e non, con una presenza d’eccezione. Un mister X su cui Fratelli d’Italia ha alimentato l’hype fino allo svelamento della sua identità. E che nome. Il miliardario Elon Musk, fondatore di Tesla e Space X. Colui che secondo le malelingue sta cercando di accreditarsi come il “vero leader della destra internazionale”.
Fdi: più entrate e poche spese
Il dominus della vetrina di Fratelli d’Italia è il deputato Giovanni Donzelli, a capo dell’organizzazione del partito di Via della Scrofa. È stato lui il punto di riferimento della macchina che ha messo su l’evento, in grande stile. Insieme a lui in prima linea c’è Arianna Meloni, capo della segreteria politica del partito della Fiamma. Solo che FdI ha ancora la struttura di una forza politica del 4%. Pochi dipendenti e un organigramma ancora piuttosto snello. Il tutto a fronte di entrate che sono aumentate, grazie al boom del tesseramento e delle donazioni del 2×1000, schizzate con la scalata dei meloniani verso il governo.
Musk e Sunak, i big di Atreju
Potrebbe essere grazie a questo equilibrio tra entrate in aumento e uscite stabili che Fdi è riuscita a organizzare una manifestazione del calibro di Atreju. Dove, oltre a Musk, ha timbrato il cartellino anche un primo ministro di un paese importante come la Gran Bretagna, il conservatore Rishi Sunak, accolto con tutti gli onori dalla sua “amica” Meloni. Resta comunque il mistero sui costi e i ricavi di Atreju.
Riserbo su costi e ricavi
True-News.it ha provato a contattare alcuni dei quarantenni della cosiddetta “generazione Atreju”, quelli allevati all’evento giovanile della destra italiana. Una storia cominciata nel 1998 tra goliardate e mezzi sicuramente inferiori a quelli attuali. Anche nelle retrovie dell’organizzazione di Fdi e di Gioventù Nazionale, la “cantera” dei meloniani, non si vogliono sbilanciare sui costi dell’evento. Stesso discorso vale per i potenziali ricavi e gli eventuali sponsor. “Ancora non sappiamo fornire delle cifre su Atreju”, ci rimbalzano da Via della Scrofa.
La crescita di Atreju
Insomma, da Fdi non parlano volentieri della sostenibilità economica della quattro giorni scintillante andata in scena nei giardini di Castel Sant’Angelo a Roma dal 14 al 17 dicembre. Quel che è certo è che la kermesse è stata diversa da tutti gli altri anni, culmine di una crescita esponenziale di Atreju, diventata sempre di più uno degli appuntamenti imperdibili dello scenario politico italiano. Soprattutto con Meloni a Palazzo Chigi.