Perché leggere questo articolo? Il 2023 è stato un anno choc per Bayer. Al peggior andamento borsistico negli ultimi 10 anni ha contribuito anche l’andamento di Monsanto, che Bayer ha rilevato nel 2018.
Il 2023 è stato l’annus horribilis di Bayer. A dicembre, il colosso farmaceutico tedesco ha registrato il peggior calo in borsa degli ultimi dieci anni. Dietro il flop a Francoforte ci sono decisioni errate da parte di Bayern, ma anche i problemi di Monsanto. Con l’acquisizione dell’azienda chimica statunitense nel 2018, Bayer si è comperata un sacco di guai. Da ultimo, in settimana Monsanto è stata condannata a pagare una multa di 857 milioni di dollari.
La multa da 857 milioni a Monsanto
Un tribunale statunitense ha condannato l’azienda chimica Monsanto a pagare 857 milioni di dollari perché composti tossici contenuti in lampade realizzate dall’azienda avrebbero causato problemi di salute a studenti e genitori di una scuola vicino Seattle. Il verdetto della giuria ha decretato Monsanto responsabile di negligenza per aver venduto a una scuola lampade contenenti composti pericolosi senza le adeguate avvertenze.
I fili elettrici delle lampade contenevano policlorobifenili (PCB), resi illegali negli Stati Uniti nel 1979 (in Italia nel 1983) perché rischiosi per la salute. In passato erano molto usati come isolanti nei cavi, oltre che in altri oggetti comuni, come le vernici. L’azienda è stata denunciata da 5 studenti e 2 genitori che sostengono di aver sofferto di cancro, problemi alla tiroide e altre malattie a causa dell’esposizione ai PCB.
Bayer si è comperata un sacco di guai
Gli errori dei figli ricadono sui padri. Così i guai di Monsanto hanno colpito Bayer. La casa madre tedesca ha subito un inciampo in borsa a dicembre. L’azienda ha ceduto oltre il 18% a Francoforte, bruciando oltre 4 miliardi e mezzo di valore di mercato. Bayer paga l’interruzione della ricerca in fase avanzata per il farmaco antitrombotico Asundexian per la mancanza di efficacia. Ma anche gli ulteriori problemi occorsi a Monsanto, sempre in America.
Oltre alla causa di Seattle, si aggiungono altre traversie legali a stelle e strisce per Monsanto. Sempre a dicembre, una giuria del Missouri ha comminato all’unità Monsanto della Bayer una multa da oltre 1 miliardo e mezzo di dollari. L’azienda chimica americana è stata riconosciuta colpevole dei tumori che hanno colpito tre vecchi utilizzatori del diserbante Roundup. E’ stato riconosciuto un nesso tra l’insorgenza dei loro mali e l’impiego del controverso prodotto. Monsanto è accusata di valutazioni errate, falsificazione dei dati e mancata presentazione di studi veritieri sul Roundup. Il diserbante a base di glifosato sarebbe ha un potenziale cancerogeno – soprattutto per le donne incinte – e un’elevata neurotossicità, al punto da comportare un incremento di disturbi legati all’autismo dovuti all’esposizione al Roundup.
Che ne sarà di Monsanto?
Roundup è costato una serie di cause legali nei confronti di Bayer-Monsanto a partire dal 2019. Esattamente un anno dopo l’acquisizione dell’azienda americana da parte del colosso tedesco. Un pessimo investimento per Bayer, che ora prova a correre ai ripari. Bill Anderson, che ha assunto la carica di amministratore delegato di Bayer a giugno scorso, ha di recente dichiarato di valutare la separazione tra l’attività farmaceutica e quella dei prodotti chimici per l’agricoltura. La presa di distanza da Monsanto servirebbe a rilanciare l’andamento problematico di Bayer in borsa. Il ritorno dopo il blocco dovuto a pandemia e guerra dei competitor ucraini e cinesi sta mettendo i difficoltà Monsanto. Bayer ha già speso oltre due miliardi in cause legali. Monsanto ha già dichiarato di voler ricorrere in appello alle due condanne. La casa madre tedesca, però, potrebbe decidere di chiudere i rubinetti.