Due anni di indagini hanno portato a un’ordinanza di 500 pagine che ricostruire nei minimi dettagli l’intricato scandalo finanziario che è culminato in centinaia di capi di imputazione. È arrivato il momento della resa dei conti: in Vaticano entrano i legali degli imputati, mentre fedeli e turisti si interrogano sul perché delle telecamere. Il processo, senza precedenti nella storia della Chiesa, si è reso possibile solo grazie alla caparbia opera di trasparenza portata avanti dal pontefice nel corso degli anni.
Caso Becciu, via al processo
Martedì mattina in Vaticano è cominciato il processo legato agli scandali finanziari che coinvolgono figure vicine e interne alla Santa Sede. A cominciare dal cardinale Angelo Becciu, ex sostituto della Segreteria di Stato e Prefetto delle cause dei Santi, che è accusato di peculato e abuso di ufficio. All’origine dell’inchiesta l’acquisto di un palazzo a Londra con i fondi dell’Obolo di San Pietro, le donazioni dei fedeli per le opere di carità e per il sostentamento della curia romana.
La riforma voluta da Papa Francesco ha portato a un processo epocale, che si tiene nella sala polifunzionale dei musei vaticani, appositamente trasformata in un’aula di tribunale. A processo ci sono dieci imputati e quattro società, accusate di aver creato un sistema predatorio che ha illecitamente svotato le casse della Segreteria di stato vaticana, riempite soprattutto con l’Obolo di San Pietro.
Chi sono gli indagati
Sono indagati finanzieri, banchieri e broker (come Raffaele Mincione, Enrico Crasso e Gianlugi Torzi), gli ex vertici dell’anticorruzione della Santa Sede (René Brülhart e Tommaso Di Ruzza), alcuni funzionari della segreteria di Stato (su tutti, Fabrizio Tirabssi) e perfino un cardinale: Giovanni Angelo Becciu. L’ex sostituto della Segreteria di Stato è accusato di peculato, abuso d’ufficio e subornazione. Avrebbe tentato di far ritrattare il suo principale accusatore, monsignor Perlasca, ricorrendo al vescovo di Como suo superiore.
Dopo la scelta riformatrice di Francesco, Becciu è il primo cardinale ad essere processato in Vaticano da giudici laici: il presidente del Tribunale è l’ex procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone (tirato in ballo dal magistrato radiato Luca Palamara nel suo libro “Il Sistema”.
Cardinale Becciu, ecco di cosa è accusato
Il cardinale è accusato di aver agevolato in maniera indebita le attività commerciali dei suoi fratelli, procurando loro donazioni, appalti e affidamenti di favore – ad esempio dei lavori di falegnameria per le nunziature in Angola e a Cuba. Avrebbe inoltre privilegiato una donna a lui vicina, la manager sarda Cecilia Marogna, facendole avere quasi 600mila euro che diceva di voler usare per trattare coi jihadisti la liberazione di alcuni missionari rapiti in Asia e Africa. Gendarmeria Vaticana e Guardia di Finanza hanno invece accertato che i soldi finivano in spese personali.
La vicenda da cui tutto è partito è quella di un palazzo di Londra, voluto fortemente da Becciu, strapagato e tuttora in possesso della Santa Sede. È costato 350 milioni e per le pericolose speculazioni degli intermediari che operavano per conto del Vaticano, la Santa Sede ci avrebbe rimesso una cifra calcolata tra i 70 e i 160 milioni di euro.