Perché leggere questo articolo? Da Crazy Ass Moments in Italian Politics, passando per AQTR, fino a Prima Repubblica. L’intreccio tra social, satira e politica in Italia è solido. Ecco le pagine più interessanti.
C’è l’account dei momenti più “folli” della politica italiana, quello che parla del mondo ai tempi della Terza Repubblica e l’underground delle pagine che fanno rivivere, coi social, in termini ironici e degni di riflessione al tempo stesso i fasti della Prima. L’intreccio tra social, satira e politica in Italia è solido.
I “Crazy Ass Moments” della politica
Lo insegna bene Crazy Ass Moments in Italian Politics, oltre 100mila follower su Twitter e 56mila su Instagram, che da quasi due anni racconta le follie quotidiane e passate della politica italiana. Foto profilo con il mitico spot di Andreotti per il gorgonzola, satira dissacrante e bipartisan, la pagina è ormai alimentata da una base di lettori e utenti che comprende giornalisti e commentatori.
Da Silvio Berlusconi su TikTok a Matteo Salvini che fa la pizza, dalle riprese del confronto tra il Cavaliere e Achille Occhetto nel 1994 all’uso disgraziato dei social da parte di Pierferdinando Casini, “Crazy Ass Moments in Italian Politics” riprende e approfondisce un modello nato oltre Atlantico con un’analoga pagina sullapolitica americana, Crazy ass moments in american politics, la prima di questo filone. Oggi ne esistono diversi emuli. Tra cui le versioni dell‘America Latina e perfino di San Marino.
Gli “aggiornamenti quotidiani” della Terza Repubblica
Con Aggiornamenti Quotidiani dalla Terza Repubblica (Aqtr) andiamo su una pagina Instagram di satira radicale, con taglio progressista e orientata, in questa fase, soprattutto a un dissacrante attacco al governo Meloni. “Maestà, il popolo ha fame”, dice una voce fuori campo in un meme a Giorgia Meloni e Carlo Nordio. “Dite loro che abbiamo tolto il reato d’abuso d’ufficio, dicono loro”. Non parliamo poi della corsa alla satira, graffiante, apparsa durante il caso-Pozzolo e la crisi seguita all’emersione del grilletto facile del politico meloniano biellese.
Mattia Angeleri, il fondatore della pagina, la creò prima delle elezioni del 2018, scrivendo per 87 giorni un solo post: “Non è ancora iniziata”. “Era il lontano 5 marzo 2018 quando un giovane pischello di nome Luigi Di Maio, forte del 32% raggiunto dai pentastellati alle elezioni politiche nazionali, in conferenza stampa affermava ciò che nessuno avrebbe mai pensato fosse possibile: calava il sipario sulla Seconda Repubblica e, finalmente iniziava la Terza Repubblica, la Repubblica dei Cittadini”, si legge nell’apertura della pagina. En passant, Angeleri è anche un attivista per il coinvolgimento politico dei giovani, e su True-News ha dialogato, nelle scorse settimane, sul tema dei giovani.
La Prima Repubblica non si scorda mai
Non mancano le grandi operazioni nostalgia, che presentando ricordi della Prima Repubblica, di Bettino Craxi e Giulio Andreotti, approfittano per unire una seria riflessione sul declino della classe dirigente nazionale a un profondo senso di riflessione, che sfocia in un confronto satirico con l’attuale condizione del Paese.
“Prima Repubblica“, una pagina Instagram diventata un punto di riferimento divulgativo, spopola su Instagram. “Pensavo di avere follower della mia generazione, o comunque che avessero un vago ricordo della Prima Repubblica. Con mia sorpresa, invece, molti sono giovanissimi”, ha raccontato a Il Fatto Quotidiano il fondatore, il 38enne Sebastian Di Giovanni. Su Facebook spiccano poi pagine ironiche con titoli come “Preposterous Prima Repubblica Memes” e “Occhiali da Pentapartito”, su cui la nostalgia di ieri si salda a un sostanziale disprezzo per la politica odierna.
Dalla Prima alla Terza Repubblica, insomma, passa il tempo ma non la passione per la satira. La politica italiana e la storia non annoiano mai. E l’Internet continua a essere, per questi fatti, un posto splendido e degno di esser navigato.