Sangiuliano contro Virginia Raffaele: il ministro della Cultura non ha preso bene una delle ultimi imitazioni della conduttrice del nuovo programma in onda sulla Rai. Ecco come rispondono le opposizioni.
Sangiuliano contro Virginia Raffaele per l’imitazione di Beatrice Venezi
Secondo quanto riportato da Repubblica, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano avrebbe chiesto un intervento su Giovanni Anversa, vicedirettore del Prime Time e responsabile dello show, per l’imitazione di Beatrice Venezi realizzata da Virginia Raffaele.
“Ma veramente Gennaro Sangiuliano ha chiesto un intervento sul capo struttura Rai, Giovanni Anversa, per l’imitazione che Virginia Raffaele ha fatto della direttrice d’orchestra cara alla destra, Beatrice Venezi, come scrive oggi Repubblica? Non gli basta collezionare figuracce quotidiane e guidare una squadra che al ministero della cultura ogni giorno mette in imbarazzo le istituzioni della nazione con le performance del suo sottosegretario Vittorio Sgarbi, ma anche del meno noto Gianmarco Mazzi?”, scrivono in una nota i capigruppo del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera e al Senato Antonio Caso e Luca Pirondini. “Ci dica Sangiuliano – continuano i due esponenti del partito di Giuseppe Conte – se davvero ha fatto pressioni sulla Rai per limitare la libertà di satira, una delle poche ancore di salvezza da questo governo che ogni giorno umilia la cultura e l’immagine del nostro Paese all’estero. Se è così dovrebbe come minimo vergognarsi”.
Sulla vicenda intervengono anche Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera e Stefano Graziano, capogruppo in commissione di Vigilanza Rai. “Per il ministro Sangiuliano non va bene neppure farsi una risata? Bisogna essere seri mentre la destra costruisce la sua ‘presunta’ egemonia culturale? Che imbarazzo la richiesta di intervento al capo struttura Rai, Giovanni Anversa per l’imitazione che Virginia Raffaele ha fatto della direttrice d’orchestra, Beatrice Venezi. Speriamo venga smentita”, dicono i due esponenti dem. “O forse la destra di governo ha in mente di introdurre l’ennesimo reato: il reato di satira“, aggiungono.