“Giustizia a metà”. Così Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, commenta il pronunciamento della Cassazione nel processo che ha visto imputati e poi prosciolti otto militanti di estrema destra. I quali avevano compiuto il saluto romano ad una commemorazione per Sergio Ramelli a Milano nel 2016. Un atto non sufficiente in sé a configurare un effettivo e concreto tentativo di ricostruire il partito fascista. Questo in sintesi quanto stabilito dai giudici. Per i quali dunque non è da applicare la legge Mancino del 1993 che criminalizza anche semplicemente simboli e manifestazioni di odio, discriminazione e razzismo.
Fiore: “Forza Nuova chiede l’abrogazione sia della Mancino che della Scielba”
Roberto Fiore, proprio in questi giorni nuovamente al centro delle polemiche per la conferenza stampa con cui a Milano sabato 20 gennaio annuncerà la partecipazione del suo movimento alle prossime Europee, raggiunto da True News conferma il pensiero che già aveva affidato ad un tweet. “La sentenza azzera i processi in corso garantendo proscioglimento e assoluzioni a tutti gli imputati. Ma non prende coscienza del collegamento profondo che la Scelba e la Mancino hanno con la dominazione americana”. Il leader di Forza Nuova spiega: “La Legge Scelba nel 1952 fu voluta, come atto transitorio, dagli americani a cui non era piaciuta la Costituzione che non menzionava nemmeno la parola fascismo. La Legge Mancino invece non è altro che l’accoglimento di una convenzione firmata a New York. Forza Nuova, dalla nascita, vuole l’abrogazione delle leggi Mancino e Scelba, in quanto leggi liberticide e anti italiane.”
Quindi la posizione del vostro movimento non è solo rivendicare il diritto al saluto romano, ma anche che venga abolita la legge che vieta la riorganizzazione del partito fascista?
La legge Scelba del 1952 viene introdotta per precisa volontà degli americani che non avevano avuto soddisfazione dalla Costituzione. Leggendone tutti gli articoli, non c’è un solo punto in cui venga menzionato il fascismo. Quindi loro impongono che ci sia una legge antifascista. Lo stesso viene fatto con la legge Mancino, sempre da parte statunitense. Per questo noi riteniamo che, in virtù del diritto che ognuno ha di avere la posizione politica che ritiene giusta, sia ingiusto e assolutamente antiquato il concetto della riorganizzazione del partito fascista