Perché leggere questo articolo? Tesla ha introdotto una nuova versione più economica della Model 3. Per tutti è il segnale della crisi dell’azienda di Elon Musk. E se invece fosse la bomba che fa saltare il mercato dell’auto non di lusso?
Una nuova Tesla, a un nuovo prezzo. Che rende l’acquisto di una macchina dell’azienda di Elon Musk non più un lusso. Si tratta della versione più economica della Model 3. E’ una variante con batteria depotenziata e allestimento semplificato della due volumi che era stata annunciata annunciata tre anni fa. La Model 3 ha conosciuto ritardi e problematiche sul lancio inizialmente previsto per il 2019, ma alla fine approda anche in Italia. La Model 3 è in vendita in varie versioni, tra cui una da 35mila euro. Quest’ultima opzione è stata accolta abbastanza male da esperti e dal mercato. Ma potrebbe essere la bomba in grado di far saltare il mercato dell’auto non di lusso.
Le ragioni dietro la nuova Tesla Model 3 a 35mila euro
La versione full optional della Tesla resta un lusso. Almeno da listino: 60mila euro. E’, però, appena sbarcata da oltreoceano una versione low-cost della Model 3, destinata al mercato europeo per un prezzo stimato inferiore ai 40mila euro. L’abbassamento del costo deciso dalla casa madre fondata da Elon Musk potrebbe avere varie ragioni. Una prima su cui la stragrande maggioranza della stampa di settore si sta lanciando – sarebbe la crisi di Tesla. Che quindi opterebbe per un abbassamento dei prezzi, nella disperata ricerca di un aumento di compratori.
C’è una questione di mercato, dettata dalla feroce concorrenza nel nascente mercato dell’auto elettrica. Il motivo è semplice: Tesla ha dovuto abbassare i prezzi delle vetture per far fronte a una concorrenza più vasta e agguerrita. Ha ancora metà del mercato Usa, pressoché impenetrabile per i cinesi, ma altrove la Cina è ormai leader col 58,7% del mercato mondiale e il controllo della filiera: materie prime, loro raffinazione, batterie. La casa cinese BYD è ormai più grossa della Tesla e offre veicoli simili a prezzi più bassi. Anche sulla qualità, pur eccellente, non c’è più la superiorità di un tempo: si moltiplicano i concorrenti, da Ford a GM a Hyundai, mentre Volkswagen, coi marchi Audi, Porsche e Skoda offre ormai una gamma di prodotti più vasta di quella di Tesla.
L’ultima ragione è un pochino più ricercata. Ha a che fare con la tipologia di macchine che Tesla produce, e coi tempi (e le politiche economiche) che viviamo. Più che un ribasso dettato dalla disperazione, si tratterebbe di una scommessa, un azzardo con cui Tesla potrebbe far saltare il banco del mercato delle automobili non di lusso. La risposta alla domanda sul perchè di una Tesla da solo 35mila euro potrebbe avere un nome tecnico: Bonus auto elettriche.
Il bonus auto che fa gola anche a Tesla
La riduzione rientra nel lungo elenco dei Bonus che il governo Meloni ha confermato in manovra per il 2024. Prevede incentivi fino a 13.750 euro per le auto elettriche. E’ previsto anche leasing sociale a canone calmierato. I nuovi incentivi riguardano sia le persone fisiche che le aziende. E riguardano una serie di tipologie di auto elettriche, tra cui rientrerebbero anche le Tesla.
Il bonus è infatti previsto per le auto elettriche con un prezzo massimo di 35 mila euro (Iva esclusa). I sussidi andranno da un minimo di 6.000 euro in assenza di rottamazione a un massimo di 13.750 euro in caso di rottamazione di un veicolo fino a Euro 2 e di Isee inferiore ai 30 mila euro. Rientrano nel target del bonus auto elettriche le macchine ibride con un prezzo massimo di 45 mila euro potranno variare da un minimo di 5.000 euro fino a un massimo di 10 mila. Infine, le ibride semplici e le altre alimentazioni con prezzo fino a 35.000 euro gli incentivi spetteranno soltanto in caso di rottamazione e senza distinzioni di reddito e andranno da 1.500 fino a 3.000 euro.
Siamo sicuri sicuri che l’azienda di Musk sia in crisi?
Per Tesla, dunque, l’imperativo abbattere le spese. I 900 milioni stanziati dal governo Meloni per il bonus auto elettriche 2024 fanno gola, eccome. Dietro la decisione di lanciare un modello low cost di Model 3 potrebbe, quindi, non esserci una crisi. Ma un’occasione. L’ultimo bilancio presentato dall’azienda di Elon Musk per lo meno lascia qualche dubbio. E’ curioso parlare di allarme rosso per un’azienda, la Tesla, che l’anno scorso ha prodotto 1,8 milioni di veicoli elettrici con un incremento del 35% e nell’ultimo trimestre 2023 ha realizzato profitti per 7,9 miliardi di dollari. Eppure, investitori e analisti si sono spaventati e il titolo dall’inizio dell’anno ha perso il 28%: 130 miliardi di capitale in fumo. Dovranno ricredersi dopo la nuova Model 3 da 35mila euro?