E se, semplicemente, lo sconto sull’Iva per gli assorbenti non avesse dato i risultati sperati in termini di risparmio per le consumatrici? E’ questa in sostanza la posizione del Governo Meloni per spiegare la controversa scelta di riportare al 10% la tassa. Una scelta che ha portato ad una ondata di proteste e ad una petizione di Onde Rosa su change.org.
Tampon Tax, Giorganni (FdI): “Risparmio irrisorio per le consumatrici”
Letizia Giorgianni, deputata di Fratelli d’Italia ha spiegato ad Adnkronos: “Il taglio Iva da noi introdotto non aveva portato per i consumatori i risultati sperati perché a beneficiarne erano solo i produttori, pertanto il ragionamento che è stato fatto dal governo, a fronte di un risparmio irrisorio per le consumatrici (forse 10 euro l’anno) è stato quello di investire quei 300 milioni in altro, concentrando quelle risorse per le fasce più fragili”.
Lucaselli (FdI): “Le risorse risparmiate a favore delle fasce deboli”
Dello stesso avviso la collega di partito Ylenja Lucaselli. Che in primo luogo rivendica come l’iniziale riduzione dell’Iva sugli assorbenti fu voluta ed ottenuta da Fratelli d’Italia: “Dopodiché il monitoraggio sull’efficacia della misura ha riportato un dato: nonostante l’abbattimento fatto dal governo i prezzi al consumatore finale rimanevano pressoché invariati. Cioè lo Stato non incassava quella parte di Iva ma il consumatore finale non ne ricavava un reale beneficio economico”. Per questo, prosegue, “abbiamo deciso di utilizzare quelle risorse, insieme ad altri risparmi su altre misure, per concentrare tutto sulle fasce deboli come gli anziani ad esempio”. Se quella misura, precisa la deputata FdI, “avesse dato un reale beneficio al consumatore finale l’avremmo mantenuta ma, dati alla mano, non è stato così”.
“L’obiettivo non era far guadagnare di più ai produttori”
Sulle polemiche di questi giorni e sulla petizione: “Forse chi fa la campagna oggi dovrebbe farsi qualche domanda in più. Noi non abbattiamo l’Iva per far guadagnare di più ai produttori/ distributori ma per dare un reale beneficio al consumatore e se questo beneficio non c’è usiamo le risorse economiche in modo diverso”.