Perché leggere questo articolo? Unicredit presenta un bilancio 2023 ottimo. Vediamo come lo stato di salute della banca rafforza il sistema finanziario italiano.
Unicredit festeggia il bilancio 2023 con un utile record. Battendo perfino…sé stessa. Ovvero le aspettative per la fine del bilancio 2023 presentato il 5 febbraio dall’amministratore delegato Andrea Orcel. Unicredit ha segnato nel 2023 il record finanziario di un utile netto di 8,6 miliardi di euro, superiore del 50% rispetto all’anno precedente. Ancora più significativo è l’utile contabile, che ha raggiunto i 9,5 miliardi di euro, registrando un aumento del 47,2%. Questi risultati hanno superato le previsioni degli analisti, che si attestavano a 7,9 miliardi di euro, e la guidance aziendale che indicava 7,25 miliardi di euro.
Una banca in salute
La banca di Piazza Gae Aulenti è trascinata dalla più classica delle attività ordinarie: il prestito di denaro a margine. Spinti dall’aumento dei tassi, i ricavi totali sono stati di 23,8 miliardi di euro, con un margine di interesse di 14 miliardi di euro e commissioni pari a 7,5 miliardi di euro.
Orcel ha portato in poco più di due anni una sostanziale normalità in un colosso che prima del suo arrivo aveva diversi elementi di fragilità, dalla rincorsa alla rivale Intesa San Paolo nelle partite delle acquisizioni, il cosiddetto “risiko bancario”, alla ricerca di identità nel rapporto tra fondazioni, real estate e sistemi di potere. Il mago delle fusioni, Orcel, è stato da Ceo l’uomo che ha ricondotto Unicredit a essere prima di tutto…una banca! Tant’è che solo dopo due anni, a ottobre, è arrivato il primo deal della sua gestione, l’entrata col 9% delle azioni nel capitale della greca Alpha Bank e l’acquisizione della sua filiale rumena.
Patrimoni e dividendi, Unicredit si muove sull’utile
Una mossa funzionale non a creare cordate di sistema dal valore politico oltre che finanziario, come si pensava Unicredit potesse fare scalando Monte dei Paschi di Siena, ipotesi sempre smentita da Orcel, o aprendo all’ingresso nel capitale di Banco Bpm. Meno gossip sul risiko e più mercato: Unicredit si espande laddove conta farlo per ragioni di business.
Come ricorda infatti Gabriel Debach, Market analyst di eToro, “vale la pena notare due elementi chiave. In primo luogo, la crescita degli interessi netti (+31% anno su anno) ha visto l’Italia primeggiare, con un notevole aumento del 50%. In secondo luogo, i mercati dell’Europa dell’Est, oltre a riportare la maggiore crescita del fatturato (+30%), evidenziano anche il margine operativo lordo più elevato (67% rispetto al 60% a livello societario). Se il palcoscenico delle fusioni e acquisizioni dovesse risplendere ancora per Unicredit, sembra sempre più probabile che l’attenzione si sposterà verso est”. L’acquisione della quota di Alpha Bank entra dunque nella direzione consolidata di cavalcare la marcia verso Est del gruppo.
Il bilancio record fa felice Unicredit
La banca vola e gli azionisti festeggiano. Unicredit prevede di destinare 8,6 miliardi di euro del 2023, di cui 5,6 miliardi di euro per riacquisti di azioni proprie e 3 miliardi di euro sotto forma di dividendo. In precedenza, 1,1 miliardi erano stati patrimonializzati per rispondere alla normativa sugli extra-profitti del governo italiano. Per effetto di queste mosse il Cet1 ratio, il rapporto tra patrimonio e totale delle attività di Unicredit è salito al 15,89%, registrando un aumento dell’1%, nonostante l’intero utile netto del 2023 sia stato distribuito agli azionisti. Come la rivale Intesa Unicredit si conferma resistente. E in tempi di buriane globali avere due colossi finanziari in salute è una forza indubbia per il sistema-Italia.