L’impero di Gianluigi Aponte, il “napoletano di Svizzera”, è in continua espansione. Msc, il colosso della cantieristica dell’imprenditore 83enne ha di recente annunciato di voler rilevare lo stabilimento Wärtsilä di Trieste a rischio chiusura, che occupa 300 persone. La grande officina dell’azienda finlandese è l’erede dell’antica Grandi Motori Trieste, dai tempi dell’appartenenza della città all’Impero austro-ungarico grande produttrice di motrici e locomotive. Ora Aponte e Msc annunciano di volerla rilevare per darle nuova vita. E segnalano l’attenzione del gruppo basato in Svizzera, dominante nel settore delle navi da crociera e, soprattutto, della logistica, nell’evoluzione dei suoi modelli di business.
Un business che, a ben guardare, continua a essere però ben difficilmente tracciabile. complice la presenza in terra di Svizzera della sede del gruppo. L’Espresso ha tentato di indagare sui bilanci di Msc e del suo fondatore nel febbraio 2022, ma ha trovato poche informazioni utili. In Svizzera, dove Msc ha sede, non è obbligatorio pubblicare i bilanci, e molte società rilevanti del gruppo hanno sede in Paesi altrettanto riservati come Lussemburgo e Cipro. Tuttavia, è risaputo che Aponte e la sua famiglia sono i cittadini svizzeri più facoltosi, con un patrimonio stimato di 31 miliardi di dollari secondo Forbes, ben al di sopra del secondo classificato, Ernesto Bertarelli, fermo a “soli” nove miliardi.
Il bilancio complesso di Msc
Nell’ottobre dello stesso anno, in occasione dell’annuncio dell’acquisizione di metà della compagnia ferroviaria Ntv (che controlla Italo), Msc Mediterranean Shipping Holding Company ha reso pubbliche alcune informazioni ufficiali sul suo bilancio. I dati riguardano il consolidato aggregato del 2022: ricavi per 86,4 miliardi di euro e un utile ante-imposte di 43,2 miliardi. I profitti netti sono di 36,2 miliardi. Il ricavo porrebbe Msc al terzo posto dietro alle sole Eni e Enel, aventi i risultati “gonfiati” dal boom dell’energia, tra le aziende con i ricavi più alti in Italia se il gruppo di Aponte battesse bandiera tricolore. Di un’incollatura davanti a Generali, terza con 84,3 miliardi. Il fatto che Msc abbia sede in Svizzera le consente però di avere profitti molto più alti, superiori alla somma dei primi tre gruppi italiani per risultato operativo netto: Enel, Unicredit e Intesa San Paolo, sommate, arrivano a 35,7 miliardi di euro.
È notevole anche il valore della cassa, pari a 63 miliardi, e del capitale (equity), pari a 91 miliardi, a fronte di debiti per 26 miliardi. Queste cifre riguardano l’intero gruppo, comprendente la compagnia di trasporto marittimo Mediterranean Shipping Company, la terminalista Terminal Investment Limited, l’operatore multimodale Medlog, la compagnia aerea Msc Air Cargo e la divisione passeggeri, che include Msc Crociere e i traghetti, oltre alla partecipazione in Ntv.
Dove vuole arrivare Aponte?
In Ntv Msc, alleata con Global Infrastructure Partners e Allianz, è il socio di riferimento e la sua espansione mostra la volontà di Aponte di potenziare il suo impero dai cargo navali ai treni. “I gruppo controlla i traffici container sulle rotte euro-atlantiche ed è primario anche sul fronte oggi caldo dell’asse Europa-Asia, ricondizionato dalla crisi del Mar Rosso. Il trittico su cui si muove l’azienda è quella della spinta all’intermodalità, della centralità data ai traffici navali e dell’attenzione parallela alla partita delle infrastrutture”, si ricordava su Money.it. Da ricordare che “’l’investimento di BlackRock per rilevare, con 12,5 miliardi di euro, il fondo Global Infrastructures Partner (Gip) porterà in dono alla “Roccia Nera” circa un terzo di Til – Terminal Investment Limited, il braccio terminalistico di Msc”. Capitali freschi per investimenti. Sull’asse finanziario Svizzera-Usa. Passando per l’Europa.
C’è la crisi del Mar Rosso? Msc l’ha già…anticipata. Acquistando da Vincent Bolloré, patron di Vivendi, le sue attività logistiche in Africa occidentale. Oggi vitali per avere un hub d’appoggio a Msc nella circumnavigazione dell’Africa dettato dai raid degli Houthi. Ita Airways è in vendita? Aponte mostra interesse come moderno “capitano coraggioso”. Per toccare dopo i moli per le merci e le rotte ferroviarie anche i cieli in nome dell’ottimizzazione del business e dell’orientamento delle compagnie da lui acquisite al traffico dei container. La situazione fiscale favorevole della Svizzera lo favorisce. Nel contesto della globalizzazione in crisi Aponte prosegue come se fossimo ancora negli Anni Duemila appena iniziati: consolidamenti, ricerca di nuovi mercati, transnazionalità. Potere della logistica, signora delle merci. E di chi ne controlla le rotte.