Perché questo articolo potrebbe interessarti? Le Europee saranno importanti anche per verificare la tenuta di Alleanza Verdi e Sinistra, con Bonelli e Fratoianni ancora una volta insieme. C’è però anche l’incognita rappresentata dal “fuoco amico” di Michele Santoro.
Alle ultime Europee, la sinistra non è riuscita a raggiungere la famigerata soglia del 4%. Del resto, le liste erano divise e frammentate in più partiti ben lontani dal poter arrivare in solitaria a oltrepassare lo sbarramento per andare a Strasburgo. Anche per questo oggi l’imperativo categorico i partiti più a sinistra del Pd è presentarsi uniti. L’obiettivo, così come dichiarato dai principali attori impegnati nella costruzione delle liste, è offrire un’unica e concreta alternativa per chi vuole esprimere un voto per i progressisti stanziati fuori dai dem.
I registi di questa operazione sono essenzialmente due: Andrea Bonelli per i Verdi e Nicola Fratoianni per Sinistra Italiana. In vista delle europee, verrà quindi riproposta l’alleanza cosiddetta Avs (Alleanza Verdi e Sinistra) già vista in occasione delle legislative del 2022 e che ha portato nuovamente la sinistra a Montecitorio e a Palazzo Madama.
L’obiettivo per le Europee: arrivare al 4%
Non ci sono eurodeputati uscenti né tra i verdi e né tra gli esponenti del partito di Fratoianni e dunque, nell’avviare le consultazioni per le liste da presentare nelle cinque circoscrizioni, i rappresentanti di Avs sono partiti da zero. Nomi certi al momento non ne sono stati fatti, anche perché al momento non è chiaro quali formazioni verranno “ospitate” all’interno della lista. Lo sbarramento fissato al 4% e una legge elettorale con proporzionale secco, da un lato impediscono coalizioni e dall’altro però agevolano apparentamenti con formazioni minori in cerca di una collocazione politica.
È certo che della lista faranno parte ovviamente i Verdi e Sinistra Italiana. Un tandem che, dopo il 3.6% raggiunto alle politiche, potrebbe a giugno arrivare alla soglia di sbarramento. Anzi, in un’intervista rilasciata su AgenziaNova nei giorni scorsi, il segretario verde Bonelli ha mostrato molto ottimismo: “Sicuramente arriveremo al 5%”, ha dichiarato.
Della lista però potrebbero far parte anche altri due soggetti politici: il Partito Socialista di Enzo Maraio e Centro Democratico dell’ex democristiano Bruno Tabacci. Si potrebbe così creare una sorta di “quadripartito”, con l’intento di spingere ulteriormente il consenso oltre il 4%. L’alleanza sembrava cosa fatta a fine gennaio, quando alla convention dei socialisti i quattro segretari di partito hanno sottolineato l’importanza di “costruire un’alternativa alla destra – come si legge nell’appello sottoscritto dai leader – e ai populismi delle altre forze di opposizioni”.
Negli ultimi giorni però è stata registrata una frenata nelle trattative. Così come sottolineato su AgendaPolitica, Fratoianni e Bonelli sarebbero contrari alla presenza dei simboli dei partiti di Maraio e Tabacci all’interno del logo di Avs. Un modo per ribadire come la centralità del progetto riguardi Verdi e Sinistra Italiana, mentre altre alleanze costituirebbero un cartello elettorale meramente incentrato sulle europee. Né Maraio e né Tabacci però vorrebbero sentirsi ospiti. Da qui il rallentamento nel confronto, con la fumata bianca rinviata a data da destinarsi.
Una lista per quattro diversi partiti europei?
Quella dei simboli però potrebbe essere soltanto uno dei motivi della parziale rottura. Il vero problema di fondo, come sottolineato dai rumors politici delle ultime settimane, riguarda la compatibilità tra le quattro formazioni. Potrebbe infatti verificarsi il paradosso di avere una lista con candidati destinati, in caso di elezione, a sedersi in differenti quattro gruppi parlamentari europei.
I Verdi di Bonelli infatti, fanno parte del gruppo dei verdi europei. Una formazione peraltro accreditata di un buon successo elettorale a livello continentale, grazie soprattutto all’effetto traino dei Verdi tedeschi. Fratoianni invece andrebbe a posizionarsi con la Sinistra Europea, stesso gruppo dei greci di Syriza e dei tedeschi di DieLinke. Tra verdi e sinistra esistono comunque storiche continuità, sia nel contesto italiano che in quello europeo. Non mancano tratti in comune anche con il gruppo Socialisti e Democratici, dentro il quale si andrebbero a sedere i socialisti di Maraio oltre che gli eurodeputati eletti tra le fila del Pd.
Difficile invece immaginare una certa contiguità ideologica con Tabacci. Parlamentare politicamente più longevo, con una lunga militanza all’interno della Democrazia Cristiana, il leader di Centro Democratico non solo appare distante dalla tradizione della sinistra italiana ma in Europa si andrebbe a collocare nel gruppo di Renew Europe. Lo stesso cioè di Italia Viva e Azione, oltre del partito del presidente francese Emmanuel Macron.
L’incertezza relativa alla composizione dell’alleanza, ovviamente al momento rende incerto anche il pronostico sui nomi dei futuri candidati. Si parte però da una certezza: non saranno della partita Bonelli e Fratoianni, né altri big attualmente in parlamento a Roma. A proposito della capitale, Avs potrebbe partire proprio da una candidatura forte nella circoscrizione dell’Italia centrale. Si parla molto infatti dell’eurodeputato uscente, capace di ottenere oltre 70mila preferenze nel 2019, Massimiliano Smeriglio. In rotta con il Pd, in cui a Roma potrebbe candidarsi Luca Zingaretti, i suoi voti potrebbero transitare proprio nella lista di Bonelli e Fratoianni.
Niente alleanze con Santoro
A far parlare molto a sinistra è anche chi di sicuro non si candiderà con Avs e che anzi rischia di creare “fuoco amico” in vista delle Europee. Il riferimento è a Michele Santoro il quale, una volta smentita la sua candidatura con il Movimento Cinque Stelle, ha deciso di navigare con una lista tutta sua. Il nome, svelato nei giorni scorsi, dovrebbe essere quello di “Pace, Terra, Dignità”.
Santoro ha chiamato a raccolta tutti i rappresentanti della sinistra. Così come riportato da IlSole24Ore, Unione Popolare è divisa tra gli esponenti di Rifondazione Comunista favorevoli a un’intesa con il giornalista e Potere al Popolo al momento invece un po’ più scettica. Interpellato su questo progetto, Fratoianni ha risposto senza dare adito a fraintendimenti: “A sinistra c’è già Avs”.