Roberto Vannacci si candiderà con la Lega alle Europee? Il generale ed ex comandante della Folgore divenuto scrittore è dato in lizza per un posto in lista nel quadro della corsa a Strasburgo del Carroccio. E questo può creare dei problemi non secondari nel contesto delle priorità politiche del partito di Matteo Salvini. La cui stella alle Europee è destinata a restare decisamente appannata.
La Lega trionfò con oltre il 34% dei voti e un totale di 29 eletti, e ancora oggi dopo quattro uscite mantiene una pattuglia di 25 eurodeputati. Essa è destinata a più che dimezzarsi nel prossimo giugno: contando un risultato tra l’8 e il 10% per la Lega come possibile, il Carroccio rischia di passare a una quota di massimo una decina di eletti se il sistema puramente proporzionale le consentirà di reggere al Nord. Più realisticamente, gli eletti potrebbero essere sette-otto. Se uno di questi fosse Roberto Vannacci, capace di portare una quota di voti di destra alla Lega, qualcuno dovrebbe lasciare spazio. Ma chi?
Circoscrizione Nord-Ovest, per la Lega due posti certi per tre pretendenti
Se Vannacci si candidasse al Nord-Ovest, entrerebbe laddove la Lega sulla scia dei buoni risultati alle Regionali in Lombardia può sperare di tenere maggiormente. Una Lega al 15-20% nella circoscrizione consentirebbe di eleggere sicuramente tre eurodeputati, mentre un risultato minore, che è quello su cui la Lega deve orientarsi come punto di partenza, darebbe due seggi.
Dunque possiamo pensare che la Lega abbia due seggi “blindati”, che saranno da contendere tra i tre maggiori contendenti: Angelo Ciocca, Silvia Sardone e Isabella Tovaglieri. Il primo è stato uno dei “ribelli” di Comitato Nord a fine 2022 e inizio 2023, le due donne sono invece fedelissime salviniane. Uscita Stefania Zambelli, più defilata Gianna Gancia, sulla scia dell’euroscetticismo potrebbe aver speranze, più staccato, il sovranista Marco Zanni, capogruppo di Identità e Democrazia. Qui Vannacci avrebbe sicuramente più filo da torcere nel lottare le preferenze. Ma potrebbe essere l’alfiere con cui Salvini potrebbe provare a dare scacco a possibili “ribelli”.
Da escludere invece la candidatura del Nord-Est, circoscrizione che è un hic sunt leones per il fu Capitano e i suoi colonnelli, laddove la Lega è egemonizzata da Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, alla guida delle rispettive regioni.
Centro: Vannacci in tandem con Ceccardi?
Il Nord-Ovest sarebbe una possibile circoscrizione ideale per coerenza geografica con il luogo di nascita di Vannacci, ligure di La Spezia. Ma non è da escludere anche la circoscrizione Centro. Che include Livorno, sede della Folgore, e le roccaforti di destra dominate da Fratelli d’Italia.
Nel 2019 il vento sovranista portò in Europa Antonio Maria Rinaldi come “colonnello” salviniano al centro. L’economista no-euro fu il secondo eletto più votato dopo la toscana Susanna Ceccardi. La Lega può puntare a uno, massimo due seggi: Vannacci in questo caso si giocherebbe il primo posto con Ceccardi e, realisticamente, sarebbe spendibile per un ticket con alternanza di genere.
Sud e Isole: Vannacci per strappare un eletto?
Più difficile, infine, la partita al Sud Italia e nelle Isole. Qui la Lega rischia di restare a bocca asciutta. Nel 2019 Fdi elesse un eurodeputato nella circoscrizione Sud col 7,5% dei consensi nell’area e Forza Italia fece altrettanto nelle Isole col 14,7%. Vista la forza del Movimento Cinque Stelle, che a Sud resta la formazione da battere, per la Lega il connotato del voto identitario euroscettico nelle due circoscrizioni si indebolisce.
Il favorito per l’elezione resta al Sud Michele Casanova, pugliese e patrono del Papeete che Salvini ha portato in Europa nel 2019. Vannacci potrebbe vedersela con lui in caso di candidatura o potrebbe cercare una corsa identitaria nella circoscrizione Isole per diventare l’esponente del Carroccio eletto nell’area.
L’elezione del generale è da dare per assodata?
Questi sono ovviamente scenari ipotetici. Innanzitutto Vannacci non è ancora sceso in campo. E, inoltre, anche in caso di candidatura in casa Lega la sua elezione non è scontata. L’iniziativa di Vannacci candidato, non a caso, è soprattutto di Salvini. “Sono soprattutto numerose figure di vertice nazionale e regionale a storcere il naso, col sovrappiù di una contraerea che silenziosamente ma con forte determinazione sta già preparandosi ed è rappresentata dai candidati per andare o tornare a Bruxelles”, nota Lo Spiffero. Per molti “colonnelli”, anche fedelissimi di Salvini, “il timore di vedersi rubare preferenze o addirittura far perdere quei voti che non scatterebbero di fronte alla proposta del generale, serpeggia da Nord a Sud, dove già si costruiscono trincee con cui dovrà fare i conti Salvini”. Non è detto, dunque, che il salto di Vannacci da generale a europarlamentare possa essere, in caso di candidatura, scontato.
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