Perchè questo articolo dovrebbe interessarti? La base della Lega ribolle. Il flop sardo e le tensioni con Meloni sul terzo mandato riportano in superficie la mai sopita questione identitaria del Carroccio. L’assessore veneto Roberto Marcato intervistato da true-news.it: “Zaia? Salvini stia sereno, non vuole diventare segretario. Ma certe battute non le fa mai a caso…”
“Ennesimo risultato preoccupante. Certifichiamo una crisi di consenso“. Questo il commento per True-News.it di Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico della Regione Veneto. I risultati delle elezioni in Sardegna hanno lasciato l’amaro in bocca a tutto il centrodestra, in particolar modo alla Lega che si è dovuta accontentare di un 3,7%, ben lontani dall’11,4’% delle Regionali del 2019.
Sardegna, l’Assessore Marcato tra indipendentismo sardo e crisi di consenso
“Il voto in Sardegna ci racconta alcune cose. Non serve il consenso del leader nazionale per avere consenso a livello regionale. Se non c’è una leadership radicata sul territorio il consenso nazionale rimane nazionale”, ha affermato Marcato riguardo la debacle sarda della Lega. “Un secondo elemento che emerge e che ci viene raccontato è che i sardi, che sono autonomisti e indipendentisti come i veneti, vivono malissimo le decisioni prese a Roma sul territorio”, ha continuato. L’assessore parla di ennesimo risultato preoccupante del Carroccio in cui si certifica “una crisi di consenso”.
Marcato: “Da anni chiedo al mio partito una profonda riflessione”
Riguardo alle frecciate di Luca Zaia a Matteo Salvini sul fatto che preferisse il nome “Lega Nord” piuttosto che “Lega per Salvini Premier”, Roberto Marcato ci ha tenuto a chiarire che “quando il Presidente Zaia fa una battuta la fa perché la vuole fare. Niente è lasciato al caso”. Secondo l’assessore, il presidente del Veneto si è reso conto che le situazioni vanno affrontate. “Io lo dico da anni, dopo le prime avvisaglie di sconfitte pesanti. Ho chiesto alla dirigenza del mio partito di fare una profonda riflessione e agire di conseguenza nella convinzione che, non cambiando le dinamiche il risultato non può cambiare da solo”.
Terzo mandato, Marcato: “Pericoloso? Allora via per tutti”
“Per quale motivo Giorgia Meloni e Elly Schlein dovrebbero votare il terzo mandato, quando Fdi legittimamente ambisce ad avere il governo del Veneto e la Schlein si toglierebbe di mezzo i suoi antagonisti all’interno del partito? Non capisco perché i due partiti dovrebbero amare questa ipotesi”, commenta così Marcato l’ipotesi sul terzo mandato che sta spaccando la politica in questi giorni. “Il terzo mandato o ce l’abbiamo tutti o non ce l’ha nessuno. Non è normale che si facciano leggi in base al momento. Un Paese serio fa leggi adeguate”, ha proseguito. “Siamo convinti che il terzo mandato sia pericoloso per la politica? Allora via per tutti. O tutti o nessuno”, ha concluso.
Marcato: “Zaia segretario? Salvini può dormire sogni tranquilli”
“Zaia non sarà mai segretario del partito. Salvini può dormire sogni tranquilli“, ha confermato l’assessore a True-News.it. Sul rischio che la Lega possa ormai contare sempre meno all’interno della coalizione di centro-destra, Marcato ha dichiarato che “ai dati attuali è evidente che le forze in campo sono cambiate. Da due anni chiedo che ci sia una una segreteria politica del partito per controbattere a tutto quanto”.
L’esponente veneto della Lega fa leva sul tema identitario del Carroccio. “Il tema identitario per la Lega è fondamentale. Quando annacqui questo tema ad un partito come il nostro togli la capacità di affascinare i militanti“. Marcato ha dichiarato nuovamente che è necessaria una riflessione profonda e che se non sarà fatta “la colpa non è solo di Salvini, ma anche dei dirigenti e consiglieri che non lo comprendono“.
Vannacci, Marcato: “Non c’entra niente con la Lega”
Riguardo le prossime elezioni regionali in Abruzzo del 10 marzo, Marcato pensa sia “difficile fare una trasposizione tra il livello nazionale e quello territoriale“. “Nelle elezioni regionali basta che un partito trovi una figura amatissima sul territorio e vince anche se a livello nazionale ha lo 0,5%”. Rimane dubbioso però sulle elezioni europee di giugno, “sulle Europee la strategia non l’ho capita. Spero che i dirigenti abbiano le idee chiare. Se sarà vincente sarò il primo ad applaudirli”.
Sulla candidatura del generale Roberto Vannacci, Marcato esprime diversi dubbi. “Non credo che Vannacci sia un pericolo per la democrazia. Sugli aspetti giudiziari non entro in merito, sono un garantista assoluto”. Le vere perplessità nascono però sul tema dell’ipotetica scelta della Lega di candidarlo: “Non ho capito perché lo candidiamo noi. La sua storia e il suo apparato valoriale c’entrano poco con i valori della Lega“, ha concluso.