Perché leggere questo articolo? Giulia Pastorella legge gli obiettivi dei centristi, e di Azione in particolare, alla luce delle recenti dinamiche politiche.
Tra destra e sinistra si posizionano i centristi tra cui Azione. Per approfondire alcune questioni abbiamo dialogato con l’Onorevole Giulia Pastorella la quale appartiene proprio al partito guidato da Carlo Calenda. Dalle elezioni in Abruzzo in coalizione con Giuseppe Conte, agli obiettivi politici in parlamento fino ad arrivare alle prossime elezioni europee, ecco cosa ci ha raccontato la Vicepresidente di Azione.
Perché Azione va con Giuseppe Conte in Abruzzo nonostante ci siano delle divergenze sul tema Ucraina?
Bisognerebbe chiedersi piuttosto come mai i due partiti, e non i due leader, abbiano scelto di sostenere lo stesso candidato Presidente di Regione. Premesso che in Abruzzo non è in discussione il futuro di Kyiv, il candidato Luciano D’Amico è indubbiamente un profilo di alto livello, che è stato in grado di costruire intorno al suo nome e alla sua proposta politica una coalizione larga quanto tutta l’opposizione. È una situazione evidentemente diversa da quella a cui abbiamo assistito in Lombardia o in Sardegna, dove i candidati e i programmi presentati dal centrosinistra erano veramente molto distanti dalle nostre sensibilità.
Quali sono i progetti di Azione alle elezioni europee?
Stiamo ragionando su un programma e una proposta politica fortemente europeista con l’obiettivo di proporre agli elettori una lista che rispecchi questi valori. Ciò che non vogliamo è un progetto “centrista” che abbia una natura “residuale” di tutto ciò che non è destra né sinistra. Personalmente credo che una proposta molto forte e credibile sarebbe che tutti i partiti italiani che fanno parte del partito europeo ALDE (ovvero Azione, +Europa e LibDem Europei) corressero insieme aggregando gli interlocutori più affini. Ma è ancora tutto in corso di definizione.
Che obiettivi ha Azione a livello politico in parlamento?
Gli obiettivi che cerchiamo di raggiungere in Parlamento sono gli stessi che ci siamo dati nel nostro programma elettorale: un Paese capace di assicurare a tutti i suoi cittadini una sanità e una scuola pubblica che funzionano, che riesce al contempo a non mettere i bastoni tra le ruote a chi lavora, studia e fatica.
E sul fronte internazionale?
Vista la situazione politica internazionale vogliamo l’Italia sia chiaramente posizionata sullo scacchiere internazionale, che lavori al fianco degli alleati nel sostenere le democrazie e che non faccia sconti ai regimi non democratici che minacciano l’occidente.
Obiettivi chiari e con un orizzonte molto concreto. Come si conciliano con il quadro politico attuale?
Nel concreto sappiamo che gli equilibri politici non ci offrono grandi spazi di manovra ma noi cerchiamo di sfruttare le opportunità che ci si presentano. Gioca a nostro favore essere riusciti a far eleggere molte persone competenti a Roma, parlamentari spesso rispettati dai colleghi e capaci di farsi ascoltare sia da maggioranza che opposizione, ed essere considerati da entrambi gli schieramenti, potenziali interlocutori.
Come Azione fa coesistere battaglie come quella garantista con quella, ad esempio, per il salario minimo del centrosinistra?
La forza dei partiti liberaldemocratici è sempre stata quella di prendere il meglio da destra e sinistra, mettendo al centro l’individuo e i suoi diritti, siano essi economici o siano essi sociali. Per questo riteniamo che non ci sia nulla di contradditorio nel chiedere al contempo che gli imprenditori siano messi in condizione di lavorare meglio, grazie a una burocrazia più snella, e i lavoratori siano pagati il giusto, anche grazie all’introduzione di un salario minimo. Per quanto riguarda i diritti civili, per esempio, noi vogliamo che questi vengano garantiti a ogni cittadino, si tratti del diritto a sposarsi con la persona che ama o il diritto di essere considerato innocente fino a prova contraria. Ecco perché per noi la battaglia garantista è una battaglia di diritto.
Che parte del centrodestra ritiene più dialogante?
È difficile diro in senso assoluto anche perché le idee, le proposte e i programmi dei tre partiti di destra al governo sono ondivaghi e in continuo mutamento. Siamo indubbiamente al fianco di Giorgia Meloni quando ribadisce con fermezza la vicinanza dell’Italia all’Ucraina, così come sposiamo molte delle battaglie sulla giustizia di Forza Italia. Tuttavia, ci siamo scontrati con entrambi sul Decreto Cutro o sul sostegno indiscriminato che insieme alla Lega danno alle lobby dei taxisti e dei balneari. Il problema è che, contrariamente a quanto possa sembrare, questa maggioranza di destra è tutto fuorché unita e i tre partiti principali sfruttano ogni occasione per farsi lo sgambetto a vicenda. L’abbiamo visto di recente proprio sulla questione del terzo mandato.