L’universalità del nostro sistema sanitario nazionale, unico nel panorama mondiale, si fonda sulla radicata cultura della difesa del diritto alla salute come componente essenziale del benessere della collettività ed espressione dei principi fondamentali di equità, non discriminazione e solidarietà politica, economica e sociale. A 45 anni dalla sua istituzione, sono molte le sfide e le opportunità che hanno imposto un ripensamento del suo modello strutturale ed organizzativo – gestionale.
La sfida principale è garantire la stabilizzazione e le cure dei cittadini che soffrono di una patologia cronica (40,9% della popolazione, di cui il 21% multi-patologica), degli oltre 14 milioni di cittadini ultrasessantacinquenni, pari al 24% della popolazione, nonché l’assistenza ai malati di altre patologie quali quelle oncologiche e rare, oltre al contrasto dell’antibiotico resistenza e alla promozione della prevenzione vaccinale.
Le opportunità per erogare una assistenza sostenibile e pienamente attuativa dei principi sopra richiamati sono emerse, suo malgrado, con la fase pandemica da Covid-19; l’emergenza ha infatti imposto una accelerazione all’applicazione degli strumenti digitali e remoti di assistenza, poi riconosciuti nel PNRR quali strumenti essenziali per sviluppare un approccio assistenziale basato sulla creazione di valore per il paziente.
Il valore sanitario, essenza del PNRR, è il raggiungimento degli esiti di salute ottimali attraverso la migliore esperienza del paziente e al minor costo possibile. Il valore sanitario può quindi raggiungersi unicamente attraverso una presa in carico olistica dei bisogni del paziente e dei suoi familiari; ciò richiede la capacità di intercettare i bisogni assistenziali con una analisi predittiva della loro evoluzione nel tempo con un approccio che garantisca soluzioni quanto più personalizzate e di prossimità, sul territorio e domiciliare, nel più breve lasso di tempo.
Le opportunità sono identificabili nelle tecnologie digitali e nelle piattaforme informatizzate, un ventaglio di soluzioni che spaziano dalla capacità di monitoraggio dei parametri sullo stato di salute del paziente, idonei ad identificare nell’immediato episodi di alterazione dello stato di salute del paziente, a soluzioni di assistenza remota del paziente con i medici curanti, abbattendo le barriere all’accesso alle cure, all’adozione di azioni di prevenzione, di stili di vita appropriati, ovvero di diagnosi tempestiva, di maggiore aderenza terapeutica e migliore comprensione e gestione della malattia da parte dello stesso paziente e dei caregiver, restituendogli una dimensione di programmazione del proprio futuro. È quindi un approccio che si concentra sulle esigenze mediche insoddisfatte del paziente e non cerca semplicemente di applicare la tecnologia fine a sé stessa.
Il valore sanitario del paziente è il valore del sistema e di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari che, grazie alle tecnologie, possono riaffermare l’orgoglio della propria missione di cura. Il PNRR, quindi, non è un mero bacino di risorse; è un investimento accurato delle risorse per riorganizzare l’assistenza sanitaria su determinanti di salute obiettive, con abbattimento delle diseguaglianze (infra)strutturali e le diverse asimmetrie che discriminano l’offerta dei servizi nel Paese; è occasione per una nuova governance della salute, capace di semplificare le procedure per agevolare la realizzazione degli investimenti nel paese e ridurre i tempi che intercorrono dalla programmazione all’esecuzione ed all’implementazione delle azioni.
Il ministero della Salute, già con l’emanazione del Decreto n.77 del 23 maggio 2022 , ha ridefinito l’assistenza sanitaria mediante strutture operative territoriali c.d. intermedie, e prevedendo nei bacini territoriali distrettuali le Casa della Comunità e gli Ospedali di Comunità in risposta a livelli crescenti di complessità di assistenza. In tale architettura il cittadino sarà indirizzato in un percorso diagnostico-terapeutico personalizzato e territoriali mediante strutture di coordinamento (Punti Unici di Accesso) anche attraverso strumenti di sanità digitale. In tale disegno si iscrive il processo di riorganizzazione della gestione delle liste d’attesa dei ricoveri programmati mediante l’introduzione di modelli e standard per il monitoraggio sistemico e strutturato a livello nazionale del percorso del paziente.
Con riferimento ai servizi di telemedicina a supporto dei pazienti cronici, previsti dall’investimento 1.2.3, Componente 1 – nella Missione 6 – del PNRR, è in fase di avvio, a seguito di positivo esito di conformità e collaudo, la piattaforma nazionale di telemedicina, una unicità a livello mondiale che, istituendo un collegamento dei teleconsulti implementati a livello regionale consentirà di utilizzare a livello centrale i dati sanitari per l’ottimizzazione della programmazione dei servizi e delle cure. Quanto alla dimensione regionale, allo stato attuale sono in corso di aggiudicazione le gare da parte delle regioni capofila, Lombardia e Puglia, per l’acquisizione dei servizi software necessari all’erogazione di presentazione in telemedicina e la definizione delle postazioni di lavoro utili per l’erogazione dei servizi e della relativa gestione logistica.
Con l’aggiudicazione delle gare sopradette, le Regioni e le pubbliche amministrazioni procederanno a integrare tutti i sistemi con l’infrastruttura regionale di telemedicina e con la piattaforma nazionale, imprimendo forte accelerazione alla acquisizione delle dotazioni tecniche da parte delle entità territoriali. La prospettiva per il PNRR, è che entro il termine del 2025 dovranno essere presi in carico in telemedicina almeno 300.000 pazienti su tutto il territorio nazionale ed il raggiungimento del 25% del target entro il 2024.
Nell’ultimo semestre del 2023 è stato inoltre dato avvio ad un intenso lavoro di armonizzazione degli sviluppi della Piattaforma Nazionale di Telemedicina rispetto al Fascicolo Sanitario Nazionale. I servizi di telemedicina che dovranno essere garantiti su tutto il territorio nazionale, quali la televisita, la teleconsulenza specialistica, la teleassistenza ed il telemonitoraggio, da erogarsi prioritariamente nelle gestione del diabete, e delle patologie cardiologiche, respiratorie, oncologiche e neurologiche, sono state definite dalle “Linee di indirizzo per i servizi in telemedicina” in riferimento alle “Indicazioni per la presentazione dei Progetti regionali di telemedicina – Piano Operativo regionale/provinciale” (DM 30 settembre 2022) e le “Linee guida organizzative contenenti il modello di sanità digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare” (Milestone EU M6C1-4).