Perché leggere questo articolo? Inchiesta dossieraggi, sicurezza e sorveglianza. True-News.it ha intervistato Filippo Facci, giornalista e romanziere. Nel corso dell’intervista Facci ha mostrato le sue preoccupazioni sulla questione sicurezza, specificando che la situazione negli peggiorerà sempre di più. Questa inchiesta ha portato ad “una strada senza ritorno” e il giornalista la trova per certi versi simile al Caso Giannettini degli anni ’70.
“Siamo all’apice della presa di coscienza di quello che sta succedendo in attesa che un giorno questi problemi neanche verranno posti perché saranno considerati normali”. Queste le dichiarazioni del giornalista Filippo Facci nel corso dell’intervista per True-News.it riguardo l’inchiesta dossieraggi che sta infiammando il panorama politico nelle ultime settimane. L’inchiesta, ormai su tutti i giornali, è partita da una denuncia del ministro della difesa Guido Crosetto e riguarda diverse persone non solo del mondo della politica. Anche personaggi della televisione e dello spettacolo sono entrati nell’indagine a causa della diffusione di informazioni riservate sui loro conti.
Facci: “Da decenni l’Europa guarda le procedure antimafia con sospetto”
Alla domanda se effettivamente abbiamo sacrificato la nostra privacy a favore del controllo e della sicurezza, Facci ha le idee chiare. “Assolutamente si, ma questa è una vecchia storia”. “E’ da decenni che l’Europa guarda le procedure antimafia con sospetto notando che si inverte l’onere della prova con le cosiddette misure di prevenzione di cui fanno parte i dossier”, ha aggiunto il giornalista. I dossier, secondo Facci, “sono informative che vengono prese su persone che discrezionalmente vengono selezionate da procuratori che, nel decidere chi sottoporre a dossier, saranno pur sempre influenzati dalle loro ideologie”. Secondo il giornalista le cose sono peggiorate dal 2017 quando “la legge che ha equiparato l’anticorruzione alla mafiosità”. Tutto questo viene definito un “mostro giudiziario”.
Sicurezza, Facci: “Peggiorerà sempre di più”
In suo recente articolo sul Giornale, Filippo Facci ha citato una frase di Sigmund Freud del 1932. “L’uomo moderno ha rinunciato a essere felice in cambio di un po’ di sicurezza“. Sono passati quasi 100 anni da questa dichiarazione del padre della psicanalisi eppure questa frase rimane ancora attuale. “Peggiorerà sempre di più di sicuro. Aumenterà la tracciabilità”. Queste le previsioni del giornalista e romanziere sul futuro della privacy e della sicurezza. Facendo un paragone tra la situazione italiana e quella degli altri paesi europei secondo Facci il quadro delle altre nazioni “è già peggiore del nostro. Nel nostro paese non siamo ancora tecnologicamente evoluti”. Ma la situazione è destinata a peggiorare negli anni.
Società della sorveglianza: “Una strada senza ritorno”
Apice della società della sorveglianza? “No, non all’apice. Siamo ancora all’apice del rendercene conto, della presa di coscienza di quello che sta succedendo”, commenta Facci a True-News.it. Secondo il giornalista questi problemi in futuro non saranno neanche considerati tali perché farà parte della normalità. “L’umanità sarà un coagulo unico di informazioni. Nasceremo profilati più di quanto possiamo immaginare”. Facci paragona questa situazione alla normalità di accettare i “cookies” aprendo i siti web. “Bene o male è una strada senza ritorno”, ha aggiunto.
Il paragone tra l’inchiesta dossieraggi e il caso Giannettini
Filippo Facci ha paragonato l’inchiesta dossieraggi al Caso Giannettini. L’esponente dei servizi segreti infatti “usava schedare chiunque fosse sospetto secondo un punto di vista discrezionale e alla fine le schedature erano decine di migliaia”. Trova delle similitudini tra la situazione appena descritta e le azioni “di questo Sos nei confronti di chicchesia”. Facci conclude l’intervista con un suo pensiero riguardo le personalità coinvolte nell’inchiesta in atto. “E’ comico vedere che si parte da personalità politiche di tutto rispetto per arrivare poi a Fedez“, ha concluso.