Perché leggere questo articolo? True-News.it ha intervistato Bruno Vespa, celebre giornalista, conduttore televisivo e scrittore, sulla scelta della sua città di nascita, L’Aquila, come capitale italiana della cultura 2026. Vespa, che ha supportato la causa della candidatura, ha parlato di “risarcimento morale”.
L’Aquila è stata scelta come capitale italiana della cultura 2026. Ha superato tante altre valide candidate come Gaeta, Alba e Maratea. Il capoluogo abruzzese potrà avere il suo riscatto a 15 anni dal terremoto che l’ha colpita. Grande occasione di rilancio per L’Aquila. True-News.it ha intervistato il celebre scrittore e conduttore televisivo Bruno Vespa, aquilano di nascita, che ha parlato del giusto riconoscimento della sua città.
Bruno Vespa: “L’Aquila capitale culturale da secoli”
“Credo che L’Aquila meriti questo riconoscimento non solo perché le era stato promesso nel 2009 ai tempi del terremoto, ma perché è una capitale culturale da secoli“, ha dichiarato Vespa a True-News.it. Tanti i motivi per cui il capoluogo abruzzese ha meritato questo prestigioso titolo secondo il giornalista. È capitale culturale per il fatto che “ebbe una delle prime tipografie al mondo” ma anche perché “è la città con più alto tasso di consumo di musica classica pro capite”, ha aggiunto. Ma non solo, il conduttore ci ha tenuto a elogiare la sua città per “la sua straordinaria tradizione teatrale e per iniziative d’avanguardia nel campo della fotografia cinematografica che hanno visto riunito proprio a L’Aquila le maggiori star dell’obiettivo”.
Vespa: “Risarcimento morale per L’Aquila”
Vespa, sostenitore per L’Aquila come capitale della cultura 2026, ha parlato di “risarcimento morale per ciò che è stato“. Il giornalista fa riferimento al tragico terremoto del 6 aprile 2009, dove la città fu rasa al suolo e dove persero la vita oltre 300 persone con migliaia di feriti. “Nel 2009 il terremoto commosse il mondo con la speranza che 10 anni dopo la città potesse conquistare questo riconoscimento“. Al decimo anniversario del terremoto, nel 2019, la città fu candidata ma “non era ancora pronta” secondo Vespa. Dopo anni “finalmente ce l’ha fatta“.
I vantaggi di essere capitali della cultura
L’Aquila, a 15 anni dal tragico terremoto, ha una grande possibilità di riscatto. In arrivo per il capoluogo abruzzese un milione di euro. Questa la prima cifra donata dal ministero della cultura. Ma le somme di denaro aumenteranno nei prossimi anni. Molto importanti, in vista del titolo di “Capitale italiana della cultura”, sono gli sponsor che investiranno nella città. Da non sottovalutare è anche l’affluenza dei turisti. I visitatori delle precedenti capitali della cultura sono aumentati mediamente del 100%. Non solo viaggiatori giornalieri ma anche turisti che soggiornano e fanno impennare i dati dei pernottamenti.