Con l’eliminazione del Napoli dalla Champions League, il calcio italiano ha oggi la certezza – a meno di ribaltoni che avrebbero del clamoroso – dell’identità delle due qualificate a quello che sarà, nel 2025, il primo grandissimo evento per club organizzato dalla Fifa, l’evoluzione dell’attuale Mondiale per Club che sarà strutturato sul modello del Mondiale per nazionali, con 32 squadre e la disputa nell’estate europea, e si svolgerà a cadenza quadriennale.
Il mondiale per club è un pozzo di denaro
Saranno Inter e Juventus i club italiani a volare negli Stati Uniti nell’estate 2025, anche se sullo sfondo resta la possibile manovra di disturbo del Napoli. De Laurentiis vorrebbe l’esclusione della Juventus – che, secondo la sua strategia, dovrebbe pagare ulteriormente la già economicamente sanguinosa esclusione dalle coppe europee 2023-24 –in favore del suo club. De Laurentiis, però, attualmente è indagato a Roma per falso in bilancio in merito all’operazione Osimhen e, sebbene la giustizia sportiva sembri disinteressarsi del caso e attendere sviluppi, in caso di scontro legale il contenzioso potrebbe andare per le lunghe, considerando le diverse velocità e gli interessi coinvolti.
Interessi notevoli perché, stando alle indiscrezioni, la sola partecipazione al Mondiale per Club – che ha un montepremi complessivo di 2,5 miliardi di dollari – dovrebbe portare a ciascun club iscritto un bonus-presenza da 50 milioni, che diventerebbero 100 per la vincitrice. L’entità dei premi in realtà non è ancora stata definita, ma è evidente che le cifre sono tali da non lasciare nulla di intentato da parte di chi rivendica un interesse. E, per eterogenesi dei fini, sono cifre capaci di arricchire (aumentandone i ricavi per le sponsorizzazioni, ad esempio) club già ricchi, avendo quale conseguenza un’ulteriore allargamento della forbice dei ricavi dei club nei vari tornei nazionali, alimentando una sempre più progressiva sperequazione.
Chi, come, dove e quando del Mondiale per club
La prima edizione del Mondiale per club si disputerà negli Stati Uniti – città e stadi ancora da definire – dal 15 giugno al 13 luglio 2025. 32 saranno le squadre iscritte: dodici europee, sei sudamericane, quattro africane, quattro asiatiche, quattro dell’area Concacaf (Centro e Nord America), una dalla confederazione oceanica e un club del Paese ospitante. La formula prevede una fase iniziale in cui saranno definiti otto gironi all’italiana da quattro squadre ciascuno, nei quali le partecipanti si sfideranno in gare singole.
Le vincitrici dei gironi approderanno alla fase a eliminazione diretta che comincerà con gli ottavi di finale. Le date scelte pongono un problema da risolvere per quanto concerne i club europei, per i quali la stagione calcistica – e quindi il termine dei contratti in scadenza – finisce il 30 giugno e la nuova – con l’entrata in vigore dei nuovi tesseramenti – inizia l’1 luglio: bisognerà insomma decidere la possibilità di estendere la durata degli accordi in scadenza per il periodo necessario, in via straordinaria, e se ammettere da subito i nuovi acquisti. La data del sorteggio non è ancora stata stabilita con precisione, ma l’intenzione è quella di programmarla al termine della attuale stagione, tra giugno e luglio.
Le qualificate
Al momento sono 21 le squadre qualificate, attraverso i criteri stabiliti dalla Fifa con le confederazioni continentali: Chelsea, Manchester City, Real Madrid, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Inter, Juventus, Paris Saint-Germain, Benfica, Porto, Palmeiras, Flamengo, Fluminense, Al Ahly (Egitto), Wydad (Marocco), Al Hilal (Arabia Saudita), Urawa Diamonds (Giappone), Monterrey e Club Leon (Messico), Seattle Sounders (Usa), Auckland City (Nuova Zelanda). Mancano ancora undici qualificate: tra esse, le due europee saranno una tra Barcellona e Atletico Madrid e una tra Salisburgo e Arsenal (saranno gli inglesi se e solo se dovessero vincere la Champions).
Il Mondiale per club è destinato a diventare l’evento calcistico per club più iconico, e in questo senso la Fifa – che sinora aveva organizzato la Coppa del Mondo per club, annuale, con un massimo di sette squadre partecipanti in un torneo di dieci giorni – entra in contrasto con le confederazioni continentali, Uefa su tutte, alle quali di fatto erano sempre state appaltate le grandi manifestazioni per club, vere e proprie galline dalle uova d’oro del calcio.
Il futuro: la dialettica Fifa-Uefa-Superlega
In una fase storica nella quale la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, lo scorso dicembre, si è pronunciata rilevando un abuso di posizione dominante dell’Uefa nel caso European Super League, di fatto ammettendo la possibile creazione di nuove competizioni senza necessità dell’avallo della confederazione, la manifestazione cambierà l’approccio al calcio di club, rendendolo per la prima volta davvero globale. Il Mondiale per club, economicamente e a livello di immagine, rappresenterà per i club che oggi partecipano alla Champions ciò che la Champions oggi rappresenta per i club a livello nazionale, un livello superiore insomma. E non si può escludere, proprio per questo, di trovarsi alla vigilia di una significativa ridefinizione del format calcistico conosciuto.