Perchè leggere questo articolo? In Italia il rilascio dei passaporti è un’odissea. Un percorso disseminato di ostacoli e ritardi infiniti, che hanno causato gravi ricadute economiche. Già 300 milioni nel settore turistico sono andati in fumo. Molti i viaggi a rischio, imprese e associazioni di categoria sono in allerta. Benzoni (Azione): “Cittadini prigionieri dello Stato, è una violazione costituzionale”. L’introduzione dell’Agenda prioritaria nelle questure ed il progetto Polis di Poste Italiane vanno verso una parziale risoluzione del problema. Ma non basta: il progetto Polis deve essere attivato non solo nei piccoli Comuni, ma anche nelle grandi città. True-news.it ha avviato una petizione online su Change.org per chiedere che le procedure siano al più presto snellite. SOSTIENI LA NOSTRA CAMPAGNA E FIRMA QUI
Rilascio passaporti, uno scandalo tutto italiano. Richiedere o rinnovare il documento nel nostro Paese è sempre stato un vero e proprio incubo. Un’odissea disseminata di ostacoli e infiniti tempi di attesa accumulati durante il Covid. Il sistema infatti si è intoppato con la pandemia e, da allora, non si è ancora ripreso. Le “code” digitali in Questura continuano ad allungarsi, creando disservizi e danni economici sia per i viaggiatori che per le agenzie specializzate. Sono più di 52 mila i viaggi internazionali a rischio quest’anno, per 200 milioni di perdite di fatturato. Che si aggiungerebbero alle già pesanti ricadute registrate nel biennio 2022-2023, che hanno mandato in fumo 300 milioni di euro. L’Italia vanta di avere uno dei passaporti più forti del mondo, peccato che sia una chimera riceverlo a causa della complessità e dei ritardi per fissare un semplice appuntamento.
La classifica dei ritardi: maglia nera a Bari e Cosenza
Da Nord a Sud la situazione è fuori controllo. Un anno fa le Questure e i commissariati hanno iniziato ad andare in sofferenza a causa delle molteplici richieste di passaporto per viaggiare fuori dall’Unione europea. Alle soglie della primavera 2024, quando si torna a programmare e prenotare le vacanze estive, la situazione è peggiorata. Con uffici presi d’assalto e danni per le agenzie di viaggio stimati in 200 milioni di euro.
Un’inchiesta del Sole24Ore conferma l’emergenza in atto. Secondo l’indagine, la maglia nera per i ritardi spetta a Bari e Cosenza, dove risulta impossibile prendere un appuntamento per il rilascio del passaporto. Vale però lo stesso a Torino, Perugia, Assisi, Spoleto. Sul podio dei ritardi c’è anche Venezia, dove sono necessari 10 mesi d’attesa, seguiti dagli otto di Bolzano e i sette di Cagliari. A Milano l’attesa è a 90 giorni. A Roma bisogna aspettare circa due mesi e mezzo, mentre a Firenze tra le tre e le quattro settimane. Più fortunate, invece, Genova, Palermo, L’Aquila, Aosta, Trieste e Potenza, in cui l’attesa è di appena quattro giorni.
Passaporti, Benzoni (Azione): “Una violazione costituzionale”
A due anni dall’uscita dell’emergenza Covid, quello dei tempi di rilascio o rinnovo dei passaporti italiani rimane un nodo scandalosamente inaccettabile. Come se non bastasse, anche per l’emissione delle carte di identità elettroniche si verificano problemi analoghi. Il sistema burocratico-informatizzato preposto al rilascio di documenti digitali è in tilt. Il tempo passa e la situazione pare peggiorare. Nonostante le molteplici interrogazioni sul tema rivolte al ministro Matteo Piantedosi, tra cui la prima presentata dal deputato di Azione Fabrizio Benzoni. Il quale, intervistato da true-news.it, ha ribadito un concetto molto chiaro: i ritardi nel rilascio dei passaporti possono essere considerati addirittura una violazione costituzionale, nel momento in cui lo Stato impedisce di fatto ai cittadini il diritto a spostarsi da un Paese a un altro.
Passaporti, il Turismo organizzato chiede i danni
Anche la Federazione del Turismo Organizzato aveva segnalato – invano – il problema passaporti un anno e mezzo fa. Ora però potrebbe passare all’azione chiedendo i danni al ministero della Giustizia. Una cifra che corrisponde ai 300 milioni di fatturato andati in fumo proprio per le inefficienze del sistema burocratico delle Questure, preposte al rilascio dei passaporti. Inoltre, secondo il presidente Franco Gattinoni, il rischio per il 2024 è di perdere altri 200 milioni di fatturato per il comparto del turismo organizzato. “Un caos incomprensibile – afferma Gattinoni – per un Paese moderno come il nostro: uno schifo, inimmaginabile”.
A febbraio un gruppo di sei associazioni del settore del turismo ha inviato una lettera al ministro dell’Interno Piantedosi, per chiedere di intervenire in tempi brevi. Negli ultimi mesi alcune questure hanno organizzato degli “open day”. Giornate o fasce orarie in cui gli uffici rimangono aperti più ore rispetto al solito, lavorano più funzionari e chiunque può presentarsi anche senza appuntamento. Sono però soluzioni di emergenza, che finora non sono risultate sufficienti per risolvere il problema dei lunghi tempi di attesa.
Caos passaporti: il progetto Polis la possibile soluzione?
Proprio da questo marzo, però, la possibile svolta. Da una parte, le questure hanno avviato le procedure di Agenda prioritaria che, a macchia di leopardo, stanno snellendo procedure e tempistiche. Dall’altro, grazie al progetto Polis di Poste Italiane, il rilascio del passaporto potrà avvenire negli uffici postali o direttamente a casa. Tuttavia si tratta di un’iniziativa ancora sperimentale, che riguarda solamente 7 mila piccoli Comuni italiani con un massimo di 15 mila abitanti. Il ministro Piantedosi confida nella possibilità di estendere l’iniziativa anche alle grandi città. Nella speranza che possa risolvere la situazione a livello nazionale.
Ma secondo le associazioni di categoria del Turismo, Polis rischia di essere solamente una ulteriore proroga priva di efficacia reale. Gli italiani, dunque, sono ancora costretti a giocare quotidianamente con la lotteria degli appuntamenti per ottenere il passaporto. In questo caso non si vince niente, ma si perde come sistema Paese. E True-News.it vuole dire basta a questo scandalo. Per far sì che l’attesa del viaggio – e del passaporto – non sia essa stessa un’odissea.