Perché questo articolo potrebbe interessarti? Dopo lo stop del Portogallo alle agevolazioni per i pensionati e le ambizioni di San Marino, forse è possibile pensare al sud Italia come paradiso europeo per chi vuole godersi serenamente la pensione. Il caso del piccolo borgo di Cianciana e le testimonianze raccolte da true-news.it dalla Sicilia.
A circa un’ora di strada da Agrigento, e a circa venti minuti dal mare di Sciacca, nel cuore dell’entroterra siciliano sorge il piccolo comune di Cianciana. Un borgo come tanti nell’area a ridosso dei Monti Sicani, ma con una particolarità raccontata da un abitante ai nostri microfoni: “Qui nel giorno della finale degli europei dei 2021 – ricorda Andrea, da sempre residente a Cianciana – si è vissuto un clima da derby: da una parte c’erano le bandiere italiane e dall’altro quelle inglesi”.
Ma cosa ha portato decine di abitanti di questo piccolo centro siciliano a tifare Inghilterra? A spiegarlo è ancora Andrea: “Il paese è oramai abitato da molti inglesi e molti di loro sono pensionati”. Cianciana è un po’ il simbolo di quello che potrebbe essere, in un futuro prossimo, la Sicilia: un paradiso per pensionati stranieri, specialmente adesso che il Portogallo ha deciso di chiudere le porte dopo un decennio di emigrazione da molte parti d’Europa, Italia compresa.
Dalle case a un Euro a una tassazione vantaggiosa, i punti di forza della Sicilia
L’emigrazione dall’Inghilterra è iniziata circa dieci anni fa. Tutto è nato da un passaparola: “Quando abbiamo notato, nelle estati passate, che a Cianciana si parlava soprattutto inglese – spiega ancora Andrea su TrueNews – con i miei concittadini ci siamo fatti qualche domanda, tutto è stato improvviso”. Parlando con i nuovi vicini di casa, si è scoperto che il nome di Cianciana è diventato popolare in Gran Bretagna grazie allo scrittore David Justice: “Nel 2004 – ricorda il cittadino da noi intervistato – ha presentato un libro in Sicilia e ha visitato il nostro paese, da allora lo ha pubblicizzato molto sia in patria che negli Usa”.
Si è diffusa la notizia che a Cianciana si stava bene, circondata com’è dalla campagna siciliana e con la possibilità di raggiungere facilmente il mare. In tanti hanno comprato casa per l’estate, successivamente sia dalla Gran Bretagna che dagli Usa o dal Canada a prendere la via per il piccolo comune dell’agrigentino sono stati i pensionati. Attratti dal prezzo basso delle case e da una vita molto meno frenetica che altrove, in centinaia ha deciso di stabilire la residenza da queste parti. Oggi il 5% della popolazione residente nel paese è straniera, a inizio secolo la percentuale era intorno allo zero. Una boccata d’ossigeno per una comunità che, per via dell’emigrazione giovanile, rischiava di spopolarsi e perdere servizi.
Ma Cianciana è solo un esempio. Nell’entroterra siciliano sono diversi i comuni che stanno provando ad attrarre pensionati e residenti stranieri, soprattutto dall’Ue o dagli Usa. Da Sambuca di Sicilia a Salemi, passando per diverse comunità dei Monti Sicani o delle Madonie, molte amministrazioni hanno deciso di vendere le case a un Euro. Per chi acquista le abitazioni c’è l’obbligo di ristrutturarle e, nella maggior parte dei casi, di prendere la residenza. Un affare per chi dall’estero, ma anche dal nord Italia, cerca una sistemazione a basso costo per godersi serenamente gli anni della pensione. Oltre alle case a un Euro in Sicilia, al pari di altre regioni del sud Italia, è possibile per i soli pensionati stranieri di usufruire di un’aliquota al 7% se si sceglie di risiedere in un comune inferiore ai ventimila abitanti.
Il sud Italia e le isole come San Marino per i pensionati?
Il discorso relativo al turismo legato alla pensione è tornato di attualità nel nostro Paese dopo le recenti elezioni in Portogallo e dopo l’approvazione a San Marino di una legge per le agevolazioni a favore dei pensionati. Due casi slegati tra di loro ma in grado di richiamare l’attenzione sul fenomeno. A Lisbona infatti, anche a ridosso del voto il governo uscente di Antonio Costa ha confermato lo stop alle agevolazioni per i pensionati: la politica inaugurata nel 2012 volta a richiamare residenti da tutta Europa ha avuto successo ma anche non voluti effetti collaterali, a partire dall’impennata dei prezzi delle case in tutto il Paese. Da qui lo stop decretato dal governo lusitano.
Il testimone di “paradiso per i pensionati” è così passato a San Marino. All’ombra del Titano, le autorità locali hanno definitivamente messo a punto una manovra volta ad attirare quanti più pensionati possibili. Si tratta della cosiddetta “residenza atipica per pensionati”: ottenendo la residenza infatti, dimostrando di avere determinati requisiti, è possibile vedere applicata un’aliquota del 6% sulla propria pensione.
La legge per la verità è del 2020, ma è balzata agli onori delle cronache dopo un recente reportage de IlSole24Ore. L’obiettivo del governo sammarinese è quello di attrarre almeno 500 pensionati all’anno, cifra però al momento non raggiunta. Numeri forse alla portata del sud Italia, grazie non solo alle agevolazioni prima descritte ma anche al clima e a una qualità della vita contrassegnata anche da prezzi più bassi rispetto alle altre aree del Paese.
“Posso parlare con riferimento alla Sicilia – ha dichiarato a TrueNews un funzionario della Regione Siciliana – al momento qui vale la legge sulle agevolazioni per i comuni sotto i ventimila abitanti e le singole iniziative dei comuni sulle case a un Euro. Si è parlato negli anni passati del cosiddetto modello Portogallo, ma al momento manca un’azione organica da parte delle amministrazioni regionali e nazionali”.
Non solo pensionati, sull’isola anche lavoratori in smart working
Le potenzialità, in Sicilia come al sud, ci sono. E non solo per pensionati. Lo si capisce anche facendo un rapido giro per il centro di Palermo: “Io lavoro qui da diversi anni all’interno di un istituto musicale – dichiara Sabrina, giovane toscana residente nel capoluogo siciliano da almeno tre anni – mi trovo molto bene, non cambierei la scelta di accettare di vivere in Sicilia. Qui con un lavoro si vive bene, nonostante magari manchino alcuni servizi”.
Fa strano pensare a un’emigrazione per lavoro dal nord al sud: “Ma non sono l’unica – sottolinea Carmela ai nostri microfoni – posso dirti ad esempio che una coppia di colleghi veneziani ha fatto la stessa scelta e ha comprato casa qui a Palermo”. Una scelta emulata anche da chi lavora in smartworking.
Non esistono al momento statistiche precise in tal senso, ma il Covid ha generato molti ritorni dal nord Italia e negli ultimi anni anche dall’estero. Per un sud e per una Sicilia costantemente in affanno a livello demografico, aprire maggiormente le porte a pensionati e lavoratori in smartworking potrebbe rappresentare una via importante da percorrere. Almeno per i prossimi anni.