Perché leggere questo articolo? Il Sole 24 Ore riferisce di “un’interlocuzione” che va avanti da mesi tra il governo e Tesla. Musk è pronto a interrompere il monopolio di Stellantis sul settore automotive? Ecco cosa produrrebbe.
Non sembra la solita diceria. Ogni qual volta Meloni incontra Musk si scomodano voci su un possibile approdo di Tesla in Italia. Questa volta, però, sembra diverso. Carmine Fotina de Il Sole 24 Ore rivela come “Secondo alcune fonti industriali, il ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) nelle ultime settimane ha effettivamente approfondito il dialogo con un possibile nuovo costruttore dell’automotive. La novità è che i contatti più seri sarebbero con la Tesla di Elon Musk per una possibile produzione di camion e/o furgoni elettrici, linea in parte ancora in progettazione“.
Tesla arriva in Italia?
Le trattative con Tesla andrebbero dunque avanti dalla scorsa estate. La recente visita del tycoon americano in Italia a gennaio non parrebbe dunque essere stata una semplice gita a Roma. Il ministero guidato da Adolfo Urso starebbe portando avanti una serie di incontri arallelamente ad altri incontri con tre produttori cinesi: Byd, Great Wall Motors e Chery Automobile. Ma è con Tesla che si sarebbero fatti i passi avanti più importanti.
Interlocuzioni continue. Non si apprende ancora se siano proficue o meno, però la novità è che al tavolo col governo ci sarebbe sempre più Tesla, il produttore elettrico americano fondato da Elon Musk. Complici i buoni uffici con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che lo ha invitato come ospite d’onore anche alla Convention annuale di Fratelli d’Italia di dicembre scorso ad Atreju.
Dove e cosa potrebbe produrre Tesla in Italia?
Il governo Meloni starebbe trattando con Elon Musk, patron del marchio affinché apra in Italia una gigafactory di mezzi pesanti. Non dunque un impianto gemello a quello di Berlino, quanto una struttura pensata per sfornare esclusivamente mezzi commerciali. Poche settimane c’è stato un attentato incendiario allo stabilimento tedesco di Grünheide. Musk, visitando il sito, ha lasciato intendere che non solo non si farà intimorire dagli eco-vandali, ma che intende rilanciare, ampliando la produzione della sua prima e al momento unica gigafactory europea.
Finora Musk ha realizzato una unica gigafactory nel cuore dell’Europa, con cui raggiungere l’intero mercato del Vecchio Continente. La gigafactory italiana di Tesla dovrebbe dunque essere vicina alla “locomotiva” tedesca. Per ridurre al massimo la distanza fisica tra i due stabilimenti, dunque, la scelta quasi certamente potrebbe ricadere nel Nord Italia e, in particolare, tra Lombardia, Veneto e Friuli Venezia-Giulia.
Stellantis avvisata, Stellantis arrabbiata
Il dialogo con Tesla è un monito che il governo invia a Stellantis, con cui sta negoziando l’innalzamento della produzione in Italia a 1 milione di vetture (tra auto e veicoli commerciali). Peccato che i rapporti siano su un piano inclinato viste le reciproche accuse di incentivi pochi ed insufficienti per la transizione all’elettrico, lamentela del produttore, e invece generosi sotto forma di sussidi. Certo sul tavolo rimane lo spauracchio di una produzione cinese in Italia, che come detto dall’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares in un’intervista al Sole 24 Ore, potrebbe tramutarsi in un mero assemblaggio con fornitori made in China. Ora si fa largo una seconda scomoda alternativa al monopolio ex-Fiat. Resta il fatto che in Germania ci sono 6 società produttrici; in Francia 4; in Spagna 7; in Italia una sola. Chissà ancora per quanto…