Perchè leggere questo articolo? “Letteralmente Chiunque Altro” è il nuovo potenziale candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Il texano Dustin Ebey cambia nome in Literally Anybody Else per rappresentare gli elettori americani scontenti, contro l’81enne Biden e il “Re del debito” Trump.
Il “fu” Dustin Ebey. Oggi “Letteralmente Chiunque Altro”. Così un insegnante texano di 35 anni, ex veterano dell’esercito, ha legalmente modificato il suo nome di battesimo in “Literally Anybody Else”. E con queste nuove credenziali, mostrandosi critico e deluso nei confronti della politica statunitense, intende correre per la Casa Bianca, candidandosi alle prossime Presidenziali per sfidare Joe Biden e Donald Trump. Il suo obiettivo è intercettare i voti degli elettori scontenti, diventando potenzialmente simbolo dell’insoddisfazione di 300milioni di americani.
Literally Anybody Else non è solo una persona ma un grido di protesta
L’America ha dunque un nuovo potenziale candidato per le Presidenziali. La sua patente, virale sui social, riporta “Literally Anybody” come nome, ed “Else” come cognome. Una vera e propria provocazione quella lanciata dal già Dustin Ebey con la sua candidatura. Un grido di protesta per ribadire l’idea che “letteralmente chiunque altro” è meglio di Biden o Trump.
“Trecento milioni di persone meritano di meglio”. Ha dichiarato il 35enne, secondo quanto riferisce il Guardian. “Ci dovrebbe essere una possibilità per persone come me che sono stufe di questa appropriazione di potere da parte dei due principali partiti che non avvantaggiano la gente comune. Non si tratta di me in quanto persona, ma di un’idea”, ha affermato l’insegnante texano. “L’America non dovrebbe essere costretta a scegliere tra il ‘re dei debiti’ e un 81enne”.
Tra Biden e Trump meglio votare… Anybody Else
La svolta a sorpresa nelle elezioni presidenziali degli USA avviene proprio mentre il presidente in carica e il suo predecessore conquistano le nomine dai loro rispettivi partiti, battendo i loro principali concorrenti. In un sondaggio dell’Associated Press-NORC Research Center pubblicato a dicembre, però, il 56% degli adulti statunitensi ha dichiarato che sarebbe insoddisfatto di Biden come candidato democratico alla presidenza, e circa il 58% ha detto lo stesso di Trump. Un altro sondaggio, pubblicato a gennaio da Decision Desk HQ/NewsNation, ha rilevato che circa il 59% degli elettori registrati non è “per niente entusiasta” di una rivincita tra i due. E’ proprio per questi cittadini americani che “il fu” Dustin Ebey spera di poter essere una valida alternativa.
Come può “Letteralmente Chiunque Altro” correre per la Presidenza?
Secondo la legge del Texas, per essere inseriti nella scheda elettorale come candidati indipendenti occorre presentare una petizione, che richiede 113.151 firme di elettori registrati che non hanno votato alle primarie presidenziali. Per poter correre alla Casa Bianca, “Letteralmente Chiunque Altro” ha quindi bisogno di più di 100mila firme entro maggio. Sapendo che si tratta di un traguardo difficile, il 35enne sta facendo campagna elettorale in cui chiede ai residenti locali di indicare il suo nome in qualità di candidato write-in.
L’inaspettato aspirante alla Presidenza ha anche lanciato un sito web, in cui cerca il sostegno pubblico per il suo obiettivo di avere “Literally Anybody Else per un’America più forte e unita”. Il suo manifesto programmatico è già online e si rivolge direttamente all’elettore statunitense. “Non ripetere la storia: falla. Per troppo tempo gli americani sono stati vittime dei partiti politici che anteponevano la lealtà alla governance. Lascia che questa campagna sia un faro di speranza e innovazione”.
“Letteralmente Chiunque Altro” come “Uomo Qualunque” di Giannini
Se la scelta di Literally Anybody Else spiazza l’America, in Italia lascia meno sorpresi. Il texano porta alle estreme conseguenze un’intuizione che Guglielmo Giannini aveva avuto già 80 anni fa con il suo Fronte dell’Uomo Qualunque. Niente di nuovo sotto il sole, dunque. Né di sinistra né di destra, Guglielmo Giannini era un commediografo napoletano – antesignano di un comico genovese – che tentò di entrare in politica. Dopo aver provato ad entrare nel Partito Liberale di Benedetto Croce, fondò un fronte alternativo. Così il 27 dicembre 1944 nacque l’Uomo Qualunque. All’inizio come settimanale, “il cui solo ardente desiderio è che nessuno gli rompa le scatole”. Poi, il 18 febbraio del 1946, come partito non partito e per questo definitosi Fronte.
Dichiaratamente anticomunista, facendo leva sul malessere sociale dei ceti medi, Fronte dell’Uomo Qualunque avversò l’attività antifascista dei governi del CLN. Sia alle elezioni per l’Assemblea costituente sia a quelle amministrative del ’46 riportò un notevole successo, soprattutto al Centro-Sud. Tuttavia si trattò di un risultato effimero. Il Fronte, incapace di darsi un programma definito, si avviò a un rapido declino e dopo le elezioni politiche del 1948 scomparve dalla scena politica, lasciando al gergo politichese il termine “qualunquismo“. All’americano Dustin Ebey alias Letteralmente Chiunque Altro spetterà lo stesso destino: sta per iniziare l’epoca del “chiunquismo“?