Perchè leggere questo articolo? Mentre in Italia tengono banco gli sviluppi della vicenda di Ilaria Salis e Gabriele Marchesi, i media ungheresi celebrano gli 85 anni dell’ancora popolarissimo Terence Hill. Ma il giudizio sull’insegnante antifascista italiana appare piuttosto chiaro. Ed è quello del ministro Szijjártó: “Martire? No, tra le autrici di una brutale aggressione pianificata”
C’è un personaggio italiano che oggi campeggia sulle prime pagine dei principali siti di informazione ungheresi. No, non si tratta di Ilaria Salis, E neanche di Gabriele Marchesi, il 23enne coindagato assieme all’insegnante lombarda per il quale i giudici italiani hanno negato l’estradizione. Il suo nome è Mario Girotti. Meglio conosciuto come Terence Hill. L’attore italiano compie infatti oggi 85 anni. E la stampa magiara lo celebra. Con un richiamo in home page, il Magyar Hirlap commenta: “Oggi l’attore che ha tirato schiaffi con Bud Spencer per decenni compie 85 anni”. Su Blikk la notizia merita addirittura un passaggio nello slide-show di apertura: “Davvero il tempo vola così? Terence Hill compie 85 anni – Le foto della grandissima carriera assieme a Bud Spencer”.
I media ungheresi celebrano gli 85 anni di Terence Hill
Una doverosa digressione: la coppia di eroi degli spaghetti western a partire dagli anni Settanta ha goduto di una enorme popolarità all’estero forse ancora più che in Italia. Bud Spencer e Terence Hill sono amatissimi, due personaggi cult oggetto di venerazione e feticismo. Quando nel giugno del 2016 mancò Carlo Pedersoli, gli dedicò un ricordo persino l’allora ministro per la giustizia tedesco Heiko Maas. Con le loro storie semplici ed edificanti, la comicità slapstick, corpi, fisicità e volti memorabili, la rappresentazione dell’eterna lotta del bene contro il male, i due hanno conquistato anche la Spagna, l’est Europa, il sud America, persino la Cina. Ed un legame particolarmente forte è quello tra Spencer-Hill e Budapest. Nella capitale ungherese è stata eretta una statua in bronzo in ricordo di Pedersoli. E la televisione di Stato ungherese ha co-finanziato nel 2019 il biopic ‘Sulle tracce di Piedone”, una maxi-produzione girata nell’arco di quattro anni in quattro Paesi e con interviste a quarantacinque persone.
I giornali ungheresi ricordano la “caccia all’uomo di Budapest”
Chiusa la parentesi. E il caso Salis, che in Italia è seguito con grandissima attenzione? Se il Magyar Hirlap e Bikk ignorano completamente gli ultimi sviluppi, il Magyar Nemzet affronta la vicenda, seppur non dandole rilievo in home page. Ma c‘è un articolo di oggi incentrato in particolare su Gabriele Marchesi: “Il coimputato dell’attivista di estrema sinistra è a piede libero”. Segue una cronaca piuttosto asciutta della decisione dei giudici italiani, che riprende quanto riportato da Il Giornale. Ed è quindi riportato il commento deI ministro degli Affari Esteri Péter Szijjártó che ha definito “sorprendente” l’intervento della parte italiana ed ha espresso il suo stupore. Quindi, l’orientamento del quotidiano emerge da questo passaggio: “In precedenza il nostro giornale aveva più volte riferito che nel febbraio dello scorso anno gli attivisti dell’estrema sinistra internazionale Antifa avevano letteralmente dato vita ad una caccia all’uomo per le strade di Budapest”. Emblematicamente, sia il Magyar Nemzet che Vas Népe, che ne riprende in sintesi i contenuti, scelgono di pubblicare a corredo dei propri articoli video o fotogrammi dell’aggressione con protagonista Ilaria Salis. Immagini che in Italia non sono quasi per nulla circolate.
Raccontando invece nella giornata di ieri della mancata concessione dei domiciliari per Ilaria Salis, il Magyar Nemzet ha rimarcato i “reati minori commessi più di dieci anni fa” dall’italiana. Ma il 26 marzo il quotidiano ungherese, riprendendo un articolo di Repubblica, ha dato anche spazio alle parole dal carcere di Ilaria Salis ed alla mobilitazione in atto in Italia, rimarcando come il padre Roberto ritenga che sua figlia sarebbe “vittima di nazionalismo etnico” e menzionando anche il profondo impatto generato sull’opinione pubblica italiana nel vedere l’insegnante portata in aula in catene.
Il ministro degli Esteri su Hungary Today: “Salis non è una martire”
Il portale di news in lingua inglese Hungary Today riporta invece oggi le parole pronunciate dal ministro Szijjártó, che era a Roma mercoledi. E che ha rimarcato come la rappresentazione di Ilaria Salis alla stregua di una martire sia “lontana dalla realtà dato che la signora Salis e i suoi complici hanno orchestrato un’aggressione pianificata che ha lasciato persone innocenti in punto di morte in mezzo alla strada”. Il ministro ha aggiunto che Salis giunse a Budapest “come membro di un’organizzazione radicale ed estremista, con il chiaro intento di catturare e aggredire brutalmente individui indifesi per le strade”.
Il ministro Szijjártó contro le ingerenze italiane nel processo
L’articolo si conclude così: “Szijjártó ha anche sottolineato l’ipocrisia del modo in cui i media italiani hanno descritto l’incidente, concentrandosi esclusivamente su Ilaria Salis e trascurando di mostrare i volti delle vittime. Ha ribadito la gravità del coinvolgimento della signora Salis in un’aggressione pianificata che ha provocato gravi danni e ha sottolineato la necessità di una punizione adeguata. Infine, ha espresso stupore per il tentativo dell’Italia di interferire nel processo giudiziario ungherese. Ha contrapposto questa interferenza alle passate accuse di violazioni dell’indipendenza della magistratura ungherese, sottolineando l’importanza di consentire alla corte di amministrare la giustizia in modo imparziale”.