Perché leggere questo articolo? Un’inchiesta giornalistica riporta alla luce il mistero “sindrome dell’Avana”. Dietro la malattia ci sarebbe la Russia. Ne siamo proprio sicuri? Un’infettivologa italiana smonta il caso: “Sono solo cazz#te degli americani”.
Vertigini, mal di testa, stanchezza, nausea e perdite di memoria. Questi sono i misteriosi malesseri che da circa 8 anni colpisco diplomatici e agenti governativi americani. Un’inchiesta congiunta di diversi media (The Insider, Der Spiegel e 60 Minutes della CBS) ha concluso che la “sindrome dell’Avana” potrebbe essere collegata all’uso di armi soniche da parte dei servizi segreti russi. Il mistero prosegue, ma siamo davvero sicuri che dietro la sindrome dell’Avana ci sia Mosca?
Che cos’è la sindrome dell’Avana
E’ stata presentata dal programma 60 minutes della rete Usa Cbs la nuova inchiesta del gruppo investigativo russo Insider e del settimanale tedesco Der Spiegel, che offre una nuova spiegazione sulla cosidetta sindrome dell’Avana, ovvero quegli inspegabili disturbi uditivi, con conseguenze neurologiche, segnalati dal 2016 da più di una ventina di funzionari della CIA e del Dipartimento di Stato di stanza a Cuba dopo che l’amministrazione Obama aveva aperto le relazioni diplomatiche con il governo guidato di Raúl Castro. Dopo i casi cubani anche altri dipendenti di uffici amminitrativi Usa all’estero, da Francoforte alla Gerogia, fino alla Cina, avevno riportato sintomi identici.
L’ipotesi è che l‘intelligence russa possa avere utilizzato – contro funzionari diplomatici, ufficiali della Cia, agenti dell’Fbi, ufficiali militari e le loro famiglie – un’arma segreta ad alta energia. Uno scenario che poco più di un anno fa era stato quasi totalmente escluso dagli Stati Uniti. Una vasta indagine degli 007 americani aveva infatti concluso che era “molto improbabile” che un “nemico straniero” fosse il responsabile della sindrome dell’Avana.
Il Cremlino non ci sta: “Accuse infondate da parte dei media”
“Nessuno ha mai pubblicato o espresso prove convincenti di queste accuse infondate – ha detto Peskov. Queste non sono altro che accuse infondate da parte dei media”. In passato, le autorità statunitensi avevano affermato essere improbabile che una potenza straniera fosse responsabile di questo fenomeno. Ma nel rapporto sugli “incidenti sanitari anomali” pubblicato lo scorso anno, non erano state avanzate possibili cause. Un centinaio di casi erano stati registrati e studiati da una commissione del Pentagono che lo scorso anno concluse ammettendo che i disturbi avevano caratteristiche fondamentali che non possono essere spiegati da condizioni ambientali o mediche note e potrebbero essere dovute a stimoli esterni” e riteneva “molto improbabile” che a quell’arma sconosciuta vi fosse una potenza straniera.
Il fenomeno ha preso il nome dalla capitale di Cuba, dove si ritiene sia stato rilevato il primo caso nel 2016, ma la nuova indagine suggerisce che potrebbe essere avvenuto nel 2014 e in Germania. La recente inchiesta giornalista, però, ribalta lo scenario: l’indagine, che ha raccolto decine di testimonianze, ha scoperto prove che suggeriscono che gli “incidenti sanitari anomali” potrebbero avere la loro origine nell’uso di armi ad energia diretta utilizzate da membri dell’unità russa GRU 29155. “Membri della famigerata squadra di sabotaggio dell’intelligence militare del Cremlino sono stati collocati sulla scena di sospetti attacchi contro personale governativo statunitense all’estero e loro familiari”, scrive The Insider
L’infettivologo: “La sindrome dell’Avana? Una cazz@ta da americani”
Secondo gli esperti, tra le possibili cause figurano le “armi energetiche” a base di ultrasioni usate dai governi stranieri. Il mistero si infittisce, ma c’è anche chi non crede alla mano di Mosca dietro la Sindrome dell’Avana. “Ma quale Russia! Dietro la cosiddetta sindrome dell’Avana ci sono solo le cazz@te degli americani“. Questo è il commento drastico del dottoressa Nicoletta Martino, infettivologa. “Le nuove rivelazioni contradirebbero la precedente inchiesta condotta dal Pentagono. Nel 2023 gli americani stessi affermarono che era “molto improbabile” che dietro alla presunta arma invisibile ci fosse una potenza straniera. A tutt’oggi si tratta di materiale classificato, su cui non c’è dato sapere nulla. La realtà è che da un punto di vista scientifico parliamo di accuse infondate, non c’è nessuna prova“.