Con Luigi Busà che vola in semifinale nel karate 75 kg alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e si assicura così una medaglia, l’Italia mette ufficialmente a segno un record assoluto: in totale gli Azzurri hanno vinto 37 medaglie (di cui 8 medaglie d’oro), superando il migliore risultato mai ottenuto finora ai Giochi, ovvero i 36 podi di Los Angeles 1932 e Roma 1960. Oltre ai numeri, però, nel medagliere ci sono alcune medaglie valgono molto ma molto di più.
Olimpiadi Tokyo 2020, 8 medaglie d’oro per l’Italia
Tokyo 2021 resterà per sempre nella storia dello sport italiano per quei 12 minuti nello stadio olimpico dove prima Tamberi nel salto in alto e poi Jacobs nei 100 metri hanno colto successi che da soli valgono più di tutto il resto. Quella del velocista poi è una impresa che forse capiremo per bene solo tra qualche mese.
Ci sono poi altre medaglie che meritano di essere ricordate: la tenacia di Vanessa Ferrari arrivata all’argento a 30 anni dopo due quarti posti che avrebbero sconfitto ogni altra atleta. Ci sono le due medaglie di un Paltrinieri arrivato in vasca dopo tre settimane bloccato dalla mononucleosi e senza speranza. Il suo carattere però è andato oltre la logica, il fisico, le previsioni.
Ci sono i 4 cavalieri dell’inseguimento su pista a squadre guidati da quel marziano di Filippo Ganna il cui ultimo km nella sfida con la Danimarca andrebbe mostrato nelle scuole.
C’è stata la quinta finale olimpica per Federica Pellegrini, la sua personale medaglia.
Olimpiadi Tokyo 2020, Italia flop negli sport di squadra
Ci sono però anche cocenti delusioni. Nel nuoto infatti sono mancati alcuni acuti, soprattutto al femminile. È mancata la scherma, di solito fucina di allori che torna a casa senza nemmeno un oro. E poi il flop clamoroso, totale, pesantissimo degli sport di squadra. Solo il basket è uscito a testa alta arrivando a due minuti dalla fine in parità con la Francia, finalista è molto ma molto più forte sulla carta dei ragazzi di Sacchetti.
Gli altri? Male il Settebello e soprattutto malissimo il volley. Gli uomini erano all’ultimo ballo di un gruppo che forse a Rio 2016 ha sprecato l’occasione per l’oro. Le donne invece partite per vincere sono naufragate: 3 sconfitte in 5 gare senza mai dare l’idea di essere squadra e con il fenomeno Paola Egonu distratta da questioni politiche che ha giocato un torneo davvero pessimo.
Così il presidente del CONI, Malagò, torna in Italia da trionfatore ma con alcune grosse grane da sistemare.