Scurati censurato da Rai 3? Impossibile aprile Twitter (pardon, X!) senza trovarsi di fronte la polemica del giorno. È la conduttrice Serena Bortone a lanciare l’allarme con un post Instagram. Lo scrittore Premio Strega sarebbe stato previsto in scaletta con un monologo sul 25 aprile proprio stasera, 20 aprile 2024, all’interno di ‘Chesarà…’. Invece, la giornalista scrive di apprendere “con sgomento e per puro caso” che così non sarà (più). Come mai? “Non ho ricevuto nessuna spiegazione plausibile”, commenta lei. Ed è subito putiferio social. In attesa di una nota in cui la stessa Rai possa rispondere alla grave ma a occhio plausibile accusa censoria, questo è solo l’ennesimo dei tanti autogol che il Servizio Pubblico s’è inflitto nell’ultima settimana. Amadeus che migra sul canale 9 abbandonando l’azienda, la cancellazione del one woman show di Chiara Francini per flop, i sette uomini a parlare d’aborto a Porta a Porta, la scrittrice Boralevi che consiglia alle donne di non bere da sole per emulare gli uomini chez Tg2 Post. Mancherebbe solo una bestemmia in diretta, già che ci siamo. Ma, ehi, c’è ancora domani…
Scurati censurato? Un autogol perché non lo avrebbe comunque visto nessuno
Scurati censurato dalla Rai? Sembra una barzelletta. Innanzitutto perché il 25 aprile, anche se lo è ogni anno, non dovrebbe essere una giornata ‘divisiva’. Eppure, qualche casino scappa sempre. Prima di scendere in piazza coi forconi contro ‘TeleMeloni’, guardiamo più da vicino l’assoluta miopia del gesto perpetrato. Per quanto sui social Bortone sia amatissima, non si può certo dire che il suo ‘Chesarà…’ sia, per il momento, un programma di punta. A livello di Auditel, e prescindendo quindi dai contenuti, lo guarda il gatto. Qualunque sia il motivo dietro il repentino annullamento della partecipazione di Scurati, il fatto è che ‘sto monologo ‘dinamitardo’ e ‘scomodo’ non lo avrebbe visto nessuno. Sarebbe passato totalmente inosservato, eccetto qualche manciata di repost su X in salsa liberazione che passione. Eliminandolo dalla scaletta dello show il risultato è, invece, che ora ne parlano tutti. La parola ‘censura’ campeggia sulle homepage di tutti i siti di informazione nazionale. Ne scrive pure, accigliassimo per le sorti del nostro sciagurato Paese, ilmiolabrador.it. Chiunque abbia preso questa decisione, dunque, a livello comunicativo o fa parte dello staff di Chiara Ferragni fase pandoro-gate o non si spiega. L’affaire Scurati è solo l’ultimo di una sequela di autogol disarmanti di cui Rai si è resa protagonista negli ultimi sette, infaustissimi, giorni. Andiamo a dragare l’abisso.
L’affaire Scurati chiude la settimana più “nera” della Rai
La settimana più “nera” (in tutti i sensi?) della Rai si è aperta con Amadeus che ringrazia l’azienda, saluta e salpa definitivamente verso il canale Nove. Andando a raggiungere, dunque, Fabio Fazio. Si è parlato di “pressioni politiche” da parte del Servizio Pubblico che avrebbero spinto il salvatore unico di Sanremo a prendere tale decisione. Lui smentisce via Instagram, ma le voci restano: pare fosse stato caldamente invitato a schierare Povia nel cast del prossimo Festivàl. E, non da ultimo, di recarsi a un ‘pranzo di cortesia’ con Pino Insegno, oramai per fama o per davvero considerato universalmente BFF del Signor Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E quindi Ama taglia la corda, mentre Antonella Boralevi chez Tg2Post afferma che le donne bevano vino solo “per sentirsi all’altezza degli uomini”. Non solo, a Porta a Porta una platea di sette maschi adulti viene schierata per ciarlar d’aborto.
Nessuno ha pensato che potesse tornare utile il parere di almeno una portatrice di utero. Ed è stata ennesima, nonché legittima, polemica social. Per non parlare della cancellazione del one woman show di Chiara Francini su Rai 1. L’ultima puntata, delle tre previste, non andrà in onda causa flop Auditel. Per molti sarebbe l’ennesimo autogol di ‘TeleMeloni’ che piazza acriticamente i “propri” artisti in prima serata, dove questi si schiantano contro l’indifferenza del pubblico. Ora non sappiamo di che colore politico sia l’attrice toscana, di certo però il suo varietà era orrendo, povera stella. Ed è quindi legittimo che abbia trovato questo mesto finale. Scurati, comunque, è solo l’ultimo picco kamikaze di una settimana orrenda per la Rai. Se vi sentite giù, per qualunque motivo, rileggete a voce alta ‘sto camposanto di disastri e crisantemi. Scommettiamo che sarà una liberazione…