Perché leggere questo articolo? Giorgetti a colloquio con la commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager sull’acquisizione di Ita Airways da parte di Lufthansa. Prima di prendere una decisione, la Commissione si aspetta nuove proposte di taglio sulle rotte. Il verdetto finale, secondo Bruxelles, potrebbe slittare rispetto la scadenza inizialmente fissata del 6 giugno
La nuova avventura dell’ex Alitalia non poteva iniziare senza un ritardo. Questa volta non per colpa di Ita, almeno del tutto. Il verdetto dell’Unione europea sulla fusione Ita-Lufthansa, atteso per il 6 giugno, slitterà. Con tutta probabilità di qualche giorno ed è destinato ad arrivare nella seconda metà del mese. Sul dossier la Commissione europea si attende nuove proposte sul taglio delle rotte prima di prendere una decisione.
Ita-Lufthansa, una lunga storia ancora lontana dal concludersi
La questione della vendita di Ita a Lufthansa sembrava destinata a chiudersi nel 2023. Il player tedesco un anno fa sembrava aver proposto l’offerta vincente per la compagnia aerea di bandiera italiana dopo la fine della lunga epopea dell’Alitalia. Il l partner scelto dal governo pareva l’attore strategico. Tornato in salute dopo le difficoltà dell’era del Covid-19, che ha messo in crisi l’intera industria del trasporto aereo. Lufthansa si è difesa dalla crisi con un prestito-ponte del governo tedesco, completamente ripagato ed è tornata in profitto.
Lufthansa offre 325 milioni di euro per il 41% di Ita, un valore ritenuto fondamentale per dare respiro al gruppo. Un affare che serve a Ita, serve al Paese e può aiutare il mercato del trasporto aereo, che in Italia è concorrenziale. La Commissione mostra un approccio ancorato a vecchi schemi. Si pensi, ad esempio, al ruolo di Linate che, dopo l’apertura dei collegamenti ferroviari ad alta velocità con Milano, è molto cambiato. Concentrarsi su singoli slot non è una motivazione sufficiente per frenare un accordo che può aprire alla soluzione di un annoso problema.
La partita Italia-Bruxelles per Ita
Ieri si è svolto un incontro di un’ora tra il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e la commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager. Secondo il Mef, è stato “franco, cordiale e costruttivo”. Il ministro Giorgetti ha sottolineato “l’importanza del rispetto dei tempi della decisione da parte della Commissione europea per garantire un futuro positivo della compagnia aerea italiana, ai suoi lavoratori e ai viaggiatori”. Ma la proposta formulata da Mef e Lufthansa non sembra soddisfare la Dg Concorrenza di Bruxelles.
Fonti vicine al dossier sostengono che i negoziati sono indirizzati su una “traiettoria positiva”. Ita e Lufthansa stanno preparando nuove misure correttive per tagliare sovrapposizioni di rotte e rispondere alle preoccupazioni sollevate da Bruxelles. Che dal matrimonio tra le due compagnie teme venga messa a rischio la concorrenza su alcuni collegamenti e nell’hub milanese di Linate.
I nodi sul pettine
Il nodo del contendere è lo Statement of objections notificato dalla Dg concorrenza di Bruxelles lo scorso 25 marzo. L’11 aprile Mef e Lufthansa hanno risposto inviando una serie di proposte, i cosiddetti “remedies”, per affrontare le preoccupazioni in materia di tutela della concorrenza. Bruxelles teme che con il matrimonio tra le due compagnie venga ridotta la concorrenza. Anzitutto su un certo numero di rotte a corto raggio che collegano l’Italia con i paesi dell’Europa centrale. Considerano il network tra Ita e Lufthansa che comprende Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines e Eurowings, secondo la Commissione europea va considerato che i competitor sono vettori low cost come Ryanair che in molti casi operano da aeroporti più remoti.
Anche nelle rotte a lungo raggio tra l’Italia e gli Stati Uniti, Canada e Giappone, Bruxelles teme che venga limitata la concorrenza perchè considera Ita, Lufthansa e i suoi partner in joint venture come un’unica entità, includendo il network di Star Alliance e la joint venture transatlantica (sono due, rispettivamente con United Airlines e Air Canada) e tra Europa e Giappone (con All Nippon Airways). Altro motivo di preocupazione della Commissione Ue che venga «creata o rafforzata la posizione dominante di Ita nello scalo di Milano Linate».
Il tempo è denaro per Ita
Le parti sono al momento impegnate a “migliorare” i rimedi già presentati a Bruxelles per rispondere alle criticità rilevate sugli slot, le rotte a breve e lungo raggio e l’hub Milano-Linate. Nei prossimi giorni il pacchetto di impegni verrà finalizzato – con un breve slittamento rispetto alla scadenza prevista del 26 aprile – e partirà l’esame della Commissione Ue, che comprende anche un test di mercato. Il fattore tempo, tuttavia, è importante: nel 2023 Ita Airways ha azzerato la perdita ed ha chiuso l’anno con 450 milioni in cassa, ma ogni slittamento della decisione compromette lo sviluppo della compagnia perché, oltre a bloccare l’investimento, non consente di sfruttare le preziose sinergie commerciali tra le aviolinee.