Perché leggere questo articolo? Come è andato il primo giorno di sperimentazione del ticket per i turisti “mordi e fuggi” a Venezia? C’è stata qualche polemica da parte dei residenti, ma la sperimentazione potrebbe portare più di 2 milioni di euro al Comune entro fine anno.
Proteste ed esenzioni, ma un bel tesoretto in arrivo. A Venezia è stato un 25 aprile particolare. Nella Serenissima ha fatto il suo esordio il biglietto per turisti e visitatori che si fermano in giornata, senza pernottare. Al via la sperimentazione voluta dal Comune alla fine dello scorso anno per combattere il turismo “mordi e fuggi”. Nel primo giorno il ticket da 5 euro è stato pagato da 15 mila e 70o turisti, sugli oltre 113mila avventori del centro storico. Per un totale di oltre 78mila euro.
Il biglietto da 2 milioni di euro di Venezia
Venezia diventa così la prima città d’arte a sperimentare un contributo di accesso al proprio centro storico: 5 euro per tutti quei turisti “giornalieri” che non vogliono rinunciare a mettere piede a San Marco anche il primo maggio, o a Ferragosto. Nel calendario 2024 sono 29 i giorni segnati a rischio “invasione”: si parte col 25 aprile, per continuare ininterrottamente fino a domenica 5 maggio. Poi il contributo sarà applicato tutti i weekend fino al 13-14 luglio, ad esclusione del 2 giugno.
Oltre 150 controllori, dotati di pettorina hanno controllato per le strade di Venezia i QR code. Il gettito del ticket è stato di oltre 78mila euro. Se il flusso degli arrivi resterà costante, il Comune ha calcolato un gettito di introiti per oltre 2 milioni e 200mila euro nei giorni previsti per l’iniziativa a pagamento. Una volta conclusa la sperimentazione, al termine dell’estate Venezia deciderà se rendere definitivo il biglietto.
Manifestazioni contro il ticket d’accesso
Il biglietto non piace a tutti. Non solo ai turisti, anche ai veneziani. Circa 300 appartenenti ai centri sociali hanno dato vita stamane a Piazzale Roma a una manifestazione di protesta contro l’introduzione del ticket d’accesso alla città per i turisti giornalieri. Qualche momento di tensione si è registrato quando i giovani hanno provato a superare il cordone delle forze dell’ordine, per raggiungere l’area della stazione ferroviaria, dove c’era il posto di controllo sui voucher, o sui QR che certificano l’esenzione per le categorie che devono solo registrarsi all’app del Comune.
I manifestanti dietro uno striscione con la scritta ‘No al biglietto, Sì a case e servizi per tutti‘ hanno bloccato le auto sul ponte della Libertà per dirigersi poi verso Piazzale Roma e entrare attraverso l’accesso dei giardini di Papadopoli. Alcuni tenevano in mano i passaporti in segno di rabbia per il fatto che la città lagunare fosse stata messa dietro una barriera nello stile di un parco a tema. “Più case per i residenti, così Venezia è Disneyland“, alcuni degli slogan. “Posso dirvi che quasi tutta la città è contraria”, ha affermato Matteo Secchi, direttore di Venessia.com, un gruppo di attivisti cittadini. “Non si può imporre un biglietto d’ingresso in una città; non stanno facendo altro che trasformarlo in un parco a tema. Questa è una brutta immagine di Venezia… voglio dire, stiamo scherzando?”
Il mondo guarda a Venezia
C’è stato anche un breve confronto con il sindaco Brugnaro, finito in un abbraccio. Molti i giornalisti stranieri presenti incuriositi dalla sperimentazione avviata dalla città. L’assessore al Turismo Simone Venturini si dichiara soddisfatto “dall’atteggiamento collaborativo degli stessi turisti che sono i primi ad aver capito lo spirito della nostra iniziativa”. Il mondo torna a guardare Venezia, dopo che lo scorso anno la Serenissima aveva fatto parlare di sé perchè l’Unesco vuole inserirla nella lista dei Patrimoni dell’umanità in pericolo. La città è a rischio per colpa del cambiamento climatico, ma anche dei turisti. Ed ecco che arriva una prima iniziativa. Anche ben retribuita.