Home Economy Aldo Spinelli, dalla gloria nel calcio all’inchiesta in Liguria

Aldo Spinelli, dalla gloria nel calcio all’inchiesta in Liguria

Aldo Spinelli, dalla gloria nel calcio all'inchiesta in Liguria

Perché leggere questo articolo? Aldo Spinelli, il self-made man dei porti diventato famoso col mondo del pallone, ora al centro dell’inchiesta in Liguria. Un uomo vulcanico, per tutte la stagioni (sportive e non).

Al centro dell’inchiesta in Liguria, che ha portato agli arresti domiciliari il governatore Toti, c’è anche Aldo Spinelli. L’imprenditore è noto al grande pubblico soprattutto per il suo passato nel mondo del calcio. L’84enne è stato presidente di importanti club di Serie A, che ha condotto a successi sportivi, e si è fatto notare negli anni per la sua verve passionale. Quella di Spinelli è una storia di ascese e finali drammatici, nel calcio come nel mondo imprenditoriale.

Aldo Spinelli il pallonaro

Nato a Palmi, provincia di Reggio Calabria, Spinelli è cresciuto a Genova. Ama farsi chiamare “U sciu Aldo“, in quel dialetto genovese con cui per anni ha divertito i tifosi calciofili. Un po’ meno gli allenatori. Spinelli, insieme col compianto Maurizio Zamparini, è stato il re indiscusso degli esoneri. Quarantanove cambi di panchina nella sua pluridecennale presidenza, del Genoa prima (dal 1985 al 1997) e del Livorno (dal 1999 al 2020). Quando sbarcò a Livorno, nel 1999 per rilevare la società da tempo relegato nelle serie minori, i tifosi scrivevano sui muri: “Spinelli? Speriamo non sia solo fumo”.

In trentacinque anni di presidenza, Spinelli è stato fumo ma anche arrosto. Rileva il Genoa in Serie B e in 13 stagioni ottiene importanti successi. Sei stagioni in Serie A fino alle semifinali di Coppa UEFA, vincendo tra le altre, le gare di andata e ritorno con il Liverpool e la Coppa anglo-italiana. E’ a Livorno che Spinelli ha fatto la storia, nel bene e nel male. Ha portato gli amaranto dalla serie C alla A, arrivando persino alla Coppa Uefa, un sogno per la città toscana. Da “Presidente del secolo” a contestato, la parabola di Spinelli è stata lunga e arcuata. Un personaggio divisivo.

Il self-made man dei porti

Se oggi torniamo a parlare di Aldo Spinelli, però, non è per i suoi trascorsi nel mondo del calcio. Sono le attività imprenditoriali che lo hanno portato nell’occhio del ciclone. La diffidenza per questo uomo d’affari ricchissimo, self-made man con interessi anche nel porto toscano ma soprattutto nel capoluogo ligure dove aveva fondato un gruppo omonimo potentissimo con attività nel settore dei trasporti, della logistica, della dogana e dei terminal portuali.

La società di famiglia, la Spinelli Srl, nasce nel 1963. Da decenni è leader nel settore della logistica. L’attività storica di Spinelli è quella del trasporto su gomma che si svolge nelle basi operative di: Genova, Padova, Livorno, Milano (Arluno), La Spezia (Santo Stefano Magra) e Reggio Emilia (Dinazzano) e si avvale di oltre 600 mezzi di proprietà. I viaggi effettuati dal Gruppo ogni anno sono 200.000 circa e 42 i milioni di Km, percorsi da camion o treni per il trasporto merci e container. Nel 2022 il gruppo ha licenziato un bilancio in crescita del 20%, a circa 196 milioni.

L’inchiesta che ha messo nei guai Spinelli

A fine 2021 l’Autorità Portuale riassegna a Trge, Terminal Rinfuse Genova all’omonimo terminal. La società è partecipata da Spinelli srl al 55% e al 45% da Itaterminaux, holding che fa capo alla galassia Msc di Gianluigi Aponte. La concessione viene rinnovata per 30 anni e l’Autorità Portuale guidata da Paolo Emilio Signorini sembra esser stata severa visto che la richiesta era per 40. In si sono chiesti come sia stato possibile affidare una concessione per un periodo così lungo ad un operatore che negli ultimi anni non può vantare numeri eccezionali. Ed ecco la risposta. Dopo quattro anni d’indagine, oggi sono scattati gli arresti.