Nelle scorse ore ha fatto molto discutere gli appassionati di pallacanestro la notizia sull’ipotesi di addio della Segafredo-Zanetti alla sponsorizzazione della Virtus Bologna, la prima squadra del capoluogo felsineo. Sedici volte campioni d’Italia e due volte in cima all’Europa, le “V nere” hanno dal 2016 il marchio del caffé di proprietà del bolognese doc Massimo Zanetti, già parlamentare di Forza Italia dal 1994 al 1996, come main sponsor.
Rumors sull’addio alla Virtus
Nella giornata del 14 maggio si rincorrevano voci solide. Ricorda Sport Mediaset che ” la Segafredo Zanetti attraverso una nota annuncia la decisione di non rinnovare il contratto di sponsorizzazione in scadenza a giugno 2024 con la Virtus Bologna per un cambio di strategia commerciale e di marketing a seguito del cambio della compagine azionaria del gruppo.
Cambio avvenuto pochi mesi fa con l’arrivo del fondo di private equity QuattroR che ha ora il 50% delle quote della Massimo Zanetti Beverage Group, la controllante – tra gli altri marchi – di Segafredo. Il fondo, oltre alle quote, ha acquistato anche la maggioranza dei diritti di voto, particolare non trascurabile”.
Il nodo Virtus per Segafredo-Zanetti
In giornata oggi il dietrofront, temporaneo, di Zanetti. Il tema di lavoro su cui si pensa si possa ragionare è la prospettiva di un rinnovo della sponsorizzazione a “tariffe” ridotte. Ma da cosa rischiava di nascere questo fraintendimento? Nel quadro del Massimo Zanetti Beverage Group fondato dall’imprenditore felsineo, probabilmente dalla dissonanza tra i risultati del conglomerato e quello di Segafredo.
Nel complesso intrico di società e marchi del gruppo Zanetti, infatti, l’ultimo bilancio disponibile per la Segafredo Spa riporta di un pesante passivo di 11 milioni di euro nel conto economico, nonostante ricavi superiori ai 70 milioni di euro. Diversa la situazione per quanto concerne, invece, l’Mzb-Group nel suo complesso. “Chiuderemo il 2023 con un fatturato superiore a quello record dello scorso anno (l’aggregato, assieme ai 290 milioni della società del crudo Cofiroasters, aveva raggiunto gli 1,5 miliardi) e un Ebitda di 48 milioni”, ha ricordato Zanetti a fine 2023. L’ingresso di un socio finanziario impone la razionalizzazione dei reparti? Questa può essere un’ipotesi. Ma i tifosi della Virtus chiedono maggiore chiarezza. E bisogna riflettere sul fatto che una singola sponsorizzazione possa esser decisiva sulla competitività di un club cestistico italiano. Anche dei più gloriosi.