Perchè leggere questo articolo? Melinda Gates si separa dall’ex marito Bill Gates anche nella gestione della loro fondazione. Ma intensifica le sue iniziative filantropiche. Non è l’unica. In Italia, invece…
È notizia di questi giorni l’annuncio di Melinda Gates, ex-moglie del fondatore di Microsoft Bill Gates, relativo alla sua uscita dalla Bill & Melinda Gates Foundation, società da loro fondata nel 2000 e che gli ex coniugi ancora presiedevano insieme. Tre anni fa, nel 2021, la coppia annunciò il divorzio. Ora la separazione è anche relativa ai progetti filantropici. Un secondo divorzio che fa scalpore soprattutto per le cifre che la donna ha ricevuto. La sua fuoriuscita dalla fondazione è valsa infatti 12,5 miliardi di dollari, “da impegnare nel mio lavoro a favore delle donne e delle famiglie”, dichiara la Gates. Impegno nei confronti delle donne che sarà portato avanti con l’organizzazione Pivotal Ventures, da lei creata per promuovere il progresso sociale delle donne. Attraverso questa fondazione ha già donato 40 milioni di dollari a quattro organizzazioni che promuovono l’uguaglianza di genere. Risorse che Melinda Gates aveva potuto mettere in campo grazie alla somma derivante dal divorzio da Bill Gates. La cifra non è mai stata ufficializzata, ma si parla di 76 miliardi di dollari. La somma più alta di sempre.
La ex di Mister Amazon ha devoluto 16,6 miliardi di euro in beneficenza
Al secondo posto di questa vertiginosa classifica c’è un’altra donna che, dopo il divorzio dal marito, ha deciso di impegnare le cifre astronomiche ottenute nel campo del progresso e dell’utilità sociale. Si tratta di Mackenzie Scott. L’ex moglie di Jeff Bezos, dopo il divorzio nel 2019, ha ricevuto una quota del 4% in Amazon, del valore di circa 38 miliardi di dollari. Da allora la Scott ha avviato una intensa campagna di attività filantropiche, tanto che nel dicembre 2023 ha dichiarato di aver donato quasi 2,2 miliardi di dollari a 360 distinte organizzazioni. Facendo un rapido computo totale, le donazioni arrivano in totale a quasi 16,6 miliardi di dollari, verso organizzazioni focalizzate in cause come l’uguaglianza di genere, la giustizia razziale, l’educazione della prima infanzia e l’accessibilità dei prezzi degli alloggi.
“Catwoman” ha bruciato i 3,8 miliardi dell’ex marito Alec Wildenstein
I divorzi dei Gates e dei Bezos fanno impallidire le altre separazioni vip per l’entità delle cifre in gioco. Al terzo posto una storia molto diversa. Quella del mercante d’arte Alec Wildenstein e di Jocelyn Wildenstein. Il loro era stato nell’ormai 1999 il più costoso divorzio sino ad allora. Con 3,8 miliardi di dollari a favore della moglie, conosciuta dalle cronache mondane come “Catwoman”, per via di una predisposizione (pervicacemente sempre negata) a ricorrere alla chirurgia estetica che avrebbe reso il suo volto simile a quello di un felino. Sarebbe stato addirittura questo il pretesto addotto dal marito, traditore seriale, per cercare di ottenere comprensione ed indulgenza dai giudici. Ed invece, oltre a dover sborsare sull’unghia un assegno di divorzio da 2,5 miliardi di dollari (lievitati poi a 3,8 miliardi), dovette anche versare una somma pari a 100 milioni di euro all’anno all’ex coniuge. Ma qualche tempo dopo la scomparsa di Wildenstein, gli eredi hanno chiuso i rubinetti. E poco tempo fa Jocelyn Wildenstein ha addirittura annunciato in una intervista: “Il saldo del mio conto è zero. Non ho guadagnato nulla in otto anni”.
Anne Wojcicki: “Miss Google” ora è tra le donne più influenti del pianeta
Caso decisamente più edificante è quello dell’ex moglie del co-fondatore di Google Sergey Brin, Anne Wojcicki, imprenditrice statunitense, ceo della società di genomica 23andMe. I dettagli del divorzio non sono stati resi noti, ma il patrimonio netto stimato di Brin, all’epoca del divorzio, ammontava a 48,8 miliardi di dollari. Inserita dal Forbes tra le donne più influenti del pianeta, con la società 23andMe la Wojcicki è una figuria di primaria importanza nella genomica e nelle biotecnologie, oltre che una generosa filantropa. Insomma, la morale sembra essere che i matrimoni dei giganti del tech Usa difficilmente durano, ma almeno generano importanti attività imprenditoriali, solidali e filantropiche. E in Italia?
Divorzio all’italiana: cosa fa oggi Veronica Lario?
Stando invece nel nostro Paese, uno dei divorzi che ha fatto più scalpore è stato sicuramente quello tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. I due si separarono malamente nel 2014 dopo 24 anni di matrimonio. In prima istanza il Tribunale di Monza stabilì che l’ex moglie del Cavaliere avesse diritto ad un assegno mensile di 1,4 milioni di euro. Mantenimento poi revocato prima dalla Corte d’Appello e poi dalla Cassazione con una sentenza nell’agosto del 2019, in quanto Berlusconi sostenne di aver già provveduto al sostegno economico della Lario attraverso la donazione di immobili, gioielli e società. La sentenza dichiarò che la donna avrebbe pure dovuto restituire all’ex premier tutti gli arretrati, pari a 46 milioni di euro. I due poi si accordarono, ogni pendenza venne chiusa con Berlusconi che rinunciò al risarcimento e la stessa Lario che rinunciò a chiedere 18 milioni di euro che riteneva dovesse ricevere. Alla Lario resta ad ogni modo oggi un patrimonio stimato in 300 milioni di euro. Come lo sfrutta? Oggi 68enne e lontana dai riflettori, ha iniziato ad andare a cavallo dopo il divorzio da Berlusconi. Ma è anche imprenditrice: investe in start up nel settore dell’intelligenza artificiale. Tramite le sue società, gestisce anche immobili, gioielli, liquidità e patrimoni finanziari.
Rita Rusic: “Da Vittorio Cecchi Gori ho preso zero”
Quello di Berlusconi resta uno dei pochi divorzi milionari italiani. Prima del caso del Cavaliere, ottenne risonanza nel 2000 il divorzio tra il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori e sua moglie Rita Rusic, la quale ottenne in tribunale 4 miliardi e mezzo. Ma di questi soldi, a suo dire, non vide nulla. Intervista dal Corriere due anni fa ha infatti raccontato: “Ho preso zero e neanche una casa ed è stata un’offesa per tutte le donne che hanno passato anni con un uomo, facendo, lavorando, dimostrando. L’altra vergogna è che ci ho messo 17 anni e mezzo divorziare, una violenza terribile. E il divorzio è arrivato quando non c’era più niente: Vittorio era stato arrestato e le società erano fallite”. Ma forte anche della solidità e della reputazione guadagnate quando era in partnership con l’allora marito, Rita Rusic ha fondato con la sorella Leika la The Rita Rusic company, che ha continuato a produrre film, alcuni anche di successo come “Scusa ma ti chiamo amore”. Oggi vive prevalentemente a Miami, dove ha aperto un concept store chiamato Violet&Grace. Ma è spesso in Italia, dove è tornata a bazzicare il mondo dello spettacolo in prima persona, tra partcipazioni a Ballando con le stelle, Grande Fratello Vip, Pechino Express.