Mentre in Senato, dopo una settimana di tensioni, è stata votata oggi la fiducia sul decreto Superbonus, comprensivo dello spalma-crediti in dieci anni, le opposizioni sono impegnate anche nella battaglia per l’introduzione del reddito minimo, sostenendo le legge di iniziativa popolare. Due fronti cruciali tra politica ed economia e che vedono al centro soprattutto il Movimento Cinque Stelle. true-news.it ha fatto il punto con la senatrice del Movimento Cinque Stelle, Sabrina Licheri: “Il potere d’acquisto è crollato del 4,5% e stritola in una morsa milioni di famiglie. I timori dei sindacati sono un falso problema. Superbonus? Il Governo ha fatto un gran pasticcio”. L’intervista
Le polemiche sul salario minimo sono diverse, lei si è espressa a favore. Che cosa la spinge nel concreto a sostenere questa misura?
Basta guardare la realtà. Gli ultimi dati Istat sono impietosi e tracciano un ritratto davvero crudele della situazione lavorativa nel nostro Paese. Il potere d’acquisto è crollato del 4,5% e stritola in una morsa milioni di famiglie costrette ogni giorno a fare i conti col carrello della spesa. Sono stati aumentati i prezzi dei beni per l’infanzia, per l’igiene femminile, giusto per fare un esempio. Ma la cosa più drammatica è che tra i lavoratori poveri, l’8,2% sono dipendenti. È inaccettabile, ed è per questo che serve il salario minimo.
Cgil, Cisl e Uil sono sempre state contrarie all’introduzione di un salario minimo de jure. Il motivo è la paura di veder passare in secondo piano la contrattazione collettiva. Come risponde a questo timore?
Credo che sia un falso problema. L’istituzione del salario minimo legale, bocciato in Parlamento ma per cui abbiamo presentato una proposta di legge di iniziativa popolare in Cassazione, prevede 9 euro lordi l’ora. A oggi la contrattazione si muove su altre fasce e una non esclude l’altra. Anzi, il salario minimo tutela tutte quelle categorie di lavoratori con contratti a tempo o atipici che non rientrano in nessun’altra. Parliamo di 3 milioni di lavoratrici e lavoratori senza una retribuzione dignitosa.
Qual è la sua posizione sul Superbonus?
Negli anni, il Superbonus è stato votato da tutte le forze politiche, dal centrodestra al centrosinistra. È stata una norma che, durante la pandemia, ha risollevato il sistema produttivo, in particolare quello edilizio ovviamente. Per ogni euro speso per il Superbonus ne sono stati generati 3 in guadagni. Era una norma assolutamente perfettibile che, però, ha portato indubbi vantaggi e ha stimolato la rigenerazione urbana nelle nostre città. La sua cancellazione, di fatto, stoppa la transizione green decisa in sede europea. E il futuro è molto confuso perché, anche in questo caso, il Governo che lo ha modificato in tempi diversi ha fatto un gran pasticcio con le nuove norme.