Home Economy MG, l’auto elettrica cinese è mosca bianca o fuoco di paglia?

MG, l’auto elettrica cinese è mosca bianca o fuoco di paglia?

Auto batterie elettriche

Perché questo articolo potrebbe interessarti? Nelle strade italiane ed europee sono sempre più numerose le auto targate MG. Il marchio inglese, acquistato dai cinesi di Nanjing Automobile Corporation nel 2005 e poi confluito in SAIC Motor nel 2007 in seguito alla fusione delle due aziende asiatiche, sta facendo registrare numeri da record. Nel primo trimestre del 2024 il brand ha raddoppiato le vendite nel mercato italiano rispetto allo stesso periodo del 2023. Sfiorando le 10mila unità piazzate e superando il 2% di quota. E la sua crescita non sembra volersi fermare qui.

Potrebbero sembrare automobili europee. Il simbolo presente sui loro cofani, due lettere, una M e una G incastonate in un ottagono, rimanda al Regno Unito. O meglio: allo storico MG fondato nel 1924 da Cecil Kimber, e poi reso famoso dalla casa automobilistica Uk MG Car Company Limited.

Per chi non lo sapesse, MG Motor è finito nell’orbita cinese nel 2005, dopo esser stato acquistato da Nanjing Automobile Corporation (NAC). Due anni più tardi NAC è stata inglobata da SAIC Motor, la più grande casa automobilistica statale cinese. Dunque, MG è direttamente controllata da un player legato a doppia mandata al governo cinese.

Ebbene, per quanto riguarda il mercato italiano (e non solo) questo marchio sta ottenendo risultati più che eccellenti. Nel primo trimestre del 2024 ha infatti raddoppiato le vendite rispetto allo stesso periodo del 2023, sfiorando le 10mila unità piazzate e superando il 2% di quota.

Il momento di MG

L’Italia è una perfetta cartina al tornasole delle ambizioni di MG in Europa. Se l’inizio del 2024 si è rivelato scoppiettante per le vendite delle auto del brand in questione, lo stesso può dirsi del 2023.

Nel primo quadrimestre di quell’anno – gennaio-aprile 2023 – MG è riuscita a immatricolare 7.828 vetture nel contesto italiano. Balza subito all’occhio lo sprint su base annua che, confrontato con le 1.764 immatricolazioni registrate nel primo quadrimestre del 2022, prende la forma di una crescita pari al +343,76%.

Detto altrimenti, le vendite del marchio sono quasi quadruplicate nel giro di un anno, mentre la quota di mercato – sempre riferita all’Italia – è passata dallo 0,40% del 2022 all’attuale 2%.

Per aiutare ancor meglio i lettori a decifrare il singolare fenomeno MG, le sue vendite nel 2023 hanno superato quelle di Mini, Mazda e Volvo. E, oggi, risultano essere in scia a quelle di Alfa Romeo.

In Europa – dove è in corso un’indagine da parte di Bruxelles sull’esportazione cinese di auto made in China – MG ha più che raddoppiato le vendite dal 2022 al 2023 (+112,2%), scavalcando rivali del calibro di Suzuki, Cupra, Jeep e Porsche.

Il 2024 potrebbe essere l’anno della consacrazione dell’azienda britannico-cinese. Tanto più in Italia, dove SAIC Motor Italy è sul podio delle filiali MG dell’Unione europea che hanno fatto registrare una crescita migliore.

Mosca bianca o fuoco di paglia?

Prezzi più bassi, strategie di marketing aggressive, catene di approvvigionamento più efficienti da parte dei rispettivi produttori. Questi sono i fattori principali che stanno agevolando la progressiva avanzata delle auto (elettriche) cinesi in Europa.

MG, a differenza di BYD, Geely e simili, sembra però voler giocare una partita a sé stante rispetto alle concorrenti d’oltre Muraglia. Il motivo è semplice: i proprietari cinesi di SAIC intendono fare leva sul dna europeo di MG, nata nel Regno Unito e conosciuta nel Vecchio Continente per essere made in Uk.

In effetti i veicoli MG sono stati realizzati in Uk fino a quando la produzione del marchio non è stata spostata in Cina nel 2016. Oltre agli stabilimenti produttivi sul territorio cinese, SAIC dispone anche di strutture in ​​Thailandia, Indonesia, India e Pakistan.

Da mesi si vocifera della volontà di MG di costruire una fabbrica in Europa e il momento, a giudicare dalla continua crescita delle vendite, potrebbe arrivare presto.

Nel frattempo, mentre l’Europa pensa di imitare gli Usa e istituire dazi nei confronti dell’elettrico cinese, Stellantis spalanca le porte alle auto a batteria totalmente Made in China…