Perché leggere questo articolo? Claudio Borghi, senatore leghista e re di Twitter. La polemica su Mattarella e il 2 giugno va oltre il surreale. Il senatore ed ex membro del Copasir fa in media 55 post al giorno. Uno ogni 17 minuti.
“È il 2 giugno, è la Festa della Repubblica Italiana. Oggi si consacra la sovranità della nostra nazione. Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell’Unione europea invece che dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”. La musica di solito alla parata della Festa della Repubblica è la fanfare dei bersaglieri. Le parole – surreali, oltre ogni umana polemica – sono del profilo Twitter di Claudio Borghi. Il senatore leghista è “un uomo, un tweet”. E’ perennemente sui social.
Borghi è il re dei politici su Twitter
Claudio Borghi si è iscritto a Twitter nel luglio del 2011. Questo vuol dire che, i meno di 5mila giorni, ha fatto 261.198 post. Significa che Borghi di media fa 55 post su Twitter al giorno. Cinquantacinque in tredici anni. Vuol dire che – al netto di otto ore tolte per il sonno – l’onorevole Borghi interrompe quello che sta facendo per fare un tweet ogni 17 minuti.
Per dare un termine di paragone, Maurizio Gasparri, ex ministro delle Comunicazioni e ora vicepresidente del Senato, twitta 43 volte al giorno da 12 anni. Un tweet ogni 20 minuti. E’ una dipendenza, ma non è il peggiore. C’è solo un politico che sembra avere sviluppato una dipendenza da Twitter superiore a quella di Borghi. Tra l’altro è uno dei suoi migliori amici in politica: il compagno di partito Alberto Bagnai. Dall’iscrizione nel luglio 2012 ha fatto 242mila post. Sono 60 tweet al giorno di media. Uno ogni sedici minuti, tutti i giorni che dio manda in terra da dodici anni.
La polemica surreale con Mattarella
Il senatore leghista Claudio Borghi è dunque tornato a far parlare di sé, o meglio del suo profilo Twitter. Con un polemica, che definire surreale è un complimento. A far dare in escandescenza su Twitter Borghi è stata una lettera che il presidente della Repubblica Mattarella, alla vigilia delle celebrazioni della Festa della Repubblica, ha scritto ai prefetti. “Tra pochi giorni consacreremo con l’elezione del Parlamento europeo la sovranità dell’Unione Europea“.
Questa è la frase che al senatore leghista non è andata giù. Così alle 9.43 di un giorno festivo quale è il 2 giugno, Borghi si è lanciato all’attacco su Twitter. “Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell’Unione europea invece che dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi“. Borghi – per citare il podcast di Luca Bizzarri – non deve avere un amico. Così ha un curatissimo profilo Twitter, su cui rincara la dose. “Se qualcuno vuole cambiare l’art.1 della Costituzione, e scrivere che la sovranità appartiene all’Europa e non al popolo, non ha che da depositare una proposta di legge costituzionale. Vediamo chi la vota”.
Togliete Twitter a Borghi (e a tanti altri politici)
Non contento Borghi, che ha passato l’intera giornata del 2 giugno ha rispondere a commenti su Twitter, posta video da Marina di Grosseto in cui trolla i suoi haters. Un delirio innescato sul nulla. Mattarella parlava delle elezioni Europee. Viene davvero da domandarsi sulla reale capacità di comprensione del testo del senatore Borghi. Questi sono gli adulti che legiferano. Come Carlo Calenda, che ha presentato un disegno di legge per vietare i social network agli under 15. Sarebbe anche accettabile, se lui non avesse fatto oltre 40mila tweet in dieci anni: 33 volte al giorno. Non è che i social, più che agli adolescenti, andrebbero vietati ai politici?