Perchè leggere questo articolo? Il “salvataggio” di Magi in Albania e l’intervista nella “tana del lupo” di Mentana: comunicativamente Meloni non sbaglia un colpo. Nardone: “La coerenza è la sua forza”
Quanto sono importanti le capacità comunicative per un politico? C’è chi direbbe che sono fondamentali, e c’è chi invece direbbe che sono tutto. Sabato 8 giugno si apriranno le urne per eleggere gli europarlamentari, e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni mette a segno due colpi in poche ore poco prima del silenzio elettorale.
La premier è da poco tornata in Italia dal viaggio in Albania che ha sancito l’accordo preso dalle due nazioni sul tema migranti. Ma la scena è stata presa dal segretario di +Europa Riccardo Magi, che si è ritrovato alle prese con l’irruenza della sicurezza albanese. Un intervento sedato proprio da Meloni, con cui Magi aveva appena litigato. “Leave him”, lasciatelo andare, le perentorie parole con cui la premier è venuta in soccorso dell’avversario.
Poche ore dopo, Giorgia Meloni si è recata “a sorpresa” da Mentana su La7, dove ha avuto l’opportunità di essere intervistata spiegando il lavoro svolto dal suo governo. Presentandosi nella tana del lupo (tale viene percepita La7 nel suo orientamento nei confronti dell’attuale Governo), Meloni ha dimostrato agli occhi dei suoi estimatori (e non solo) una sicurezza di sé ai limiti della spavalderia.
Abbiamo chiesto ad Alessandro Nardone, scrittore ed esperto di comunicazione politica, quanto l’indubbia efficacia comunicativa di Giorgia Meloni possa incidere positivamente sulle scelte dell’elettorato. L’intervista.
Nardone, Meloni “soccorre” Magi in Albania. Si potrebbe parlare di un minimo sforzo massima resa a livello comunicativo?
Sicuramente è un episodio in cui il Presidente del Consiglio fa gli interessi di un parlamentare e di un concittadino, indipendentemente dal fatto che sia dalla sua parte politica oppure no. E questo sicuramente come conseguenza le fa fare bella figura. La comunicazione dovrebbe essere sempre una rispondenza di ciò che facciamo, dei nostri comportamenti. E Giorgia oggettivamente è brava, c’è poco da dire.
Poi, a sorpresa, la scelta coraggiosa di andare da Mentana su La7. In termini di comunicazione politica, cosa può averla spinta ad andare?
Le resistenze, oggettivamente, sono dall’altra parte. Giorgia Meloni ha fatto un video rivolgendosi agli spettatori di La7 chiedendo loro di giudicarla in base ai fatti, non ai preconcetti. Dopodiché, ognuno può rimanere della sua idea; però, quantomeno il giudizio non sarà il frutto di pregiudizio, ma magari di un semplice disaccordo rispetto a quanto fatto o a una singola opinione. Questo è il sale della democrazia. Il fatto che lei si sia recata da Mentana a La7 lo reputo un bel gesto. Con questo clima polarizzato, il fatto che la premier vada di persona in una rete che le è oggettivamente ostile, è un gesto distensivo che in una campagna elettorale non è assolutamente scontato.
A livello di scelte comunicative, Meloni è spesso ineccepibile. Un ottimo risultato di Fratelli d’Italia alle imminenti Europee pare scontato. Ma la premier saprà prolungare la luna di miele con il suo elettorato anche dopo tale appuntamento? O la parabola di chi l’ha preceduta le deve essere di ammonimento?
C’è una costante nei leader precedenti: la mancanza di coerenza. Questa la ritroviamo in Renzi, in Salvini, nei 5 Stelle. Hanno poi a un certo punto fatto il contrario di quello che avevano detto che avrebbero fatto. Giorgia Meloni ha una storia diversa. Lei è coerente dal primo giorno in cui ha cominciato a militare in politica, è rimasta dalla stessa parte professando le stesse idee, e lo sta facendo anche adesso che è al governo. Dopodiché, è chiaro che in politica tutto può succedere, ma io non prevedo che ci sia nei suoi confronti un cambiamento repentino.Lei non è andata al governo con Conte o con il Pd. È l’unica che può dire di non essere mai stata al potere con la sinistra, o con i 5 Stelle, ad esempio. Dice che in Europa non andrà con la sinistra così come è abituata a fare in Italia. Questa sua coerenza paga. Dopodiché la perfezione non è di questo mondo, no? Questa sua capacità comunicativa è anche figlia della “facilità” della storia e degli argomenti, per il semplice fatto che non si deve mai arrampicare sugli specchi, perché i suoi temi, i suoi argomenti, sono quelli. Semplicemente dice cose che rientrano nelle sue corde, e in cui crede. E questo la gente lo percepisce.
Quindi la coerenza è il suo grande cavallo di battaglia?
Nel mio penultimo libro Tu sei il messaggio, apro con un’intervista che fu fatta a Giorgia Meloni ai tempi di Azione Giovani, nel 2002, in cui dice cose che potrebbero essere riprese in un suo discorso oggi. Lei ha ricostruito non da zero, da sottozero Fratelli d’Italia. Perché dico sottozero? Perché i danni che ha fatto Fini erano sotto gli occhi di tutti. Nonostante ciò, ne ha fatto il primo partito ed è diventata premier. Parliamoci chiaro, se lei non fosse di destra, oggi starebbero facendo monumenti a Giorgia Meloni. Dopodiché, purtroppo oggi c’è una oggettiva partigianeria politica, che secondo me è un male. La Meloni rappresenta un po’ l’Italian Dream, indipendentemente da come la si pensi. Sia per le donne, sia per il fatto che una persona, per arrivare a quei livelli, non debba necessariamente venire da una famiglia ricca, agiata, o da chissà quali ambienti. Non abbiamo la palla di cristallo, ma finché sarà coerente, secondo me, durerà.