A partire dal 16 agosto la Sicilia potrebbe tornare in zona gialla. A preoccupare sono i dati su contagi e ricoveri, che peggiorano giornalmente. Se l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva e negli altri reparti medici dovesse aumentare, scatterebbero le nuove restrizioni. Ma come la Sicilia, altre regioni italiane dopo il weekend di ferragosto rischiano di passare in zona gialla. Ecco quali.
Sicilia in zona gialla, da ferragosto rischiano altre regioni italiane
Ruggero Razza, l’assessore alla Salute della Sicilia, ha ormai dato per certo il passaggio in zona gialla della regione. “Dobbiamo entrare nell’ottica che da qui alla fine della stagione nell’isola ci sarà un ulteriore rialzo di positivi – ha dichiarato – perché in giro per il territorio avremo almeno due milioni di persone in più tra turisti e lavoratori che rientrano per le ferie: il giallo, dunque, è solo questione di giorni, e non è un caso che le regioni che rischiano oggi di lasciare il bianco sono tutte a vocazione turistica“.
La curva epidemiologica è infatti visibilmente peggiorata dall’inizio dell’estate, mentre continua a crescere il grado di occupazione dei reparti di terapia intensiva e degli altri reparti medici degli ospedali siciliani. Nell’ultima settimana sono stati registrati 119 casi positivi ogni 100mila abitanti. Il 14% dei posti letto generici è occupato da pazienti ricoverati per COVID-19, mentre le terapie intensive sono piene al 7%. Dati che sfiorano già la soglia prevista per il cambio di colore. Da lunedì quindi la Sicilia potrebbe ufficialmente entrare in zona gialla.
Le altre regioni a rischio
La Sicilia non è l’unica che dal prossimo lunedì potrebbe rischiare la zona gialla. Con lei ci sono la Sardegna, ma anche il Lazio, la Campania e l‘Emilia-Romagna: regioni in cui aumentano i contagi e i ricoveri. In Sardegna, nell’ultima settimana, sono stati rilevati 143 contagi ogni 100mila abitanti, anche se la percentuale di occupazione degli ospedali è leggermente inferiore rispetto a quella Siciliana. Il 7% dei posti letto nei reparti generici è impegnato dai pazienti malati di COVID-19, e all’11% si fermano le terapie intensive.
Intanto nel resto d’Italia si registra un aumento del +1% del tasso di occupazione dei posti letto in area non critica degli ospedali. Campania al 7%, come il Lazio, e la Sardegna. Subito dopo ci sono Toscana, 5%, Marche ed Emilia-Romagna. Crescono anche i dati relativi alle terapie intensive, sempre per pazienti Covid. Lazio e Liguria al 7%, Toscana al 5% ed Emilia-Romagna al 4%.