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Mosca e Pechino brindano a un’Europa instabile

Mosca e Pechino brindano a un’Europa instabile

Europa instabile, Russia e Cina brindano ai risultati delle elezioni europee? Non sappiamo se col cognac francese, per la sconfitta di Emmanuel Macron, o con della birra tedesca, emblema del calo di Olaf Scholz in Germania, ma per Martina Besana, analista geopolitica di Gospa Consulting, il dato è chiaro.

“I risultati europei di questa tornata hanno fatto piacere sia a Mosca che a Pechino, che intravedono all’orizzonte un fronte europeo più instabile e ancora meno granitico”, nota Besana. Facendo notare come il boom di Afd in Germania e la vittoria di Rassemblement National in Francia e Fratelli d’Italia nel nostro Paese possa aprire a una fase di transizione politica.

Mosca e Pechino attente al voto europeo

Per l’analista “in Germania, Francia e Italia, l’onda sovranista ed “euro-scettica” è stata infatti la protagonista delle elezioni”. E, certo, anche se la tenuta della “maggioranza Ursula” nel suo complesso mostra un “elemento che non sconquassa gli equilibri del Parlamento Europeo”, cambia molto sul fronte di “quelli del Consiglio Europeo, responsabile della politica estera, e quelli della Commissione, i cui commissari non potranno che riflettere il nuovo orientamento politico nazionale”. Potenzialmente vidimabili, a breve, dal voto per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale sciolta a Parigi da Macron.

Sul tema della vicinanza di parte dei sovranisti europei a Mosca molto si è detto. Ma per Besana anche Pechino è da tenere d’occhio: “l’aumento del sostegno in Europa per le forze politiche estreme potrebbe frammentare ulteriormente l’approccio dell’UE nei confronti della Cina, con Pechino che punta ad un indebolimento della compattezza della politica commerciale europea per garantire mercati di sbocco alle proprie esportazioni, specialmente di auto elettriche” messe nel mirino negli ultimi tempi.

Besana: Europa, il sostegno all’Ucraina è incerto?

Per l’analista di scenari geopolitici di Gospa inoltre, “l’incertezza politica in Francia e in Germania sfibrerà anche il fronte europeo che supporta l’Ucraina, che, unito alla polarizzazione politica negli USA in vista delle elezioni presidenziali, fa emergere un quadro di forte deperimento del “fantomatico” fronte Occidentale”.

Come detto anche da Amedeo Maddaluno, potrebbe aprirsi uno scenario di forte deterioramento delle prospettive sistemiche della politica estera europea. Per Besana dopo il voto “l’UE si allontana quindi dal sogno di giocare come terzo soggetto geopolitico globale tra Cina e USA, senza dimenticare che la partecipazione all’idea di Europa è stata in primis bocciata da circa un cittadino europeo su due con l’astensionismo”. E probabilmente più di un leader, a Mosca e Pechino, avrà appuntato con forza questi dati.